Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA RELAZIONI CON GLI STATI UNITI D'AMERICA 1859-1866; STATI
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Libri e periodici
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L'opera del Cnrrà, che è frutto di un'amorosa fatica, come dimostra la ricchezza del materiale bibliografico consultato, ha tuttavia delle caratteristiche proprie, che le conferiscono una fisionomia con tratti distintivi originali, rispetto alle precedenti, che abbiamo ricordate. Sotto un certo aspetto, essa ai ricollega alla prima delle Antologie , ossia a quella del Romano, perché in. essa è dato un particolare rilievo al problema siciliano nel quadro del più ampio problema meridionale; caratteristica, questa, che trova una sua giustificazione oggettiva nelle vicende isolane. Sarebbe anzi stalo forse opportuno accompagnare tale direttiva dell'indagine con un'altra rivolta olle vicende e condizioni della Sardegna; giacché, sebbene quest'ultima venga di so* lito, per ragioni storiche e geografiche, esclusa dal panorama meridionalistico, in realtà vi rientra in pieno a titolo sociologico. L'antologia del Carrà riporta, per esempio, fra i testi trascurati o addirittura sconosciuti al più vasto pubblico dei lettori, rinfiammato pamphlet di Mario Turri sul diritto della Sicilia all'indipendenza ; opuscolo ormai rarissimo a trovarsi, che venne stampato alla macchia nel 1943, e che ebbe nn significato d'importanza storica. TI nome di Mario Turri in realtà non era infatti che lo pseudonimo di Antonio Canepa, professore di storia delle dottrine politiche nell'università di Catania, celebrato autore di un ponderoso Sistema di dottrina del fascismo ; e fu il Canepa, che con improvvisa conversione, passò dal nazionalismo ad oltranza al separatismo, dall'autoritarismo reazionario al ribellismo di sinistra; egli forni il nòcciolo ideologico al movimento indipendentista siciliano, si adoperò a costituire le bande armate del cosiddetto Esercito Volontario per l'Indipendenza Siciliana (EVTS), e finì col trovare morte in nn conflitto a fuoco coi carabinieri. Orbene, se non si tiene conto dell'autentico trauma prodotto sulla opinione pubblica del tempo dall'agitazione condotta dal movimento separatista, al quale si collegarono le nefaste imprese della banda Giuliano, non si comprende la creazione politica della Regione Siciliana, fornita di uno statuto speciale di autonomia. Alla quale Regione si affiancò, dopo poco tempo, la consorella Regione Sarda, nella quale un movimento autonomista aveva trovato espressione in un partito politico organizzato.
L'antologia del Carrà, dunque, a differenza di quella del Romano, si spinge nella sua esplorazione storica sino ai tempi più recenti, mettendo a profitto i venti anni di studi, che sono intercorsi dalla pubblicazione dell'opera antecedente. Essa inoltre, in conformità al nuovo orientamento della meridionalistica, ricerca le radici della questione in tempi più antichi, di quanto non facesse lo stesso Romano: la formazione storica di quel complesso di problemi, che vanno sotto il nome di questione meridionale , e la correlativa presa di coscienza di essi, si possono infatti fare risalite ben più in là dell'evento dell'unificazione. Questo atteggiamento metodologico viene opportunamente chiarito dal Carrà nella sua Introduzione, che costituisce una precisa e particolareggiata messa a punto dei risultati consegniti dalla letteratura meridionalistica negli ultimi vent'anni, e che si distingue per un tono pacato, privo di inflessioni polemiche, inteso a informare il lettore senza adescarlo in una o in un'altra prospettiva ideologica. Per compiutezza di informazione, per serenità di giudizio, per chiarezza di esposizione, l'opera del Carrà si può dunque dire che tracci degnamente nn bilancio consuntivo della odierna meridionalistica.
Questo merito, che abbiamo riconosciuto al volume, comporta peraltro l'affacciarsi di un dubbio. Questa recente e ultima antologia della questione meridionale, è forse il segno di una particolare vitalità, di un rafforzato interesse del dibattito meridionalistico; o non è piuttosto l'indizio, che la questione meridionale si avvia ormai al suo tramonto, nella mutata realtà sociale del nostro Paese; e che per tale motivo essa può costituire l'oggetto di un'indagine scientifica, giacché impostare un problema nei saol termini precisi, significa prospettarne con ciò stesso la soluzione? Eliminati i vecchi e fastidiosi pregiudizi sulla inferiorità etnica delle popolazioni meridionali; superati, grazie ai ritrovati dello tecnica più avanzata, gli ostacoli dovuti a certe condizioni naturali di arretratezza rivoluzionati* dall'avvento delle comunicazioni di massa, gli atteggiamenti tradizionali del costume meridionale; si può ben dire, che la questione meridionale ha perduto il suo carattere di fatalità storica, che