Rassegna storica del Risorgimento
ARCHIVIO DI STATO DI ROMA FONDI ARCHIVISTICI; CONGREGAZIONI PAR
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1966
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Libri e periodici
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epistolari, confusioni od impressioni, documenti umilili insomma, hanno avuto posto nella pubblicistica nazionale, ed hanno dato, e più ancata daranno nel maturare dei tempi, calore e coloro alla storia del grande evento. Ma se ci riferiamo al pubblico dei lettori, quelle pubblicazioni non hanno, in generale varcata la soglia paesana o la cerchia dei sacri, ricordi custodiii, tutt'al più. entro limiti regionali.
C'è stato dopo l'evento, bisogna riconoscerlo, un clima freddo per l'imperversare di straniere correnti; poi un contrastare che non purificava, e, più vicino a noi, un clima ve-ramentc gelido. Ed il freddo tenta ancora il cuore degli ultimi superstiti, tenaci tuttavia nella fede, e vivi più che mai nella speranza del domani.
Ma queste pagine di Giuliano Donati Petténi, custodiscono probabilmente una loro ragione ohe ha dato vita a) privilegio, una ragione che diventa palese non appena BÌ incomincia la lettura, e si porge ascolto a quel parlare semplice, armonioso, commosso e soprattutto naturale, che e proprio delle anime grandi, oseremmo dire dei santi.
Ci viene incontro, ci porge un affettuoso invito, sin da principio, con tutti i suoi figli-eroi, la città garibaldina, quella cosi presente fra i Mille di Marsala, quella che oggi, nella luce del sacrificio , ci richiama ai fratelli Calvi, a Cario ed Antonio Loca tclli, ad Antonio Palvis, ad Eugenio a Rota, a Ludovico Alessandri, a Fioro Milcsi, allo stesso Donati Petténi, a cento altri, anzi a ben più di mille, a caduti, o feriti, o mutilati, quasi tutti alpini, i primi soldati del mondo .
Pagine costellate di nomi, come un firmamento di stelle; pagine che ci inteneriscono, ma di una commozione che consola, poiché in quel clima del sacrificio l'anima può respirare e guarire dallo scetticismo beffardo od chete che è dilagato e dilaga, e può sentire e sente riconfermata e consacrata la certezza che patria ed umanità non sono ideali disgiunti o peggio opposti, ma l'uno all'altro congiunti per dare valore e nobiltà all'esistenza umana.
Se l'affermazione non aprisse la strada a dubbi ed a riserve, potremmo dichiarare che in quest'opera abbellita dal gusto di un signore del linguaggio, ogni documento, tutti i documenti, e cioè le lettere di eroici e spesso umili combattenti, le pagine di diario, le narrazioni episodiche, i colloqui e via dicendo, diventano poesia nella storia. Ma non indugiamo ad aggiungere ed a ripetere che in ogni caso rimane intatta ed incorrotta la freschezza, la semplicità e hi spontaneità del parlare, che mai per un istante si avvertono accenti retorici, e ohe piuttosto si intuisce un desiderio dcll'autore-compilatorc il quale sembra chiedere umilmente per amore di verità e di giustizia e per amore di patria che altri venga ricercando e raccogliendo altre testimonianze non meno eloquenti per loro intrinseco valore. Questa raccolta ispirata da un sentimento di colleganza che è davvero il sentimento della fraternità, quello che distingue i figli della stessa madre, è stata suddivisa in capitoli, sia per opportunità espositiva e sia per esigenze cronologiche.
Al primo che è il capitolo degli Eroi oscuri segue il capitolo del* diario di Attilio Calvi (interrotto dalla morte) e quello di Santino Calvi , e di Natale , e di Giannino Calvi . Segue il capitolo che fa rivivere accanto agli altri alpini 1 alpino martire Cesare Battisti; ed ha posto meraviglioso fra questi ricordi e questa leggendarie figure, Carlo Loca tclli il volontario Alpino per eccellenza , che presago della sua sorte, scrive alle donatrici ohe hanno mandato indumenti di lana: siate gli angioli della rassegnazione e del muto dolore dei forti.
Ancora pagine e pagine rievocanti Antonio Palvis sottotenente della Brigata Lupi, o il bergamasco Ottorino Mercatali, o Giovanni Mattioli; e poi il diario del Piave; e poi le pagine nulla riscossa civile, dopo Caporetto; e finalmente l'apporto generoso dei Bergamaschi a Fiume. Un'appendice di note completa i Capitoli; ed illustrazioni fotografiche originali raccolte dagli stessi combattenti adornano ed avvalorano il libro. E non manca una lunga nota bibliografica.
Cosi Giuliano Donati Petténi che ha fatto sacrificio di e stesso dopo il tormento di non sanato ferite, fra le tcnttmoniunze meravigliose de* suoi compagni d'orme e di fede, ha nascosto la sua; nascosto ma viva e vivificante come è sempre il eauto dei poeti; un canto nella luce del sacrificio che si aggiunge a quello fiorito nel più profondo o più intimo sentire e che trovò poi ritmo e rime nell'aureo volumetto dello Btesso combattente-poeta, ed ebbe un titolo particolarmente significativo: Intimità. FIERO ZAMA