Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA RELAZIONI CON GLI STATI UNITI D'AMERICA 1859-1866; STATI
anno <1966>   pagina <617>
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7 documenti diplomatici statunitensi sulla questione veneta 617
Sardegna non aveva nessuna intenzione dì attaccare l'Austria nel Veneto per­ché Fattuale presa di posizione delle potenze europee non glielo permetteva, ma chi , egli aggiunse, può impegnarsi a dire quello che potrà essere lo stato dell'Europa da qui a sei mesi? . ')
L'inviato americano a Torino dimostrava poco ottimismo per la questione veneta, e venne presto alla conclusione che essa non si sarebbe potuta definire con altro mezzo se non con la guerra. Daniel aveva tenuto 'Washington aggior­nata sugli sviluppi europei particolarmente per quanto riguardava il Veneto. Sulla dibattutissima questione della vendita del Veneto scriveva:
Sudi an event is not probable, but it is ceriainly wìthitt the range of possi-bilìty. Austria is nearly bankrupt and a large sum of money which she voould so procure mìght save her from revolution. The province of Venice is more discontented than ever since the war, and a large army is at this moment em-ployed in holding it in subjection. Further, so long as Austria holds the line of the Mincio in her possession Europe cannot regard Italian troubles ended. Intrigue, revolt, diplomacy and voar wilì go on as before and forever until that portìon of Northern Italy is delivered from the German dominatìon.2)
Nel marzo 1861 Daniel fu sostituito da George P. Marsh, che cominciò la sua lunga e illustre carriera come inviato americano nel Regno di Sardegna e tre mesi più. tardi come inviato presso quello d'Italia. Per ventun anni egli occupò questo posto e condusse il suo incarico officiale con una tale dignità ed efficienza che l'Italia e gli Stati Uniti divennero amici perenni.
Marsh notò un curioso parallelismo negli eventi occorsi in Italia e negli Stati Uniti durante gli anni intorno al 1860. Egli si concentrò nel prevenire qualsiasi riconoscimento italiano della Confederazione e in più di una occa­sione condusse negoziati ad alto livello per ottenere che il generale Garibaldi partecipasse dalla parte dell'Unione alla guerra americana; questo pur confer­mando la politica statunitense di stretto isolazionismo rispetto agli affari europei. Egli continuò, però, con grandissima abilità ad informare Washington sulla situazione europea.
Nel 1862 e 1863 alcune voci, secondo Marsh, stavano circolando in Europa riguardo una possibile soluzione per il Veneto. Una di esse trattava della con­nessione con la complessa soluzione della situazione messicana:
The hope of obtaining the cession of Venice from Austria, as one of the conditions of the establishment of an Austrian prince on the throne of Mexico, is not altogether tvithout influence, but 1 do not think that the more enlightened portìon of the statesmen of Italy vaili be cajoled into the favorable acceptance of an altiunce between Franca, Mexico, and the Confederate States by so shallow an intrigue as thiìm
Marsh afferrò prontamente il temperamento politico italiano e con l'occhio clinico del buon diplomatico chiarì a Washington le ragioni delle preoccupa* zioni europee di fronte olla nuova Italia:
i) Daniel a. Casa, Torino, 16 ottobre 1860, ìbid., no. 173.
> Daniel a Cast, Torino, 12 gennaio 1860, ibid., no. 130.
8) Maroh a Seward, Torino, 17 agosto 1863, ibid., voi. 10, privato e confidenziale.