Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA RELAZIONI CON GLI STATI UNITI D'AMERICA 1859-1866; STATI
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Libri a periodici
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GIULIANO GAETA, Storia del giornalismo', Milano, Vltordi, 1966, 2 voli, in 8, pp. XXXE 20 con tavv. L. 16.000.
I due grossi volumi, con cui Giulio no Gaeta ci he dato Ja prima storia uni ver-sale del giornalismo redatta in lingua italiana ed italianamente concepita, sono coni-parsi con lievissimo anticipo rispetto agli Atti del 1 e del 11 Congresso di storia del giornalismo i Mantova, 1962 e Trieste, 1963) promossi e diretti dallo stesso atti viteiuto prof. Gaeta. Questi stato giornalista ed esponente della Resistenza, è autore di numerosi saggi sul giornalismo nella Regione giuliana o dalmata, dal 1946 docente di storia del giornalismo all'Università di Trieste. L'opera sua di vent'anni e più trova ora sistemazione adeguata se non definitiva nella Storia del giornalismo che l'editore F. al lardi pubblica nella sua collana di Panorami di storia della cultura.
Vanno sottolineate subito due definizioni die hanno costantemente guidato l'Autore: la concezione del fenomeno giornalistico, come quel fenomeno che, avendo per substrati necessari l'informazione e l'opinione, attraverso manifestazioni grafiche od orali, ha la scopo o la pretesa di soddisfarò necessità od aspirazioni del momento, sentite o pretesamente sentite dal contesto sociale cui si rivolge; ed il valore storico che questo fenomeno assume, quando assurge, almeno intenzionalmente, a fattore determinante nella storia generale. In quest'ampia prospettiva è tracciata la Storia del Gaeta, il quale può risalire così ai primordi della vita civile e seguire attraverso ai fenomeni giornalistici le lotte per la libertà umana e per il progresso sociale.
Si prendono le mosse dai giornali parlati, addirittura dall'araldo, dall'aedo, dallo trilione, e si perviene al diarista, all'oratore, al redattore degli Acta diurna romani. Nell'età comunale risorge l'importanza del banditore e del cronista, mentre uno spirito più critico si fa strada; si sente il bisogno di comunicazioni più rapide, di notizie, di trasmissione di plichi e di lettere con la posta, e nasce la professione del menante. Infine, dopo l'invenzione della stampa a caratteri mobili, stampatori, gazzettieri e libellisti assumono crescente rilievo sociale, le autorità se ne preoccupano ed emanano le prime norme giuridiche riguardami le loro attività.
Dai fogli volanti ed avvisi a stampa senza periodicità fisso dei quali il Gaeta offre una larga enumerazione il passaggio alle pubblicazioni periodiche è breve. Sono dapprima calendari o pronostici per l'anno, poi relazioni semestrali (come quelle per la fiera di Francoforte del 1588), fascicoli mensili (comparsi dapprima in Svizzera e a Praga) poi settimanali come i periodici d'informazioni commerciali di Firenze del 1597, che precedono le vere e proprie gazzette di cui è prototipo la Ga-zette parigina del Renaudot (1631).
In Francia nasce il giornalismo politico, d'ispirazione governativa ed anche di fronda; in Inghilterra 6on confermati presto i diritti alla libertà della stampa fin dal '600. Le prime gazzette italiane sono invece letterarie e conformistiche, ma accanto al giornalismo ufficioso fiorisce la satira e la li belli si ira favorite dallo spirito dei tempi nuovi, e queste han notevoli espressioni a Roma, a Venezia, Firenze, Mi-tono, Bologna, Genova, Mantova, Verona e Brescia. Solo nel secondo '700 sui fogli letterari fa la sua comparsa qualche espressione politica e giustamente va rilevata l'importanza dell'articolo Della Patria degli Italiani del capodistriano Carli, pub* blicato con qualche taglio significativo su '/ Caffé dei cosmopolitici fratelli Verri. Parecchi studiosi - - tra i quali si pone il Gaeta - - hanno considerato questo articolo come il primo documento consapevole dell'imminente Risorgimento. Va detto perà subito che, per quanto sufficiente, la trattazione degli argomenti della storia italiana non esorbitano qui dalla visuale complessiva della storia europea e mondiale. Tale equilibrio e rispettato finanche con scrupolo, tanto che giornali come quelli del Gozzi, del Bareni e dei Verri'.- - cosi notevoli nelle arretrate condizioni politiche dell'Italia - - sono esaminati insieme- in un capitolo comprendente I periodici del ciclo dello Spectator. Più ampio spazio meritano agli occhi dell'Autore i primi giornali dell'America Settentrionale e la loro propaganda rivoluzionaria, e anche maggiore i giornali francesi precedenti e contemporanei della grande Rivoluzione, la quale per*
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