Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO DI STATO DI ROMA FONDI ARCHIVISTICI; CONGREGAZIONI PAR
anno <1966>   pagina <105>
immagine non disponibile

Libri e periodici
105
più che altro una rapina di guerra. Negli anni che seguirono* prima e soprattutto dopo il Concordato, venne attuato un gigantesco piano di avocazione dei beni, di concentrazioni! degli ordini ecclesiastici, di riduzione del clero a stipendiato dallo Stato; fra il 1806 e il *7 tale piano poteva dirsi concluso. Le 47 parrocchie di Verona erano ridotte a 14; i religiosi raccolti in pochi conventi e in parte usciti dalla città, molte chiese sconsacrate e messe in vendita insieme ad altri edifici ecclesiastici; le corporazioni laiche semplicemente soppres­se., le relative rendite incamerate. L'operazione diede ottimi risultati finanziari.
Eppure, ad onta del giudizio dei contemporanei, e soprattutto del fatto che la tra formazione era opera d'una infima minoranza contro l'opinione delle masse, le riforme religiose non ebbero solo ripercussioni negative* Non solo ridiedero definitivamente vigore al potere civile e slancio alla vita economica, ma eliminando istituzioni ormai superate, concentrando la vita delle parrocchie e degli ordini religiosi, riuscirono benefiche per la stessa vita religiosa che si venne impostando secondo le nuove esigenze politiche, sociali ed umane.
Perciò le riforme napoleoniche ebbero tanto peso ed importanza, e poterono venir fatte proprie dagli Stati italiani della Restaurazione. Napoleone concludiamo col Fasanari fu un. politico nel senso più ampio, crede insieme del riformismo settecentesco e della Rivoluzione, che egli portò e realizzò in Italia. La sua opera ebbe carattere so­dale-costituzionale, colpì la nobiltà togliendole i privilegi, colpi il clero togliendogli i beni in cambio d'una pensione, aperse l'amministrazione pubblica alla borghesia, unificò in maniera più logica leggi, tenitori ed estimi. Nonostante una certa successiva ripresa del clero e della nobiltà, socialmente e politicamente furono allora poste le basi dell'Italia del Risorgimento e in qualche aspetto anche dell'attuale Repubblica democratica italiana. SEBGIO QBEUL
ARMANDO SAETTA, II problema italiano nei leali di una battaglia pubblicistica; Roma, Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, 1963, voli. 4, in 8, pp. 282,432, 468, 508, e Appendice di pp. 176. L. 16.000.
Con questa opera ha inizio, sotto gli auspici dell'Istituto Storico Italiano, la collana che s'intitola Italia e Europa e che si propone appunto di mostrare e si potrebbe dire documentare attraverso studi crìtici o riesumazione di opportuni testi (dati anche in forma antologica) il nesso che negli anni della nostra lotta per l'indipendenza uni l'Italia all'Europa, il nesso che unì il problema italiano in tutti i suoi molteplici aspetti ai numerosi problemi della più vasta realtà europea, e tracciare un quadro accu­rato delle correnti straniere favorevoli od ostili al nostro Risorgimento.
Cosi leggiamo nella Prefazione al primo volume, dettata da Raffaele Ciasca.
Nella scelta degli opportuni testi hanno avuto la priorità i due celebri opuscoli del Visconte de La Gnéronnière, e cioè Uempereur Napoléon III et l'Italie, e Le Pape et le Congrès che come è noto videro la luce rispettivamente nel febbraio e nel dicembre del 1859.
Scelta naturale e felicissima, sia perchè si riferisce ad uno dei periodi più difficili e più decisivi della nostra formazione nazionale e statale, sia perchè in quelle pagine del Visconte è lo stesso Imperatore che parla, e sia perchè quasi tutti gli scritti, o quasi tutte le polemiche pubblicate in quel tempo hanno connessione con quelle due brochures e con l'argomento scottante che esse trattano .espresso in questo binomio: l'Italia e Roma. Lo vera difficoltà non poteva dunque essere e non è stata nella scelta di quello che possiamo chiamare il tenia, ma piuttosto nell'esame e nella scelta dei criteri da seguire onde accompagnare adeguatamente) due testi centrali con gli altri testi pubblicistici che entrano nella polemica da diverse posizioni, con diverso ardore, e con direzioni contra­stanti.
Come avverte Armando Salita nella Introduzione, non vi b scelta ed applicazione di criteri che non possa dar luogo od insoddisfazione e a critica. E non solo in questo che è il primo tema esaminato, ma in tutti gli altri ohe segneranno le tappe della collana.