Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO DI STATO DI ROMA FONDI ARCHIVISTICI; CONGREGAZIONI PAR
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1966
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76 Aldo Spagnuólo
di competenze e di attribuzioni delle magistrature pontificie nell'età moderna, per le quali anche nel secolo XVIII non. mancano punti oscuri o troppo affrettate conclusioni.
Il presente articolo considera un periodo ancor più ristretto e per un oggetto ancor più limitato, avendo individuato e distinto l'attività di alcune congregazioni particolari economiche dal 1708 al 1759 e avendo creduto di scorgere un certo sviluppo di riforme contabili finanziarie e un certo confluire di competenze, secondo un disegno che appare a posteriori sempre più determinato in un ambito prettamente amministrativo e governativo indubbiamente in ritardo sulla pubblicistica e la memorialistica contemporanee in una fase anteriore e distinta rispetto a quella delle riforme di Pio VI e del Ruffo.
Queste riforme, che a rigore abbracciano un trentennio (dal 1730 al 1760) e si svolgono con lentezza, e non senza incertezze e ritorni per quanto concerne specialmente la politica economica, rappresentano qualche cosa di ben limitato nello stesso ambito delle riforme amministrative perchè possa parlarsi di riformismo, ma hanno il requisito di essere state effettuate e sono quindi elementi, poveri quanto si vuole, ma positivi, di una capacità e volontà di agire dello Stato.
Le Congregazioni Particolari prese in considerazione non furono soltanto inutile palestra di discussioni o centro di raccolta di proposte di memorialisti da archiviare, ma rappresentano quel poco che Io Stato Pontificio sentì di dover realizzare perla sua esistenza e seppe e potè tradurre in atto.
Su tali considerazioni e specialmente sulle fonti documentarie che ne hanno fornito l'occasione sembra opportuno richiamare l'attenzione degli studiosi, ai quali si offre il presente saggio di lavoro archivistico come una ipotesi da verificare e un invito concreto a sviluppare quella conoscenza della struttura delle istituzioni che è premessa indispensabile alla loro storia.
Son note le condizioni di crisi finanziaria e di debolezza economica dello Stato Pontificio nel secolo XV HI (carestie, calamità naturali, guerre, invasioni, mancato sviluppo capitalistico e della produzione, arretratezza e stasi sociale, governo dei preti, insufficiente sviluppo della borghesia), la sua debolezza amministrativa (disordine amministrativo, organizzazione amministrativa ordinaria da ammodernare, snellire, semplificare, sistema tributario, economico, contabile poco razionali), la sua debolezza politica rispetto alle potenze straniere, la decadenza del prestigio e della potenza della Santa Sede e della Chiesa (secolo del gturisdizionalismo, della irreligione, dei lumi). Di contro a tale situazione le congregazioni cosi dette economiche - caso particolare delle tante congregazioni deputate via via dai pontefici ci rivelano una graduale presa di coscienza da parte degli organi direttivi della politica e dell'amministrazione interna dello Stato per attuare un risanamento che ammoderni le strutture statali, riduca le spese, accerti e distribuisca meglio le entrate, eviti gli sperperi di una amministrazione antiquata, confusionaria e notevolmente corrotta, si adatti alle reali esigenze e possibilità del paese, promuova un miglioramento dell'economia, dell'industria, del commercio, della finanza, e sia di stimolo al miglioramento non solo delle entrate statali ma del reddito nazionale. Il governo pontificio dava cosi l'avvio a una serie di provvedimenti che, dalla riforma contabile e di controllo dello Stato si spingeranno a considerare In riorganizzazione dei suoi organi amministrativi e giudiziari (tribunali, notariato, archivi), l'adozione di provvedimenti fiscali, finanziari e monetari (catasti, zecca, appalti), di riforme lihcralizzntrici del commercio (grani, manifattore, dogane), di provvedimenti in favore della