Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO DI STATO DI ROMA FONDI ARCHIVISTICI; CONGREGAZIONI PAR
anno
<
1966
>
pagina
<
79
>
Congregazioni economiche del secolo XVIJI 79
delle suo ragioni di esistenza e poi seguendo come poteva e non precorrendo il contemporaneo moto riformistico, illuministico, fìsiocrutico, assolutistico del secolo dei lumi, che andava realizzando più o meno celermente taluni suoi obiettivi negli altri Stati d'Italia e di Europa, pur sempre nei compromesso con istituti che solo la rivoluzione francese varrà a spazzare, sostituendo ai fini dell'assolutismo del sovrano legittimo l'assolutismo centralizzato e Burocratico dello Stato, che rompeva la difesa degli individui più deboli con la soppressione degli enti intermedi (corporazioni ecc.) lasciando i cittadini nudi di fronte allo strapotere dello Stato e della proprietà.
Nel secolo XVHI i Pontefici attraverso una serie di interventi di emergenza procedono alla eliminazione dell'erario sanzioni, ma limitano le spese militari e di armamento per la difesa (una voce di aggravio in meno nel bilancio dello Stato, una manifestazione concreta di rinuncia alla violenza, una realistica constatazione della indifendibilità militare dello Stato della Chiesa, di fronte ad altre potenze). Gli enti di beneficenza assistevano un rilevante numero di mendicanti, che affluivano a Roma da ogni parte d'Italia. Le corporazioni ed altre categorie artigiane raggiungevano in Roma una notevole consistenza. Erano ancora mantenute le autonomie comunali rispetto al potere di Legati e Governatori e sebbene ci si trovi di fronte ad un isterilimento della vita cittadina, al concentramento dei poteri nelle mani delle oligarchie locali, alla cristallizzazione delle forze politiche cittadine (risalente ad epoca precedente), non va trascurato l'apporto di tali autonomie alla vita dello Stato Pontificio che aveva in sé, pacificate, città ricche di glorie comunali e di tradizioni di spirito civico e di autogoverno.
La vita cpiotidiana a Roma nel secolo XVIII dalle pratiche devozionali alle feste e ai divertimenti, nei vari ceti sociali, nel lavoro o nelle difficoltà, nelle ricchezze o nella miseria, nelle manifestazioni di plauso o nelle turbolenze, nell'attività artistica, intellettuale, produttiva, amministrativa era strettamente e vitalmente legata alle realtà della Chiesa e del Pontefice così come esse si esplicavano riguardo allo spirituale e al temporale. ) la società settecentesca, diversamente strutturata, ancora ammetteva e salvaguardava valori associativi e di difesa del debole più tardi rifiutati.
Effettivamente la erisi dello Stato Pontificio nel '700 è il preludio del definitivo tramonto del potere temporale della Chiesa. Quando nel secolo successivo, dopo il periodo francese, si tenterà l'ammodernamento temperato dello Stato servatis servandis (et non servaiidis), le resistenze saranno tali da arrestare il processo e rivelare tutta la incongruenza del governo dei preti, della discordanza dei fini concomitanti Boprannaturali-spirituali della Chiesa e temporaliparticolari del solo Stato Pontificio, la incapacità politica e amministrativa della Curia, lo scontento delle classi sociali popolari, l'esigenza di partecipazione dei laici alla direzione dello Stato, l'insufficienza dell'ambito territoriale a contenere la vita politica sociale economica, quando già talune regioni gravitavano verso altre zone d'Italia e i grossi problemi dello Stato Pontificio non sarebbero stati più risolvibili che su base nazionale.
ty;{'un bon gouverucinent est colui qui satisfuit le peonie QU*il rfgit, opouso *>* sentimenti!, partagc ses passiona, trnduit BCS opinion et réaltse ses voaux. le gouvurne-rncnt. roraain était un exflellcnt gmivcriiomciit : L, MADKMN. La Roma de Napoléon, Paris, Piou, 1906 (cfr. Lùici DAI. PAJTR, LO Stato Pontificio e il movimento riformatore del Settecento, Milano, A. Gbrffrè, 195 p. 33).