Rassegna storica del Risorgimento

CAPOMAZZA CARLO
anno <1966>   pagina <604>
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604 Giuseppe F. de Tiberiis
rebbe venuto un danno maggiore (...) E tra tanti uomini gittati a quel modo nelle campagne non poteva non passare per il capo a parecchi di riunirsi agli sbandati, che già le scorrevano, per trovare di che vivere e vendicarsi (...) Ma intanto cotesti soldati non solo aumentarono di numero e disciplinarono quei ladroni, ma diedero ad essi per la prima volta, quella veste di partigiani sotto cui (...) molti si erano ingegnati mostrarli all'Europa .l> Non diversamente si esprime il Radoppi sul richiamo alle armi che segui a breve scadenza lo scioglimento e che peggiorò notevolmente la situazione; Ma da quel primo giorno di giugno [1 giugno 1861, giorno stabilito dal B.D. 24 aprile 1861 per il ritorno alle bandiere dei soldati, delle leve dal 1857 in giù] duemiladieci soldati si dettero alla macchia [avrebbero dovuto tornare alle insegne 2627 nomini per la sola Basilicata], fomento (...) e riserva per i briganti (...): però dal giugno all'agosto catturatine solamente sccentosei, restarono recisamente fra i boschi, trai malandrino e il brigante, mille e quattrocento individui. Spie­ghino questi numeri la estensione e la persistenza del brigantaggio in Ba­silicata. > *)
Ma non in tutti i casi fu la lealtà del soldato e la fedeltà del suddito a spingere i reduci della guerra ad ingrossare le file del brigantaggio; indubbia­mente fu errore richiamare alle bandiere quegli nomini che avevano onore­volmente servito Francesco e che forse era meglio lasciare nelle loro case. Altri fattori, invece, determinarono, a volte, il darsi alla macchia di numerosi indi­vidui del disciolto esercito: in non pochi luoghi gli uomini tornati dalla guerra furono accolti dall'odio dei vincitori che occupavano i più alti gradi dell'am­ministrazione nelle Provincie. E non solo si trattò di umiliazioni e di disprezzo ma, sovente, di vera persecuzione; Giuseppe Conte, noto capobanda del terri­torio di Fondi fu determinato al brigantaggio dalle persecuzioni del sindaco liberale del suo paese : Caduta Gaeta ritirossi in Fondi, sua patria e vi sa­rebbe forse vissuto tranquillo se le angherie, i soprusi, e le basse vendette di un sindaco maligno e caparbio, il Sig. Amante, vecchio settuagenario, ma fe­roce ed acerbo, non lo avessero obbligato a sfrattare. È da notarsi che questo sindaco era liberale (...) ed aveva molto sofferto sotto il cessato regime (...) e per ciò si vendicava, in modo durissimo, nei primordi del nuovo governo. Fra una rivalsa che non solo a Fondi si produceva ma purtroppo in tutti i paesi in tutte le città, in ciascun piccolo villaggio e perfino in mezzo alle campagne di queste Provincie si verificava, in modo che non si saprebbe ben dire se in quel principio di governo le funzioni municipali fossero meglio esercitate dagli antichi, borbonici o dai novelli liberatori .3)
Veniamo ora all'analisi dell'ultima delle cause predisponenti al brigan­taggio: l'unificazione affrettata e la piemontesizzazione. Come abbiamo già ac­cennato in precedenza, non tutto il pensiero antiunitario meridionale può ri­condursi al legittimismo: il regno delle Due Sicilie, al disopra di ogni dinastia, esisteva come Stato ed esiste ancora come unità etnica e come civiltà. In questo senso, può dirsi che, nel mentre le annessioni dei vari territori del centro-nord della Penisola non furono, per il Regno sardo, ohe una semplice espansione territoriale, senza gravi problemi di assimilazione, lo stesso principio non po­teva valere per il Mezzogiorno, separato dal resto d'Italia non tanto dalla
i) C CAPOMAZZA, op. C/7., p. Ili.
2) G. RACIOPPI, op. cit p. 260.
3) A. BIANCO DI SAINT Joittaz, op, clt>, pp 298, 299.