Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA RELAZIONI CON GLI STATI UNITI D'AMERICA 1859-1866; STATI
anno <1966>   pagina <627>
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Libri e periodici
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pervenuti. Stramba. Agrigento, Reggio Locri, Si bari, Crotone, Posidonia, Napoli, Mctiiponiii n Tuninlo erano grondi ritto, di cui non sempre le storia ricorda le gran* dczze, come avvenne per Sibari, ma soprattutto per Taranti, che resistendo all'impe­rialismo siracusano ai affermò come città egemone di tutta la Magna Grecia. E COBI in un quadro vivo e palpitante ai avvicendano genti ed avvenimenti e viene centrato il momento cruciale hi cui, in (seguito alle guerre* olle distruzioni, allo spopolamento, al diffondersi della malaria ed alle differenze che la conquista romana crea tra nord e sud d'Italia, si pongono le premesse per un periodo di decadenza della porte meridionale della penisola.
Il fulcro di queste differenze va ricercato nella diffusione del latifondo romano nel Mezzogiorno, in contrapposizione allo spezzettamento in poderi per le assegnazioni ai veterani nella pianura padana. A aio va collegato lo spostamento del centro attivo del tempo che, dal Mediterraneo, si trasferisce alla parte centrale d'Europa. È un pò1 il processo che nel 1453, con lu conquista di Costantinopoli, sposta dal Mediter­raneo all'Europa settentrionale i centri di traffico e di ricchezza.
Il racconto del V. si snoda attraverso i secoli con acume e passione, mettendo in evidenza le antiche glorie e la ricchezza del Mezzogiorno nei secoli passati. Sono delineate con grande serietà di storico le vicende del Sud, specie della Puglia su cui si impernia la narrazione. Lo scopo dell'.A. è chiaro ed è via via sottolineato. Un po' per pigrizia scientifica e mentale, un po' per conformismo, volumi non sprege­voli ignorano figure ed avvenimenti fondamentali della storio.
La partecipazione pugliese alle Crociate, l'insurrezione di Melo, la resistenza ai Turchi od Otranto nel 1480 non sempre sono adeguatamente ricordate. Né si può ignorare il fervido movimento dei porti pugliesi del periodo delle Crociate, cui fanno riscontro splendidi monumenti d'arte, come il Dnomo di Troni o di Biionto e il San Nicola di Bari. È la prova concreta che si trattava di una partecipazione note-vole cui faceva riscontro un'attività marinara che vide le navi pugliesi solcare i mari del Levante ed intrecciare traffici con i popoli con cui venivano a contatto. La pre­messa a ciò è costituita dagli avvenimenti che portarono Melo ad insorgere contro i Bizantini ed a provocare la fondazione del dominio normanno nell'Italia meri­dionale.
A questi problemi di ampio respiro fanno corona numerosi schisa e note in. cai sono delineati episodi marginali rispetto agli avvenimenti nazionali ed europei, ma che nella narrazione trovano il giusto posto, perché si riferiscono a fatti e perso­naggi pugliesi. È questo il motivo dominante del V.: mettere in luce l'importanza della Puglia nel quadro più vasto della storia del regno di Napoli. Dalla Paglia si passa talvolta a tutto il Mezzogiorno ed è chiaro che il V. si propone giustamente di combattere la scarsa conoscenza o peggio la superficialità con cui talvolta se ne giudicano uomini e cose. Da questo punto di vista sono ampiamente giustificate le interessanti pagine dedicate ad episodi essenzialmente regionali o addirittura baresi. Così la polemica ad alcune affermazioni di uno studiolo locale, il Biontino. fa parte di un gruppo di vive ed appassionate pagine dedicate a rivendicare la progettazione di Casteldelmonto alla genialità degli architetti pugliesi del tempo. In questo ordine di idee va posto il capitoletto in cai l'A. spezza una lancia in favore dell'autenti­cità dei Diurnali * di Matteo Spinelli o esalta con fervore la figura e l'opera di Bartolomeo Prignano, il vescovo di Bari che nel 1878 ascese al soglio pontificio col nome di Urbano VI. E tutto un susseguirsi di quadri ed episodi che tendono a far rilevare l'importanza dell'apporto meridionale in genere e pugliese in particolare albi storia del paese o ad additare la portata nazionale di alcuni avvenimenti.
La storia del Mezzogiorno è un argomento troppo appassionante perché una volta interessatisene, ci si arresti nel lavoro. Con uguale passione e competenze il V. con­tinua l'opero di rivalutazione di fatti ed avvenimenti del Mezzogiorno nel secondo volume, che non è certo meno interessante del primo. In esso, come scrivo il Cloaca nella prefazione la passione dello studioso e dello scrittore di storia s'incentra e si su Idi ma nell'amore e nel rilliim razione della terra natale (p. VII, No scaturiscono cosi pagine vìve 0 colorite come quella dedicate alla rivolta di Masaniello, in cui