Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO DI STATO DI ROMA FONDI ARCHIVISTICI; CONGREGAZIONI PAR
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Libri e periodici
Difatti si può l'onda tinnente denunciare, da parte di studiosi qualificati* 0 una sufficienza od una insufficienza sia per la qualità che per la quantità dei testi riesumati; si può di scutere sulla loro coordinazione e sai legami che offrono con l'argomento centrale; si può aenunciare per taluni testi il carattere prevalentemente teorico e quindi lo scarso influsso sulle correnti politiche in azione; e si può anche trovare limitata o no la ricerca, sia in rapporto ai confini geografici della medesima, sìa in rapporto alla profondità.
Ala indubbiamente la preoccupazione relativa a difetti, ad errori, a manchevolezze sia pure prevedi bili e previste doveva essere superata, nella certezza che grande è in ogni caso il servizio che si rende agli studi, giacché con queste raccolte si risparmiano agli studiosi molte e faticosissime ricerche, si offre ad essi un buon tratto di comodo cammino e si rende più agevole quel restante percorso nel quale ritenessero opportuno addentrarsi e procedere.
La prova sostenuta nella compilazione di questi volumi che è la prima ed in un certo senso la prova del fuoco, sembra a noi degna di aperto e pieno consenso e di gratitudine, poiché i testi raccolti e pubblicati sono, per numero e qualità, quanto di più vivo, di più. contrastante e di più influente fu detto e pubblicato in quel tempo, di qua e di là delle Alpi.
Nessuno ignora che quasi senza numero furono in quei giorni gli interlocutori: che un vero tumulto di opinioni, di propositi, di programmi, di incitamenti, di opposizioni agitò e quasi infuriò in tutta la penisola a cominciare dal Piemonte, e poscia (nell'estate soprattutto) in Toscana e nell'Italia Centrale, e poi ancora più tardi nell'Italia Meridionale. Nessuno ignora che a quelle si accompagnarono le voci degli esuli da diversi luoghi, e più ancora con ansie o dedizioni od illusioni diverse quanto più ciascuno di essi sentiva che era giunta veramente l'ora del destino. Si aggiunga la pubblici stica copiosa, molto più copiosa di quanto non si possa immaginare, fiorita in tutti i paesi europei, rispondente talvolta a particolari interessi, e conforme a dottrine politiche, o sollecitata attraverso rapporti personali che furono allora particolarmente creati o rinnovati.
Chi si addentra in questo mare corre il rischio di perdere la rotta, e può sentire la tentazione di volgere indietro la prora.
Accogliumo dunque con plauso chi in questo primo faticosissimo viaggio ha saputo raggiungere il porto resistendo a tutte le difficoltà, non ultime quelle di non poter estendere, per troppo costoso disagio, su tutto l'arco europeo la ricerca, e quelle di dover escludere per gravi difficoltà linguistiche qualche testo.
Dobbiamo anche riconoscere che è rimasto sempre fermo e scrupolosamente osservato il proposito di non deviare dalla problematica indicata ed imposta dai due saggi del Visconte de La Guéronnièrc: ubbidire ad inviti che la ricerca stessa offriva, ossia non rinunciare come si ò fatto e quindi accogliere testimonianze sia pure di grande interesse, ma troppo divaganti e non pertinenti, significava rinunciare all'ordine ed alla chiarezza, e rendere pressoché nullo il pregio dell'opera.
Nessuna rinuncia invece è stata fatta allorché il dibattito riguardava temi di più forte interesse soprattutto allorché il momento della polemica diventava il momento della decisione immediata e dell'azione, e quando apparivano dominanti gli interessi di una corrente sconcertante, nel tentativo di imporre una soluzione. Si pensi, per esempio, agli interessi bonapartisti, alla loro apparizione, alla loro formulazione cui contribuiva non solo la vecchia arte diplomatica, ma necessità e passione di governanti.
Ma più che insistere ncll'accennore ai criteri seguiti, gioverebbe ora una più concreta e precisa indicazione riguardante il materiale raccolto, ossia i testi (segnando almeno i titoli) che sono stati pubblicati nei quattro volumi.
Ciò darebbe luogo ad una particolareggiata elencazione equivalente all'indice di ciascun volume. Al quale indice ho rinunciato lo stesso compilatore che a ragione ha preferito offrire ai lettori* nell'Appendice, ben altro aiuto. Ossia egli ha dato in venti fittissime pagine anzitutto un Indice dei nomi (ammontano a più di mille); ha aggiunto un Indie* detta stampa periodica raggruppandola Bccondo la nazionalità (Austria e paesi dell'Impero asburgico, Belgio, Frauda, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Olanda,