Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA RELAZIONI CON GLI STATI UNITI D'AMERICA 1859-1866; STATI
anno <1966>   pagina <628>
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Libri e periodici
l'A. ci dà una valutazione tutta perdonale degli avvenimenti in modo da porre in particolare rilievo la figura e l'opera del pescatore rivoluzionario, in coi egli esalta un eroe popolano, che pone idealmente accanto ai contadini di Paglia che appaiono subito negli altri saggi. Sono .essi infatti i protagonisti dei capitoli successivi dedicali al Sud all'avvento dei Borboni. Sono i contadini operosi, contrapposti ai feudatari visti da una angolatura polemica, die ne mette in particolare rilievo i lati negativi. Sono sempre i contadini che appaiono presenti al V. qnando tratta del Viaggio in Italia del De Brosses e conclude, del resto a ragione, che il De Brosses tutto assorto nell'esame del suo mondo che in {ondo era quello dell'aristocrazia, non pene­tra, non si cura di penetrare nella vita oscura delle moltitudini, o ne coglie solo i lati pittoreschi, che possan contribuire a dare risalto alle sue pagine [ p. 66). Egual­mente nei saggi in cui appaiono gli A e qua vi va (Stendhal e il Cardinale Acquaviva d'Aragona; Natale in Puglia nel Settecento) i contadini sono contrapposti al feuda­tario e la rievocazione del Natale a Castellana fa rivivere figure di baroni dissoniti o feudatari prepotenti e povera gente che si prepara a festeggiare la solennità nata­lizia in modo conforme ai suoi scarsi mezzi: 1 contadini braccianti guardano, con­tano in tasca i pochi denari e aspettano mezzogiorno, quando i conventi e qualche signore ricco distribuiranno minestra calda e viveri. Però quelli che posseggono tonto di terra riescono oggi a mangiare pasta con la conserva di pomodori e carne di pecora (p. 88). Chi ha qualche familiarità con le vecchie carte come ad esempio i contratti notarili del tempo rievocato dal V. e con il mondo rurale di anni non lon­tani e per qualche zona dell'Italia meridionale ancora dei nostri giorni, non può non riconoscere la profonda verità e la scrupolosa obiettività della ricostruzione storica. Né sono meno piacevoli e fedeli le pagine dedicate ai conflitti tra il clero di Castel­lana e la badessa mitrata di Conversano o quelle in cui si parla del famoso conte di Conversano Gian Girolamo II Acquaviva detto il Guercio di Puglia . In questi casi, come nella esposizione delle note di viaggio del barone tedesco von Biedesel, che nel 1767 visitò la Puglia e lasciò una relazione del suo viaggio, l'A. rifonde let­ture vecchie e nuove e mette a profitto una conoscenza minuta e precisa, una prepa­razione remota addirittura formidabile che gli permette di tracciare quadretti pre­ziosi, acuti ed eruditi della storia, situazioni e personaggi della sua Puglia.
Una delle parti più interessanti del volume è dedicata alla Congiura di Stato del 1794 ed Emanuele De Deo. Su questa figura si ferma l'attenzione dell'A. che mette in risalto l'importanza del contributo del De Deo ad un rinnovamento del Sud. Giovane borghese di Minervino Murge, il De Deo fu attratto dall'opera di propa­ganda del Lauberg e divenne un ardente fautore delle nuove idee che facevano la loro prova in Francia. Fn uno degli adepti della società giacobina organizzata a Napoli dal Lauberg, ma fu arrestato e sottoposto a processo. Invano si tentò con ogni mezzo di farlo parlare; promesse e minacce non valsero ed egli affrontò impavido la pena capitale, ma rifiutò di rivelare i nomi dei suoi compagni di fede. Il 16 ottobre 1794 lasciò la vita sul patibolo insieme a Vincenzo Vitaliani e Vincenzo Galiani. In una lettera, scritta al fratello il giorno prima dell'esecuzione, dava la misura della forza e della nobiltà del suo animo. Al De Deo si collega anche un'altra grande figura di pugliese su cui si sofferma il V.: Ignazio Ciaja. Nato nel 1762 apparteneva anch'egli, come il De Deo, alla sobria e laboriosa borghesia meridionale che, mal­grado la mancanza di traffici che ne potessero favorire l'ascesa, si era lentamente venuta formando attraverso l'esercizio delle professioni liberali. Anche il Ciaja fu attratto, come il De Deo, dalla attività propagandistica del Lauberg, mentre era a Napoli ove era entrato a far parte nel 1792 della Beai Segreteria dell'Ecclesiastico. Denunziato da un delatore, fu arrestato il 26 luglio 1795 e carcerato nel castello di Sant'Elmo. Ma lo vittorie di Napoleone contro l'Austria valsero a schiudergli le porte delia prigione e nel luglio 1798 veniva rilasciato. La fuga del re fece precipitare gli eventi; fu proclamata la Repubblica Napoletana ed il Lauberg organizzò una specie di comitato di governo provvisorio, composto di venticinque cittadini, tra cui il Ciaja. II 17 febbraio 1799 Carlo Lauberg si ritirava e subentrava al suo posto appunta il Ciaja. Il 29 febbraio questi assumevo la carica di capo della RepubbBca napoletani!.