Rassegna storica del Risorgimento
BOVIO GENNARO; MAZZINIANESIMO
anno
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1966
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Alfonso Scirocco
spesso alisei guasto e otturato da pregiudizi e corruzione, non può il vero penetrare tatto insieme, non essendo quello capace che d'una lenta e continua stillazione, la quale per essere bene conservata, dcbb'esser ben suggellata dai fatti. Dcbbon dunque gli Apostoli del vero insinuarlo e infonderlo nella mente per via di fatto soprattutto, e com'è penetrata certa parte, tenerne pronta e preparata una seconda, e così di continuo, schivando sempre che troppa dottrina affogasse o schiacciasse sotto il suo peso quel debole e vertiginoso capo del popolo, e di conseguente guardar bene che non si vada a precipizio nelle dottrine, sbalzando dalle une alle altre senza che nessuna ancora sia penetrata e ribadita nella volgare e comune ragione degli uomini. La verità è come un sole che nel suo meriggio abbaglia e accieca pel troppo splendore chi vuol guardarlo; nel suo sorgere può contemplarsi e ammirarsi. Io penso che la verità del popolo sia come la luce del sole sorgente, o sorto che sempre più s'innalza lentamente e più. illumina, ma che mai può giungere al meriggio. Ciò significa altra cosa essere l'ottimo e perfetto ordinamento civile, altro migliore, opportuno, utile ordinamento, che guarda nel perfetto come l'uomo sua figura nello specchio, la quale veder può, avvicinarsi pure, toccare mai.
L'errore, come cerca di dimostrare Bovio nella terza parte dell'articolo, consiste nel confondere l'apostolato politico con l'apostolato scientifico. Essi si chiamano e aiutano a vicenda, ma sono pure distinti. Nell'Apostolato politico bisogna operare più parlare meno, e nell'Apostolato scientifico più mostrare e illuminare che operare. Le idee, è vero, preparano e maturano i fatti, ma i fatti provano le idee. Passare di dottrine in dottrine senza mai alcuna prova ed esperimento, è precipitare l'ordine naturale e storico delle cose, ingenerare confusione negli animi e con la confusione si perde la fede e la coscienza e quindi o non seguono i fatti o seguono in maniera tumultuosa, anarchica, abortiva .
Quando v'è accordo intorno alla natura del principio osserva Bovio giungendo finalmente al nocciolo della questione quando v'è identità di causa e di fine, quando la fede, l'aspirazione, la tendenza, la volontà prima è la medesima, quando l'interesse è uno, perchè dividerci a priori col troppo questionare e discutere? Quando mai fu visto al mondo procedere rivoluzione da pienissimo e anticipato concerto fra tutti i volenti con una filiazione perfetta di principio, conseguenze, causa, effetti, mezzi, fini, parti, particelle, atomi, tutto? Quest'è impossibile. V'è accordo sul principio? e d'accordo si assicuri l'esistenza di questo principio, il resto farà il fatto sull'idea, farà il bisogno sul pensiero, il tempo, l'opportunità, la condizione, la natura umana, la quale come dai fatti, così può violentarsi dalle idee, che spesso hanno pure loro ambizione, prepotenza, tirannia... Voler troppo anticipatamente discutere, non è accordare anticipatamente, ma divìdere e confondere con le disquisizioni e sottigliezze, e quindi o rendere impossibili i fatti o più confusi di quanto non fossero prima troppo discussi e ragionati. E questo errore si evita osservando quest'altra legge storica positiva: Debbono gli Apostoli politici della libertà operar più parlar meno, debbono restarsi tra loro contenti all'accordo sul principio e sulla fede senza troppo cercar innanzi sulle finitezze d'un sistema, d'un'idea, d'un programma, tutto dovendosi dapprima sacrificare all'esistenza del principio, e onesto sacrificio è pure virtù, fo8c anche transazione temporanea fra gli umici della medesima causa. Non debbon impegnarsiin lotta di sistemi e rendersi nemici nel pensiero, quando deb bon essere amici nel fatto e quando non trattasi della perfezione del principio ma d'esistenza, di vita o di morte. Sa l'eccletismo è un errore in filosofia, perchè