Rassegna storica del Risorgimento

ARCHIVIO DI STATO DI ROMA FONDI ARCHIVISTICI; CONGREGAZIONI PAR
anno <1966>   pagina <111>
immagine non disponibile

Libri e periodici 111
volle assisto allo stabilizzarsi della lotto nella piccola ina spaventosa guerra di trincea, C partecipe della vita dei soldati con i quali è direttamente e costantemente a contatto e nello stesso tempo si trova ad obbedire a direttive che sembrano completamente prescindere dal calcolo delle vittime. Indubbiamente è facile olla penna di un divisionario, destinato a presidiare un brevissimo tratto di lìnea, muovere critiche ai piani dei comandi superiori, tacciarli di incomprensione sé non di pazzia, non. capire quanto questi stessi siano pres­sati dalla terribile necessità della guerra; è anche vero che, salito a più alti posti, il Fayollc parlerà assai meno della truppa e delle perdite, tuttavia la prima parte di questi Cahiers resta comunque una drammatica testimonianza del primo anno di guerra della Francia ed in sostanza un atto d'accusa alla condotta militare delle operazioni di quel torno di tempo.
Sino a tanto che le operazioni si svolgevano sul fronte occidentale, per arginare dapprima la grande offensiva tedesca del 1914 e poi per sfruttare i risultati della vittoria difensiva conseguita dalla Francia, le annotazioni del Fayollc sono moderatamente cri­tiche; ma quando, con il peggiorare della stagione e lo stabilizzarsi delle linee, la lotta è ridotta a guerra di trincea, nel fango, con sacrifici di nomini sproporzionati ai risultati cui si mirava, le pagine dei Cahiers sono piene di comprensione umana per i combattenti e di aspre critiche ai comandi superiori. Già il 13 ott. 1914 l'A. registrava casi di demenza nelle trincee; più iiwnwn il 23 novembre affermava che di grande in questa guerra non c'era che le dévoument et la resistance dee hommes. H n'y a de rcspectables qne ceux qui se font tuer, etile sont nombreux . In contrasto con il valore di questi eroi sconosciuti, la mentalità degli stati maggiori, preoccupati oltre che della guerra anche della propria carriera: La seule facon de réusBÙ* àlenrs yeux e'est de faire tuer du monde (30 nov. 14, p. 61). Per tutto il mese di dicembre egli ricevette dai superiori ordini di attacco, nella zona davanti a Carency, che si rivelavano in partenza destinati a provocare perdite al­tissime. Dopo una conversazione con i gen. Pétain e de Maud'huy svoltasi il 28 die., l'A. crede di aver compreso che cosa agita tanto i grandi capi: il desiderio di fare qualcosa per segnalarsi: Dès qu'un commandant d'armee a un succès, et quelquefois il s'agit d'une bicoqne, d'une tranchée de SO mètres, d'un coin de bois, succès exagére par le bulletin de renseignements, puis par les journaux, les voisius en veulent ausai et lancent des attaqaes stupides on inutues, sans tenir compte des pertes... (pp. 6970). Così chi paga è sempre il povero soldato: Cest toujours hi mème histoire, ce sont les perita qui payent, le pauvre peuple qui écope (p. 70). Quest'ultima affermazione non dovrebbe essere sospetta pro­venendo da un personaggio assai legato alla tradizione, all'ordine costituito, generale monarchico e cattolico della Francia repubblicana. Il culmine delle critiche del Fa volle agli attacchi continui, slegati, senza una prospettiva più vasta, è raggiunto da una pagina vivacissima del gennaio 1915, il mese nel quale la situazione delle trincee era resa spa­ventosa dalla melma nella quale, per così dire, vivevano e morivano i fonti. È il 16 gen­naio: riunione al comando dell'ormata, con conscguente decisione di riattaccare il vil­laggio di Carency. L'A. si chiede perchè ostinarsi in questo aforzo sanguinoso: Du carac-tère, du caractère! Plus on fait de saignées stupides dans des troupcs admirablcs qu'il faudrait soigneusement ménager pour les journces décisives, plus on a de caractère. Je croia qu'un epileptiquc qui irait partout criant: Attaquezl Attaquez! serait sacre grand homroe. Mori avis est que le caractère consiste à savoir faire abstraction d'un miscrable intérct personnel pour sauver des luiliiers d'existances précicuses. Cai au fond il y a un foznndable désir de reclame. (...) Un veritable caractère snurait attendre. Est-co anela gioire consiste à faire tuer les gens imiti Imeni? J'espère que le mauvais temps reviendra et les empèchera de mettre leor foli e è exécution. Le pis est qu'on no peut le leur dira, on aurait l'air d'avoir peur d'attaquer. Je ne crains d'ailleurs pas quo la riposte formidable que les Allemanda déchaineront, nona compromette, Ceux qni seront tucs, setont morta on pure perte. Cesi tout... (pp. 76-77).
Dopo la stasi invernale, le operazioni del maggio 1915 portano al Fayolle la nomina a comandante del 33 corpo d'armata, alla fino del giugno. D'ora innanzi i Cahier* con tengono assai minori notizie rolla vita delle trincee, anche se l'A. continuava regolar­mente a recarvisi, e dedicano invece ampio spazio ai problemi strategici, I principali capi dell'esercito Francese sono qui largamente descritti, nello qualità e nei difetti