Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO DI STATO DI ROMA FONDI ARCHIVISTICI; CONGREGAZIONI PAR
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1966
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pagina
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99
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LIBRI E PERIODICI
VITTORIO FROSINI. Breve storia della critica al marxismo in Italia (Stadi risorgimentali del Comitato di Catania dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, 1); Catania, Bonanno, 1965, in 8, pp. 127. L. 1800.
La storia di ogni dottrina polìtica, che sia assieme un programma e una interpretazione della realtà, tendeva facilmente, o a svolgersi sul poro piano della logica, o, al contrario, a venir rituffata tanto profondamente nel corso delle cose, da non apparire neppnr più come dottrina, ma solo come istituzione, ideologia, bandiera o addirittura puro nome che copre fenomeni intrinsecamente diversi. Questa è stata sempre la difficoltà di fare una storia del marxismo, che presenti una effettiva coerenza, e tenga ben 'fissa una linea precisa. Dottrina o movimento? Dottrina o istituzione? Marxismo o marxismi?
Il Frosini, in questo suo agile libretto, mi pare abbia risolto, o almeno avviato a soluzione il problema, studiando il marxismo, non tanto attraverso l'impatto diretto sulla società italiana, vuoi della dottrina, vuoi del mito, quanto attraverso la critica che ne venne formulata in seno a questa società stessa. La critica si è svolta volta a volta su diversi aspetti del marxismo che via via prendevano attualità nel nostro paese: sulla forma dell'organizzazione, sui principi autoritari. Bulla concezione generale della realtà implicita nella visione del Marx, sulle concezioni ncomachiavellichc di coloro che, nel primo dopo* guerra, rinnovarono la teoria marxista per farne la spina dorsale di un partito comunista leninista. Attraverso questi vari momenti della critica si riescono anche a cogliere, se non tatti, molti aspetti dello sviluppo dello stesso movimento che viene criticato; e non credo ci sarebbe voluto tu grande ampliamento del piano del Frosini per trasformare le linee del suo libro in una storia critica diretta del marxismo stesso in Italia.
Ciò significa che, sebbene ovviamente il Frosini non condivida le premesse teoriche della teoria marxista, la sua storia della critica è essa stessa una storia critica; e che la sua polemica, la quale indubbiamente mira a mettete in rilievo come ingegni italiani scorgessero le contraddizioni e insufficienze della dottrina e del movimento nei suoi vari momenti, non trascura di indicare l'efficacia positiva che dottrina e movimento ebbero, e in che misura furono accettati dai loro stessi critici. In particolare ritengo che la discussione attorno alla mente e al significato dell'opera di Gramsci, nella sua lineare chiarezza, sia un contributo all'intendimento di essa, assai superiore a quello di molti farraginosi volami di apologetica analisi.
Ma procediamo con ordine. Il Frosini, rilevato che l'avventura del Pisacane dimostra presenti in Italia già prima del marxismo, sia l'esigenza di un impetuoso sforzo progressivo , sia una prospettiva di rinnovamento radicale della nostra vita civile, in cui si teneva conto di carenze storiche , congiunge le prime influenze dirette del Marx sul movimento Italiano alla fondazione dell' Internazionale, veicolo per la sostituzione delle teorie sue sia pute con l'inserimento bakuniniano sul moto suscitato già dal Mazzini. Ma nota poi come, appunto, l'azione esercitata dapprima dal Bakunin fosse ostacolo alla successiva recezione del Marx, anche per la diffusione, avvenuta nel frattempo delle idee positivistiche. Ciò non toglie che una critica libertariopositivistica del Marx sia dal Frosini assai apprezzata, quella del Merlino; mentre estrance a ogni vero interesse per i fondamenti del marxismo gli paiono non solo quelli: del leggero Ferri, ma del serio Loria, estranee alla problematica di pensiero sociale impostata dal marxismo .
In altre parole. Il Merlino o critico interessante del Marx, perchè al centro del suo interesse sono concetti propriamente fondamentali del marxismo, dal movimento Operaio alla lotta di classe; mentre, ad esempio, l'interesse del Loria per la concezione e ciclica del marxismo è, secondo il Frosini, estranea alla problematica di pensiero sociale che si può considerare propriamente marxista.