Rassegna storica del Risorgimento

BOVIO GENNARO; MAZZINIANESIMO
anno <1966>   pagina <72>
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Alfonso Scirocco
lismo come ultimo sistema economico, non. ancora confutato, comincia a dare la vertigine alle menti deboli e facili a inebriarsi. Perchè una parte dell'Internazio­nale sbalzò tra i delira e i vaneggiamenti del comunismo, verità o errore, utopia sempre e quindi assolutamente e perpetuamente impossibile. ')
Pur tenendo conto della sua qualità di difensore che lo induce a minimizzare gli intenti rivoluzionari degli internazionalisti, allora in Italia guidati da Bakunin, è evidente che Bovio è in buona fede quando considera le sezioni italiane dell'In­ternazionale come una derivazione delle società operaie mazziniane e mette l'ac­cento solo sul fine dell'elevazione sociale del proletariato, senza discutere i prin­cipi ideologici di Marx o di Bakunin e le loro implicazioni economico-politiche. Il comunismo, l'anarchismo per lui sono utopie; ciò che conta è l'opera di orga­nizzazione dei lavoratori, in cui Bovio crede di vedere il trionfo del principio maz­ziniano dell'associazione e la possibilità di un pacifico innalzamento delle classi misere: su questo terreno a lui ed a molti altri sembra sempre possibile trovare l'intesa per una feconda azione comune di tutte le forze democratiche. *)
Spinto dal medesimo intento di dar vigore alle correnti progressiste il Bovio tentò anche, senza successo, di rinnovare hi Massoneria facendovi penetrare lo spirito riformatore democratico. Né un opuscolo che egli pubblicò nel 1874, in occasione del congresso massonico di Roma, nò la polemica che ne scaturì valsero ad ottenere quello che il patriota pugliese auspicava, cioè hi politicizzazione delle associazioni massoniche ed il loro deciso schieramento nel campo democratico.3)
Dopo il 1875 l'attività pubblicistica di Gennaro Bovio diventò meno intensa, ma non diminuì la sua partecipazione alla vita polìtica. Tra l'altro nel 1880 prese parte alle agitazioni per la riforma elettorale "*) ed intervenne in una polemica tra il fratello Giovanni e Francesco De Sanctis,5) nel 1882 commemorò la morte di Garibaldi *) e si presentò candidato al Parlamento,7) nel 1889 fu membro del
J-) Ibidem, p. 25 sgg.
*) Secondo Bovio, molti mazziniani, tra coi Giorgio Asproni, accolsero favorevol­mente il suo giudizio sull'Internazionale (6. Bovio, Scrìtti politici eie, cit., p. 31; ID., Rivendichiamo Mazzini, eh., p. 12). Circa i tentativi di conciliare mazziniani ed interna­zionalisti si veda R. ZANGHERI, Celso Ceretti e la crisi della democrazia dopo V Unità, estratto dal Bollettino mensile della Camera di Commercio, Industria ed Agricoltura di Ravenna, 1951.
8) D'una riforma nella famìglia massonica, Trani, 1874. Cfr. G. Bovio, Scrìtti politici eie., cit., p. 32 sgg.; III., Rivendichiamo Mastini, ciu, p. 13.
*) Cfr. telegramma ad A. Bertani, Barletta, 27 giugno 1880, MUSEO DEL RISORGI­MENTO ni MILANO, Archivio Bertani, cart. 68.
s) Nelle elezioni del 1880 il De Sanctis fu eletto a Minervino Murge, battendo Gio­vanni Bovio, deputato uscente, ed inviò ad alcuni elettori di Canosa un telegramma di ringraziamento, in cui tra l'altro diceva: Voi avete compreso che nel Parlamento si man­dano uomini di Governa, e clic i misteri dell'avvenire bisogna lasciarli agli scritti ed all'apostolato]. A queste parole rispose Gennaro Bovio con l'opuscolo Agli elettori del col' legio di Minervino Murge, Lettera aperta (Troni, s. d., ma 1880), in cui accusò di indeli­catezza e di illecite pressioni elettorali il Do Sanctis, allora ministro della Pubblica Istru­zione nel gabinetto Cai coli. Cfr. B. CROCE, Per gli Scritti e discorsi polìtici di F. De Sanctis. Ricerchi o appunti, in La Critica, 1913, p. 494, nota 1;N. CORTESE, .Francesco De Sanctis e Giovanni Bovio, In Rivista critica di problemi etica-sociali e letterari, 1950, n. 2.
'') Discorsi commemorativi per Giuseppe Garibaldi, Tram*, 1882.
7) Cfr. G. Bovio, Discorso elettorale. Brindisi, 1882. La candidatura fu posta nel primo collegio di Lecce