Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO DI STATO DI ROMA FONDI ARCHIVISTICI; CONGREGAZIONI PAR
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Libri e periodici
di primavera, nel maggio scrive: Ce dernier (Foch) voudrail attaquer, le premier (Pé-tain) no veut pas. Pétain s'exagèrc la puissancc du Bochc, Foca ne l'apprécie pas à sa justc valeur. Ha ont raison et ils onl tort tous les deux. Il faudrait les combiner pour eri faire un seul hoimne, un vrai chef complet (19 maggio 1918, p. 274). Tra i due generali comunque, nonostante la sua avversione a ogni sacrifìcio inutile di uomini, il Fayollc propende ora per apprezzare l'attività del Foch, raccoglie anzi a più. riprese voci di una propria successione al Pétain, successione che comunque non sembra desiderare.
Tutte le grandi battaglie del 1918 vedono il Fayollc impegnato in un ruolo di primo piano: qui non è il caso di soffermarsi a commentarne il diario (del resto anche per questa parte assai bene illustrato dal Gontamine nelle note). Elemento di un certo rilievo mi pare comunque quanto vien detto del gen. Mangiai, che, agli ordini del Favelle, fu uno dei protagonisti della grande controffensiva francese dell'estate. Il nostro A., profondamente diverso dal Mangin, ne critica a più riprese il comportamento, e specialmente la contìnua volontà offensiva, giungendo a dire di lui: .l'ai là deux hommes bien différents: Mangin qui fait la guerre pour lui et Degoutte qui la fait pour la France (23 agosto 1918, p. 292). L'asserzione è indubbiamente ingenerosa, ma si ricollega: a quanto è detto nelle prime pagine dei Cahiers, circa le preoccupazioni di carriera da parte dei comandanti: qui si porrebbe un quesito, che va assai oltre l'ambito del libro di cui si parla e che interessa tanto la Francia quanto l'Italia, il quesito cioè del peso avuto dal carrierismo neU'mdirizzare parte delle operazioni militari e, cosa assai più. rilevante, il conseguente senso di rivolta operatosi fra le truppe, la coscienza, comune a molte gradazioni politiche di combattenti, di un vero, o tale ritenuto, sfruttamento delle fanterie e il peso da essa avuto nella confusione delle idee del dopoguerra. A questo proposito andrebbe conosciuto, esaminato e discusso un libro di qualche anno fa, passato da noi inosservato, opera di tre intellettuali universitari, già combattenti nella grande guerra: Vie et Mori des Francois 1914-1918. Simple histoire de la Grande Guerre, par André Ducasse, Jacques Meyer, Gabriel Perreux, anciens élèves de l'Ecole Normale Supérieure, agrégés de rUniversité, Paris, Hachette 1959, volume presentato da Maurice Genevoix, segretario perpetuo dell'Accademia di Francia. Il tema ad ogni modo supera l'ambito dei Cahiers, anche se proprio alcune pagine di essi lo ripropongono come uno stimolo allo storico.
L'ultima parte del volume contiene il diario di circa un anno di servizio come comandante delle truppe di occupazione francesi in Renania: in essa il Fayolle, peraltro moderato ed equilibrato, mostra di partecipare del grande timore di molti Francesi circa hi potenziale ripresa tedesca e la volontà di dettare una pace ancora più dura di quella che uscì dai trattati del 1919. In questo FA. si dimostra uomo del vecchio secolo, quello che moriva con la grande guerra e che riponeva la garanzia della pace precipuamente in frontiere sicure, smantellamento della potenza del possibile nemico, esclusione con dure clausole di ogni possibilità di revanche della Germania.
Nel complesso i Cahiers, sebbene apparsi a tanti anni di distanza e dopo una vasta letteratura memorialistica, costituiscono per la loro genuinità un notevole documento, contenente anche spunti stimolanti per un approfondimento di alcuni temi centrali della condotta del conflitto, oltre a numerose particolari informazioni e precisazioni che il Gontamine ha saputo opportunamente porre di volta in volta in risalto. ALBERTO MONTICONE
G. DONATI PBTTJÉNX, Netta luce del sacrificio, prefazione di Antonio LocateUi; Bergamo, Tip. TV Nov., 1965, in 8, pp. 118, tav. XXIV. L. 1500.
La prima edizione di questo libro risale al 1928: la seconda e del 1940: e questa è la terza.
Si può dunque parlare di successo editoriale, poiché qui il tema è storico e patriottico nel più puro significato dei termini, e quindi non sono di scena le scialbe od equivoche figure che popolano Xante premiate pagine narrative, né tanto meno si tratta di quei cosiddetti drammi storici che vengono - ahimè- COB! spesso agganciati ed asserviti alle esigenze del video.
Non sono mancate all'indomani della guerra 1915-18 l'ultima combattuta nella luce ideale del Risorgimento pubblicazioni del genere di questa. Memorie, diari.