Rassegna storica del Risorgimento
STEFANI GIUSEPPE
anno
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1966
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pagina
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Giuseppe Stefani
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al 11 lo studio su La flotta sardo-veneta nelVAdriatico e il blocco di Trieste, al HI0 il dettagliato e documentato esame del contributo dato da Giuliani e dalmati nella prima guerra d'indipendenza, in buona parte rivelatore. Frutto d'alacri ricerche di archivio e d'una felice capacità rievocativa furono ì successivi lavori su II Teatro Verdi di Trieste nel 150 annuale della sua inaugurazione (1951) accompagnato dal più ampio volume illustrato Verdi e Trieste, cui ancora si può riallacciare il saggio bibliografico su Teatro e musica, comparso assieme alla sua Bibliografia della storia economica nel IH0 volume del Centro Studi per la storia del Risorgimento dell'Università di Trieste. Alla ripresa di tali studi lo Stefani contribuì assai, accanto a Nino Valeri che lo ebbe amico, ed ai più giovani ricercatori che da lui ebbero prezioso ausilio d'esperienza e di consiglio.
Vicino a studi minori su Studenti a Padova (La Porta Orientale, 1952), in cui è attentamente considerata la formazione giovanile di Costantino Reseman, Vn giacobino alla sbarra (ivi, 1954), dove è ricostruita la mal definibile attività di patriota e di trafficante di F.C. Ossezky, compare il fondamentale contributo alla storia del giornalismo triestino dopo Villafranca (Annali Triestini, 1952) e lo studio su La Mormora e Ricasoli di fronte al problema del confine orientale (La Porta Orientale, 1953), primo avviamento ai Lavori sul r66 rielaborati compiutamente nel recente libro su H problema dell'Adriatico nelle guerre del Risorgimento (1965), col quale si apre la nuova collana triestina Civiltà del Risorgimento diretta da Salvatore Francesco Romano.
I lavori cui è più durevolmente affidata la memoria di Giuseppe Stefani sono comparsi tra il 1955 e il 1956. Con il volume su Cavour e la Venezia Giulia egli lumeggiò i problemi dell'emigrazione politica, del volontarismo, della politica cavouriana e posi-cavouriana intorno al problema adriatico con una ricchezza d'informazione che gli venne da documenti d'archivio come da articoli di giornale, dagli opuscoli politici come dalla letteratura patriottica. Diverso è il campo d'indagine cui sono dedicati i poderosi volumi de I* Assicurazione a Venezia dàlie origini alla fine della Serenissima, in cui sono affrontati con una precisione che trovò le lodi dei competenti problemi economici e finanziari, commerciali e politici dell'Adriatico veneto dal secolo XTV al XVIII. Si sviluppa poi nello Stefani un particolare interesse per i problemi e gli aspetti più significativi del '700, che vengono trattati nel saggio su Carlo VI e U problema adriatico (Archivio Veneto, 1958) e nel volume sulla prima colonia de I Greci a Trieste (1960), dove è arricchita e approfondita la problematica proposta dai vecchi studi del Kandler e del Cunei, come dai più recenti del Tamaro e delTApih. Nell'ambito degli interessi risorgimentali, che furono in lui preminenti, rimangono invece l'artìcolo su Confalonieri stilla via dell'esilio (nella Miscellanea per R. Cessi del 1958), poi sviluppato nel volume su / prigionieri dello Spielberg tutta via dell'esilio (1963), ed il suggestivo bel libro su La lirica italiana e l'irredentismo (1959) che attesta molto bene la continuità e l'intensità della presenza dell'irredentismo nella vita e nel sentimento degli Italiani. Né van dimenticati i saggi su II secentenario dantesco nella Venezia Giulia (Archivio Veneto, 1960) e l'interessante figura del goriziano Carlo Catinclli, italiano al servizio dell'Austria, autore ancora nel 1859 d'un libro Sopra la questione italiana vista in chiave austrofila e conservatrice (Studi Goriziani, 1961).
Molto altro ci sarebbe da aggiungere, ma non abbiamo inteso di raccogliere la completa bibliografia dello Stefani. CI pare piuttosto da sottolineare il carattere precipuo della sua larga produzione: venuto dal giornalismo e distratto talvolta dagli impegni della carriera egli ha saputo portare nella sua operosità di