Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA RELAZIONI CON GLI STATI UNITI D'AMERICA 1859-1866; STATI
anno
<
1966
>
pagina
<
644
>
644
Libri e periodivi
della storia del imo pensiero, vhe per il contributo originale da e*ao offerto alla teoria politica dell'età della Rivoluzione francese. Sotto diversi aspetti* il giovane Sisntondi dulie lircherches è ancora piuttosto immaturo e In lettura di queste sue pagine non può certo definirsi elettrizzante.
ALBERTO AQUAJIONE
GIUSEPPE DE WELZ, Saggio su i mezzi da moltiplicare prontamente le ricchezze della Sicilia, a cura di F. RENDA; Caltanisetta, Sciosria, 1964, in 16", pp. XXXtl-218. L. 600.
La ristampa, a cura di Francesco Renda, di quest'opera nella collezione di Storia economica di Sicilia - Testi e Ricerche patrocinato dall'Unione delle Camere di Commercio Industria ed Agricoltura della Regione Siciliana e diretta da C. Trasselli, e da segnalare non soltanto per il contenuto di idee e di informazioni del già noto Saggio, ma anche per la luce che il suo riesame ha consentito al curatore di fare intorno alla identità del suo autore.
Da vari studiosi, infatti, della storia economica meridionale il De Welz era stato identificato con Francesco Fuoco, economista napoletano vissuto tra il 1774 e il 1841. Il Renda ho dimostrato l'inconsistenza dell'ipotesi interpretante il cognome De Welz come pseudonimo (De Welz nacque a Como il 5 aprile 1785 e mori a odano il 28 gennaio 1839), ma ha anche chiarito le ragioni dell'equivoco e dell'errore, individuate attraverso l'approfondimento di alcuni elementi della biografia del Lombardo e parti* colarmente di quella parte della sua attività localizzata nel Regno delle Due Sicilie e votata al servizio del governo borbonico tra il 1815 e il 1818. La chiave della olili te-razione della identità personale del De Welz (che pure fu un brillante operatore economico accreditato presso le principali piazze di Europa e condusse a termine complesse operazioni economiche e finanziarie per conto del governo napoleonico, prima, e dei governi napoletani, dopo), andrebbe ricercata nella incomprensione ed anzi nella ostilità dimostratagli dagli ambienti culturali della Sicilia, tanto pia rimarchevoli se confrontate con la benevolenza e la fiducia accordategli dalla corte e dal governo napoletani.
La diffidenza gelosa degli isolani verso il presuntuoso forestiero che pretendeva di avere scoperto i mezzi atti a moltiplicare prontamente le ricchezze della Sicilia sarebbe stala sia all'origine del fallimento del progetto descritto nel saggio (pure accolto dalla corte e appoggialo dal ministro de' Medici già avviato verso la fase conclusiva con il collocamento di un prestito), sia all'origine dell'oblìo destinato ad avvolgere la stessa identità personale dell'economista dopo l'ostracismo decretato contro i suoi scritti (il Saggio, che era stato stampato a Parigi, fu ristampato, all'insaputa dell'autore, a Palermo appesantito da un acrimonioso commento di certo Giuseppe Indelicato e la sua opera Magia del credito svelala* dove il credito era presentato come una sorta di arte preziosa di far debiti s, fu dal Palmari velenosamente interpretato come volto ad insegnare l'art de fai re des dette? et de ne poi ni Ics pavera).
La conseguenza fu che già pochi anni dopo la sua morte (avvenuta a Milano, dove, dopo il Fallito esperimento di emigrazione settentrionale nel Sud , era andato a vivere gli ultimi operosi anni della sua vita circondato da stima e simpatia) ebbe inìzio la serie delle confusioni intorno all'uomo e alle sue opere destinata a culminare nella identificazione del De Welz con l'economista napoletano F. Fuoco.
Biografìa a parte, il Saggio ha un suo autonomo valore, che consiste non tanto nel suo presentarsi come e piano economico (il Renda rileva opportunamente che rispetto all'idea che oggi abbiamo del plano economico, le tesi affacciate dal De Welz risultano difficilmente assimilabili olla problematica della dottrina economica moderna ed appare quindi priva di fondamento la considerazione dell'autore del Saggio rome una aorta di anticipatore avant lettre di certi indirizzi della economia politica pia reconte >j quanto per le istanze in esso formulate che rappresentano per molti aspetti una effettiva anticipazione, una novità, un folto rimucchevolo tanto più degno dì nota quanto più teso ad accreditare il convfncimenlOt allora piuttosto inso>