Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA RELAZIONI CON GLI STATI UNITI D'AMERICA 1859-1866; STATI
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1966
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pagina
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622
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LIBRI E PERIODICI
GIULIANO PROCACCI, Studi sulla fortuna del Machiavelli ; Roma, Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, 1965, in 8, pp. XI-468. S. p.
Sappiamo cosa rappresentò per gli Italiani del Risorgimento il Machiavelli* Era un po' come unii bandiera, era la prova che anche in tempi di eclissi politica dell'Italia c'era Etato qualcuno a rivendicare il bene inestimabile della indipendenza e dell'unità nazionale.
Al di fuori della retorica, il Machiavelli oltre ad essere il creatore della scienza politica fu uno dei pochi uomini del Rinascimento che impostasse su basi realistiche il problema di uno Stato italiano del futuro; il Gilbert recentemente, in un suo volume di saggi sull'influenza dell'ambiente intellettuale fiorentino sul Machiavelli (editrice il Mulino), ha dimostrato che l'appassionato patriottismo di quest'ultimo non era un mero fatto letterario.
L'autore di quest'interessantissima panoramica sull'importanza di Machiavelli sul pensiero europeo-occidentale degli ultimi secoli, ha passato in rassegna autori noti ed ignoti, opere e tendenze
Data la veste di questa rivista ci limiteremo ad un sommario elenco, riservando uno spazio un po' più grande agli autori dell'età del Risorgimento.
Iniziando con i precursori Nifo (autore dei volumi De regnandi peritùi e Libellus de rege et tyranno) e Brucioli (uno dei frequentatori del circolo degli Orti Oricellai, autore dei Dialoghi della filosofia morale), il Procacci fa poi i nomi di coloro che in un modo o nell'altro furono legati al pensiero machiavellico: il Sansovino, il Campanella, il Corbinelli, il Gentile, il Cardano (la figura bizzarra del medico pavese e le sue opere sono impregnate di spirito machiavellico); il Magliabechi, il Caddi, l'Allacci, il Possevhio, il Pigna, il Bottali, il Bandini, il Berteli ni, il Barelli, l'Alga-rotti, il Galanti sono invece altri letterati italiani nelle cui opere non mancano riferimenti al machiavellismo.
Tra i Francesi che a fondo s'interessarono alla tematica di Niccolò Machiavelli o ne furono influenzali, notiamo principalmente,: il sommo Bodin, il Le Roy, il de Seyssel} il Pasquier, il Gentillet (autore àeWAntìmachiavéD, il Duplessis-Mornay, lo Charrier, il Brantdme, il du Bellay, il de Rohan. Tra gli Inglesi: Walter Ralcgh il famoso cortigiano e scrittore dell'età elisabettiana, Francesco Bacone il massimo filosofo e statista del tempo, James Rarrington Fautore di Oceano sono in prima fila. In Germania, invece, troviamo: il Wangnereck, il Forstncr, il Conring, il Fcuerlein ed il Msgiro; in Olanda due grandi pensatori ed umanisti: il Lipsìo e lo Spinoza.
Esaltato, denigrato, messo all'indice, considerato o democratico o reazionario, ritenuto a volte scrittore esemplare a volte mostruoso. Machiavelli non cessò di tener desta l'attenzione di scrittori, sovrani e filosofi per tutti i secoli XVI, XVII e XVIII non solo con il Principe ma con L'arte della guerra, con i Discorri sulla prima deca di Tito Livio*
I suoi scritti furono letti, commentati ed elaborati da uomini come Voltaire, Federico 11, Napoleone* Pare che quest'ultimo, un po' di tempo prima di Waterloo, ne annotasse alcune (tasi. Dopo la Restauraaione tra i snoi critici furono il Cornami, il Sinmondl* Io Schlegel, il Guinguent, il R anice, il Leo, il Macoulay, il Cervi mia, lo Zamboni, il Ferrari ed 11 De Sanctia. Proprio questi ultimi cinque meritano un cenno particolare.
Lo Zambelli, professerò nell'Ateneo di Pavia di Brienze e leggi politiche, non-ehi collaboratore del Politecnico, considerò il Machiavelli figlio d'un'epaca di transizione dal feudalesimo Ilo Stato moderno.
Si avvertiva nella definizione un'eco dcirinierprctazionc datane dal Maeanlny*