Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA RELAZIONI CON GLI STATI UNITI D'AMERICA 1859-1866; STATI
anno
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1966
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pagina
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615
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a MUSEI, ARCHIVI E BIBLIOTECHE
B[ I DOCUMENTI DIPLOMATICI STATUNITENSI M HH3H SULLA QUESTIONE VENETA H
Gli storici, proseguendo i loro studi sul Risorgimento italiano, hanno svolto praticamente ricerche in tutti gli archivi europei trovando grande abbondanza di materiale assai valido. E nondimeno, lo storico, per il suo mestiere, è sempre pronto a continuare le sue ricerche per trovare nuove e diverse fonti. Questo articolo ha lo scopo di presentare una fonte finora non del tutto esplorata completamente, cioè quella dei documenti diplomatici americani e delle carte privale dei diplomatici.
C'è stata una certa trascuratezza per queste fonti, forse perché c'era il presupposto che esse non fossero importanti e perché, fino a poco tempo fa. erano meno accessibili del materiale europeo. Comunque, ora che la maggior parte della corrispondenza ufficiale americana è stata microfilmata e che le carte private sono utilizzabili in microfilm e fotocopie, il problema di accessi* bilità è stato risolto. Per quanto riguarda il più significativo problema del loro valore, indubbiamente non si deve esagerarne l'importanza generale. Nondimeno, a causa della sensibilità dei rappresentanti americani, particolarmente a Torino e a Vienna, della loro perspicacia e sottigliezza nelle relazioni, questi documenti sono utili e forse unici.
L'Italia e gli Stati Uniti avevano molto in comune negli anni intorno al 1860. Ambedue lottavano per il problema dell'unificazione nel campo territoriale, politico ed economico. La guerra civile negli Stati Uniti ricordava all'Ita* lia la sua stessa divisione e la sua minaccia per l'unità. Ma l'Italia poteva vedere negli Stati Uniti un paradigma di libertà, che era stala ottenuta solamente dopo che gli Stati Uniti si erano liberati dal giogo della dominazione straniera. Oli Stati Uniti offrivano non soltanto un esempio, ma un parallelo per le aspirazioni dell'Italia all'unità e alla libertà.
Agli inizi, l'Italia e gli Stati Uniti videro la loro amicizia come quella fra potenze di secondo piano, ma entrambi sapevano di avere qualche cosa da guadagnarvi. L'inviato statunitense a Torino non fu gravato con compiti ufficiali diplomatici, e non lo era nemmeno il rappresentante italiano a Washington. In ogni caso, le relazioni erano cosi poco sviluppate che pochi negoziati ad alto livello furono intavolati prima del 1866. Ma le relazioni rimasero estremamente cordiali. L'inviato degli Stati Uniti era in una posizione invidiabile per un commento politico, in quanto gli Stata Uniti mantenevano una stretta neutralità sulla questione italiana. Proprio a causa di questo, lo storico può spesso trovare nei documenti americani la possibilità di un nuovo accostamento alla molteplicità dei problemi riguardanti il suo studio sul Risorgimento. L'Istituto per la storia del Risorgimento ha da tempo compresa l'importanza di queste fonti e ne ha iniziata la pubblicazione. *) In attesa che escano gli altri volumi, diamo uno sguardo ad alcuni documenti non ancora pubblicati.
-> Vedi L'uni funzione italiana vista dai diplomatici statunitensi, a cura di Ho* WAKD R. MAKIHUO. ito tua, Istituto per In storia dai Risorgimento italiano, 2 voi., 1963,