Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA RELAZIONI CON GLI STATI UNITI D'AMERICA 1859-1866; STATI
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Libri e periadici
ne era Palone mitologico, ed è diventata un problema tecnico di politica economica comune alle aree depresse.
Un passo decisivo, nella vicenda del processo di omogenizzazione della gente italiana, ci pare che venga segnato proprio da quel fenomeno, a cui accenna il Carrà, avanzando qualche riserva, nelle pagine conclusive della sua Introduzione: e cioè dalla migrazione interna, che in (orme sempre più impetuose, si va verificando dalla campagna alla città, dall'attività agricola a quella industriale, dalle regioni meridionali a quelle settentrionali d'Italia. Questo tipo di migrazione ha infatti sostituito la migrazione esterna, che caratterizzò il periodo dell'Italia liberale precedente alla prima guerra mondiale* e che rappresentò una perdita di energie umane male compensata dai profitti economici e da certi vantaggi morali della vicenda migratoria. Benché il nuovo episodio presentì anch'esso degli inconvenienti non può contestarsi che ei tratti di una componente di fondamentale importanza per l'attuale trasformazione o dissoluzione dei termini della questione meridionale. Il Mezzogiorno ha cambiato il suo volto sotto gli occhi della generazione, che ha lavorato alla costruzione di una repubblica democratica e pacifica; ed esso può guardare con fiducia ad un futuro, in cui il suo progresso si identifichi con quello dell'intera Nazione.
VITTORIO FHOSIKI
FBANCESCO PETRANKEM PAPINI, La battaglia di Bagnoreai Roma, Mario Bulzoni 19.65, in 8, pp. 144 con ili. S. p.
Il lavoro che ha per sottotitolo Un episodio della Campagna garibaldina del 1867 è ima ricerca di storia locale, il cui campo di indagine è volutamente limitato agli episodi di quella campagna riguardanti il centro di Bagnoregio. Vi sono attentamente ricostruiti i fatti svoltisi fra il 29 settembre prima occupazione di Bagnoregio da parte dei volontari e il 7 novembre data della definitiva evacuazione in seguito alla sconfitta subita a Mentana . In questo intermezzo il possesso della cittadina viene difeso con successo il 3 ottobre contro una colonna inviata a compiere un primo sondaggio. Un altro scontro, verificatosi il 5 ottobre, vede i garibaldini soccombenti, nonostante il valore dimostrato, soprattutto a causa del cattivo armamento e della scarsezza di munizioni. Grande cura è posta nel ricostruire le fasi della battaglia previa una minuziosa descrizione dei luoghi che furono teatro dello scontro. Ampio rilievo è dato anche ai dissensi verificatisi fra i comandanti le diverse bande. Dopo il 5 ottobre, Bagnoregio resta ai pontifici, entusiasticamente accolti dalla popolazione, per circa tre settimane. Nel frattempo, però, Garibaldi che nelle prime battute della campagna è stato forzatamente assente perché relegato a Caprera sotto custodia, evade e raggiunge i suoi uomini. La situazione sembra pendere a suo favore dopo lo scontro di Monterotondo : due giorni dopo, il 28 ottobre i garibaldini rientrano in Bagnoregio. Ma l'effimera fortuna del Generale è alla fine. Il 3 novembre, a Mentana le sue truppe male armate cedono ai Francesi e la campagna ha termine. Il 7 ottobre anche le ultime frotte di sbandati abbandonano la cittadina del viterbese e ripassano il vicino confine di Orvieto.
Il lavoro comprende anche alcuni capitoli sulle perdite delle due parti nei vari scontri descritti sulle polemiche che da parti opposte infuriarono di lì a poco, e si conclude con la narrazione delle onoranze rese ai caduti diversi anni dopo la definitiva annessione delle provinole pontificie al Regno d'Italia.
Entro questi limiti, rigidamente fissoti, la ricerca è attenta e minuziosa, anche se forse un po' viziata qua e là da intenti di encomiastica locale. Peraltro l'atteggiamento dell'autore è sempre improntato al sereno riconoscimento del valore delle due parti. Se mai il lavoro risente dei limiti esterni impostigli : sulla scena di Bagnoregio, da cui mal ci si allontana, si vedono muoversi tanti gruppi di garibaldini che vanno e vengono non si sa. bene da dove e con quale scopo. Si ha quasi l'Impressione che la lotta intorno a Bagnoregio sia il fulcro dell'intera campagna, cosicché le ragioni del procedere di parecchi personaggi restano in ombra e la loro azione ne risulta apparentemente incoerente e confusa. Questa manchevolezza, nel senso che manca un vero