Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO DI STATO DI ROMA FONDI ARCHIVISTICI; CONGREGAZIONI PAR
anno <1966>   pagina <109>
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Libri e periodici
caio dall'uomo di Drenerò (certo considerazioni sai verni ninne sono proprio di attualità), sulla corruzione del costume politico, sul formarsi di clientele che svilirono la Camera (il Senato, dice Salvemini, non contava nulla). Pagine dunque di storia, ma di una storia die, dirò francamente, e un po' soffocata dalla polemica, perchè l'Autore, ed è comprensibile, non pub prescindere dai ricordi personali, che non sono neppure quelli di chi ha assistito allo svolgersi degli eventi da spettatore, ma di chi vi ha partecipato con tutto il fuoco del proprio spirito battagliero e indipendente.
Perciò il Salvemini che più. mi piace in questo volume è quello polemico, sì, ma cou la prevalenza dello storico, quando cioè discute con il compianto Carlo Morandi di storia: cosa si deve intendere per prospettiva storica? E che cosa significa la vera e più alta moralità della stòria , una di quelle frasi che avevano il potere di fargli scuotere indignato testa e braccia, perchè per lui erano filosofia cioè fabbrica del buio ? E final­mente quando afferma che nella ricostruzione di un periodo storico ci sono tre elementi: i fatti, le congetture, che servono a riempire le lacune quando non si conoscono i fatti, e le Considerazioni personali dello storico. Le congetture e le considerazioni dello storico possono essete sballate, ma i fatti devono essere uguali per tutti, non c'è discussione. Altrimenti si tratta di propaganda.
Già? e oggi invece succede ... Lasciamo lì. SERGIO CAMERARI
II Piccolo, Trieste, Numero Unico, Supplemento, 23 maggio 1965, pp. 104. L. 50.
Nella ricorrenza del cinquantenario della dichiarazione di guerra, Trieste ha superato, ancora una volta, il tormento e l'offesa con cui viene colpita dalla incomprensione e dalla ingiustizia ed ha celebrato tale ricorrenza non solo con manifestazioni ufficiali e di po­polo, ma anche con la pubblicazione di un Numero Unico di ben 104 pagine nel formato consueto del suo vecchio e glorioso quotidiano II Piccolo, ditetto ora da Chino Alessi.
La serietà della pubblicazione che non indulge a vuota retorica, i nomi dei collabora­tori e la stessa eccezionalità e generosità dell'impresa editoriale (illustrata da Ugo Sartori) sono altrettanti motivi che obbligano a segnalarla in una rassegna di studi risorgimentali.
Troppo lungo sarebbe il ricordare i temi ad uno ad uno: basti assicurare che si tratta di una tematica tutta inseribile efficacemente ed utilmente nella storia del grande avveni­mento; e basti aggiungere che quaranta pagine sono dedicate al cinquantesimo anniver­sario (23 maggio) dell'incendio e distruzione de II Piccolo, mentre altre quarantaquat­tro riguardano il cinquantesimo anniversario della guerra di redenzione 1915-1918 .
Naturalmente questa rievocazione della gesta include la rievocazione degli eroi e dei martiri. Fra essi i fratelli Pinzi, Giani e Carlo Stuparich, Nazario Sauro, Scipio Slataper, Felice Venezjan, Camillo Ara, Teodoro Mayer, Ugo Cappelletti, Salvatore Bonnes, Remigio Bronziti. Ruggero Timeus-Fauro, Enrico Elia, Francesco Rismondo, e Maria Bergamas, la madre che nel cimitero di Àquileia ebbe l'onore di scegliere colui che, ignoto, avrebbe riposato sull'altare della Patria.
Forse può giovare a comprendere le finalità e le caratteristiche della pubblicazione un elenco dei nomi dei collaboratori: uomini di cultura e di azione reduci gloriosi e lette­rati e storici, triestini, goriziani, istriani e dalmati.
Apre la serie, con Giuseppe Stefani, Silvio Benco; e seguono Cesare Paguini, Giorgio Asnodeo Mario Nordìs, Attilio Gentile (che già a Trieste fece parte del Consiglio direttivo del nostro Istituto), Silvio Butteri (bibliotecario e conservatore del Museo del Risorgi­mento), Alberto Spaini (e lo ricordiamo fra i giovani de L Fuc/1-),. il pittore Guido Ma russig, il critico teatrale Vittorio Tranquilli, il colonnello degli Alpini Federico Pagnacco (già direttole di Emancipazione e de Lo Fontiara), P. A. Quarantotti Gambi ni (di cui viene pubblicato un inedito)* Carlo Rangan, l'eroe Luigi Rizzo di Grado, Italo Svevo, Giorgio Pison, Giuseppe Secoli, Ranieri Poni, Mario Rosario, Bruno Astori, Rino Alessi (già direttore de // Picccoto) ed altri.
Fra quelli chiamati a portare il loro contributo ricordiamo anche Niccolò Rodolico, Cesare Giardini, Italo Zingarelli, Fabio Giraldi, Eggnrdo Bcltrametti, Francesco Picrotti, Adriano Bolzoni, Ferruccio Bernardi, Piero Almerigogun, Lina Galli, Elio Prcdonztini,
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