Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA RELAZIONI CON GLI STATI UNITI D'AMERICA 1859-1866; STATI
anno <1966>   pagina <640>
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Libri e periodici
aoln alla storia reggiana ed emiliano, ma agli .-Muli napoleonici in generale. Il merito di tutto ciò va agli organizzatori del Convegno (soprattutto al compianto presidente del Comitato di Reggio Emilia dell'Istituto, Renato Marminoli), ai relatori ed agli autori di interventi nonché ai finanziatori dell'iniziativa (che hanno reso possibile la stampa del volume degli Atti): al Ministero del turismo ed alla Banca agricola commerciale di Reggio.
GIANFRANCO DE PAOLI
A. LAZZARI, LO sommossa e il sacco di Zugo nel J796"; Imola, Galea li, 1965, in 8, pp. 332. S. p.
TI prof. Alfonso Lazzari, storico, letterato e docente valoroso, il cui nome è le* gato ad eruditissime monografie riguardanti la Corte degli Estensi* riferiva sessan­tanni fa alla Deputazione Ferrarese di Storia Patria sopra una singolare vicenda occorsa nell'estate del 1796 durante la prima calata del generale Bonaparte nelle terre al di qna del Po, e cioè sullo rivolta di Lugo e sul saccheggio col quale la città romagnola venne crudelmente punita.
L'ampia relazione impreziosita da note interessantissime, da riferimenti biblio­grafici ed archivistici, e da ire appendici di documenti, fu naturalmente pubblicata negli Atti della medesima Deputazione di Ferrara (voi. XVI, 1906), e ne fu ricavato anche l'estratto. Ma, dopo tanti anni, specialmente quest'ultimo è quasi scomparso, e quindi è diventato una vera rarità bibliografica.
Per questo la Cassa di Risparmio di Lugo ha provveduto ora alla ristampo, trattandosi come scrive il doti. Drei, presidente della Cassa , di un documento di particolare valore storico e di non comune avvincente interesse per i cittadini lughesi .
Codesta ristampa viene opportunamente preceduta da una Presentazione- di Fran­cesco Giugni, fervido e diligente cultore di studi storici locali, il quale non ha di­menticato di avvertire che Io stesso Lazzari in tempi assai più vicini è ritornalo sul suo argomento con un'aggiunta documentaria che accolta nel volume IV degli Sludi Romagnoli (Faenza 1953) è stata ora aggiunta olla ristampa in questione.
Naturalmente la ristampa medesima è in ogni parte fedele all'edizione originale, e quindi conserva oltre alla Introduzione del Lazzari la ripartizione in sei capi­toli e l'aggiunta delle tre ricordate appendici di documenti ricavati in gran parte dall'Archivio Comunale di Lugo.
L'eccezionale vicenda lnghese riassunta qui in poche righe perde gran parte del suo significato e del suo colore, giacché in questi casi il significato ed il colore appaiono più che altro dai singoli episodi e dai documenti veduti nella loro integrità.
Sta di fatto che i Lughesi ubbidienti al Papa loro legittimo sovrano, contenti nella grandissima maggioranza del loro governo e della stessa loro condizione eco­nomica che poteva dirsi privilegiala, lungi dal prestare fede allo propaganda giaco­bina ed ai proclami roboanti di parole e carichi di promesse, che precedevano le truppe del Bonaparte, tenevano aperti gli Occhi sulla realtà che era fatta di imposi­zioni di guerra aventi come effetto la requisizione di od, di argenti e di preziosi di ogni genere, in aggiunta allo asportazioni del denaro dulie casse degli enti pubblici e dei privati.
Anche Lugo aveva subito l'imposizione; ed oro ed argento e preziosi erano stati accumulati nel palazzo del Collegio 'frisi.
TI malumore giù vivo divampò quando zi seppe che fra i preziosi era anche il busto di argento di Sant'Ilare (nome derivante da Ellero), il protettore della città.
Non ostante gli insistenti consigli di moderazione del card. Gregorio Barnaba Chiaramonti (il futuro pupa l'io VII) allora vescovo di Imola alla cui diocesi appar­tiene anche Lugo, e non ostante l'intervento pacificatore di buona parte del clero, i lughesi in buon numero si levarono a tumulto, si armarono alla meglio, e cosi accadde - * fra l'altro - - che un gruppo di essi tese un'imboscata ad un drappello di Francesi che venivano verso Lugo dalla parte di Faenza, ed alcuni li uccise (fra essi