Rassegna storica del Risorgimento
CAPOMAZZA CARLO
anno
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1966
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pagina
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605
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Il brigantaggio meridionale e il pensiero di Carlo Capaniuzza 605
muraglia cinese idealmente eretta al Tronto da Ferdinando II, ma da una storia quasi millenaria. Ed in questo senso ci sembra perfettamente fondata la frase di Giuseppe Garibaldi: Qui si fa l'Italia o si muore . Ma per far "Italia molti del governo credettero di salvare bravamente la monarchia e l'unità della Patria, calcando la pialla su tutta la superficie d'Italia. per le. nostre Provincie ai aggiunse una cagione speciale. La coesione loro fra sé sembrando a parecchi ostacolo principale alla combinazione del gran Corpo no* vello; fece giudicare giusto ed opportuno quanto tendesse a distruggere quello che di bene, o di male lor rammenta la unione antica .1) Il nuovo ed affrettato assetto amministrativo delle provincie meridionali, lo sconquassare ogni vecchia e provala forma di governo per sostituirla con ordinamenti nuovi e stranieri, valgono come cause del brigantaggio in due modi diversi: in primo luogo tutto ciò dà un significato nazionale alla gnerra delle bande che, quindi, non combattono solo per un fatto di devozione dinastica, ma per il Bel Regno che vedono sempre più scomparire e diroccare sotto il piccone demo* litore unitario; in secondo luogo il nuovo ordinamento comunale, fa nascere numerosi soprusi e scatena rivalità locali acerbissime e private vendette che, in non pochi casi, spingono i perseguitati alla disperazione ed ai boschi. Ma non soltanto in questo senso i Municipi si rivelarono fonti di pericoli e di preoccupazione per il nuovo Stato: sovente intralciarono in ogni modo l'operato delle troppe addette alla repressione del brigantaggio -) ; più. spesso fecero lega con gli stessi ribelli, sia fornendoli di notizie, di vettovaglie e di armi, sia facendo causa comune con essi, nell'azione armata, come spesso avvenne per le Guardie nazionali.
Abbiamo cercato di esporre, brevemente e con la possibile chiarezza, il pensiero di Carlo Capomazza sul brigantaggio meridionale; le cause, generali e particolari che hanno prodotto questa sollevazione di disperati, sono andate, nel tempo, scomparendo o affievolendosi in cento anni di vita unitaria; ma, forse, ancor oggi, può restare valida e degna di essere meditata una sentenza del Montesquieu: Il y a de certaines idées d'uniformité, qui saisissent quel-quefois les grands esprits (car elles ont touché Charlemagne) mais qui frappent infailliblement les petìts. Ila y trouvent un genre de perfection qu'tls recon-naissent; parceque il est impossible de ne le pas découvrir: les mémes poids dans la police, les mémes mesurcs dans le commerce, les mémes lois dans Fétat... Mais cela est-il tonjours à propos sans exception? Le male de changer est-il toujour nioiiis grand, que le mal de souffrir? Et la grandeur du genie ne consisterait-elle pas mieux à savoir dans quel cas il fa ut l'uniformile, et dans quel cas il fant des différences? Lorsque les citoyens suìvent les loia, qu'im-porte que ils suivent la méme?.
GIUSEPPE E. DE TIBERIIS
-} C. CAPOMAZZA, op. cfe, p. 42.
9 Vedi a riguardo le numerose teatiraonlanzo addotte da A. BIANCO ni SAINT JQIUOZ, nella dtata opera sul brigantaggio (pp. 334-335).