Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO DI STATO DI ROMA FONDI ARCHIVISTICI; CONGREGAZIONI PAR
anno
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1966
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pagina
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110
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HO Isibri e periodici
Duilio Susmel, Dora Silvi, Paolo Berti, Biaucaniaria Favella, Diego de Henriquez, Sergio Cello, Renato Timeus, e Dante di Ragogna. Aggiungiamo i poeti: Giulio Borni, Umberto Saba e D'Annunzio.
Belle schiere adunato nella grande occasione e nel nome caro e glorioso di Trieste
itaIiann- PIERO ZAJU
MAAÉCHAL FAYOLE, Cahìers secrets de la Grande Guerre. Présentcs et anuotés par HENRY CONXAMIMS; Paris, Plon, 1964, in 8, pp. 342. S. p.
Fra le pubblicazioni in occasione del cinquantenario della grande guerra, numerose in Francia come da noi, questo diario, sino ad oggi inedito, assume uu. poeto di notevole rilievo. II maresciallo Marie-Emile Fayofle fu infatti, come è noto, uno dei maggiori comandanti militari francesi dorante la prima guerra mondiale, giungendo ad avere sotto di sé nel 1918 quasi la metà delle grandi unità dell'esercito francese; in Italia inoltre egli è conosciuto per aver comandato le truppe francesi che alla fine del 1917, dopo Caporctto, vennero inviate in soccorso del nostro esercito sul Piave, Duplice motivo quindi perchè queste memorie del Fayolle vengano da noi conosciute: sarebbe però erroneo credere che le pagiue, del resto poco numerose, dedicate al soggiorno in Italia dal 4 novembre 1917 al 15 febbraio 1918, contengano dati ed osservazioni di grande rilievo, salvo qualche eccezione; il volume si raccomanda invece, anche all'attenzione degli Italiani, proprio perchè dalla annotazione delle vicende della Francia dall'agosto 1914 alla fine del 1920 risaltano alcuni aspetti della grande guerra, che sono oggi particolare oggetto di meditazione e di discussione da parte della storiografia italiana (rapporto tra scopi delle offensive e perdite umane, effetti della logorante vita di trincea, problema dell'attacco frontale, ecc.). La lettura e la comprensione del libro è assai facilitata dalle ricche note di Henry Contornine, studioso di storia militare amico dell'Italia e conoscitore della nostra storia, il quale utilizzando altre fonti inedite, conservate dall'ufficio storico dell'esercito francese nel castello di Yincennes, spiego, connette e completa gli avvenimenti ricordati dal Fayolle, tanto che il libro nel suo complesso si presenta come una piccola storia della grande guerra vista attraverso un documento di prima mano ed illustrata in modo veramente lodevole da un conoscitore di cose militari.
H futuro maresciallo al momento dello scoppio della guerra aveva già raggiunto i limiti d'età come generale di brigata e si trovava pertanto collocato nella riserva. La sua carriera era stata tranquilla, dedita allo studio e priva di esperienze di guerra coloniale: uscito dal politecnico, dopo la scuola di guerra e lo stato maggiore, aveva lungamente insegnato come professore di artiglieria, per ricoprire poi comandi territoriali di quest'arma. La guerra lo strappava improvvisamente dal ritiro appena raggiunto e gli affidava un compito che rapidamente doveva diventare sempre più importante: comandante della 139* brigata, poi della 70* divisione, quindi della 6* armata alla battaglia della Sonane nel 19.16 e infine del gruppo d'armate di centro che copri Parigi nel 1918. Poco ambizioso, pieno di buon senso, equilibrato, Fayolle probabilmente non fu e non sarebbe mai stato un grande capo militare per guidare una campagna rapida; era invece particolarmente adatto a sopportare l'usura di quattro anni di guerra, a condurre battaglie difensive, a preparare un calcolato piano di operazioni col minimo dei rischi per l'esercito. Egli e questo ci interessa soprattutto rivela buone qualità di osservatore* accresciute da mi patriottismo senza retorica e da un profondò sènso un'Umanità; non mancano naturalmente giudizi eccessivi verso colleghi o superiori, inimicizie ed incomprensioni (si tenga presente che il Fayolle era un cattolico praticante, quindi clericale poco gradito ncTl ambiente della alta ufficialità francese), ma questi difetti sono superati dalla schiettezza e dalla immediatezza della testimonianza.
Contrariamente a quanto si potrebbe supporre a prima vista la parte più importante dei Cahier* è a mio avviso quello inizialo, ohe corrisponde al periodo di comando di divisione (alla brigata rimase solo 14 giorni) dall'agosto 1914 al giugno 1915, che ò al tempo stesso'!! periodo delle più alte percentuali di perdite francesi di tatto la guerra. Al comando della 70* divisione di fanteria, in Lorena prima, poi in A noi* e davanti a Carency, fl Fa-