Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA RELAZIONI CON GLI STATI UNITI D'AMERICA 1859-1866; STATI
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Libri e periodici 661
inquadra mei il ii col resto dell'azione condotta in quei giorni fuori della zona, è più sensibile nella prima parte del libro. Nella seconda, terminati gli scontri diretti nel territorio della città, il respiro si allarga e non mancano, qua e là, rapide linee chiari* fieatrìci sull'insiemi; della situazione.
L'opera si avvale della consultazione accurata di numerose fonti, per lo più lo* cali come cronache, atti municipali, opuscoli polemici o encomiastici, libelli pubbli* cati poco tempo dopo i fatti narrati ed anche interviste, poste tramite quesiti (soprat-tutto su particolari biografici dei protagonisti di quelle giornate). Sono adoperate anche opere di respiro più vasto, relative all'intera campagna del '67; fra queste ritorna spesso un libro francese (Las Pontificaux et Ics Garibaldiens, Paris 1868); o hi relazione del gen. Cieconetli che partecipò alle azioni. Largamente sfruttate anche le testimonianze di organi di stampa, in particolare il Giornale di Roma, l'Osservatore Romano., la Civiltà Cattolica. Mancano òpere storiche di carattere più gene* rale di una qualche risonanza: il che non è peraltro di pregiudizio, data Iindole molto particolare e locale del lavoro. Molto abbondanti forse troppo i cenni biografici sui protagonisti di quéi giorni.
Nel complesso si tratta di un utile contributo alla conoscenza di alcuni aspetti minori della campagna del '67, aspetti che, per non essere stati determinanti nell'andamento generale e nelle conclusioni dell'azione bellica, vengono solitamente ignorati. La cura con cui è condotta la ricerca si spinge in certi casi fino alla minuzia, toccando limiti che più sì convengono ad una raccolta generale di fonti che non ad uno studio ricostnittivo sul piano storico; ma è in ogni raso garanzia di sicura informazione. Dote che, insieme con la serietà d'impegno e alla serenità di visione, rimane, tutto sommato, il pregio principale del lavoro.
ANTONINO PETROUNO
ANTONIO GENOVESE, Paceco un comune agricolo della Sicilia occidentale (1860-1923); Trapani, Vento, 1963, in 8, pp. 115. L. 1000.
La storia post-unitaria e prefascista del comune di Paceco centro agricolo della provincia di Trapani caratterizzato da condizioni socio-economiche e da forme di sviluppo Comuni non soltanto a tutti i centri della provincia di Trapani, ma anche a tutti i centri della Sicilia occidentale è interessante per diverse ragioni.
Anzitutto perché, grazie a questa esemplarità nei confronti dell'area geografica circostante, essa trascende l'interesse della ristretta cerchia degli studiosi di storia locale. In secondo luogo, perché essa è stata scritta da Antonio Genovese diligentemente e nonostante i rischi di valutazioni partigiane anche spassionatamente, sebbene non tanto da non far trapelare oneste simpatie per il ceto contadino e per quelle forze politiche più sinceramente e naturalmente dedite alla difesa e al sostegno delle sue rivendicazioni. Infine perché le vicende pacecote, per se stesse e per la loro tipicità, possono fornire un certo contributo alla verifica ed al chiarimento di alcuni problemi tuttora campegginoti nel panorama della storiografia relativa alla storia uni* tarla nazionale Si pensi, a questo proposito, al problema storico generale del rapporto tra Italia legale e Italia reale (recentemente riproposto da un volume di Aldo Ber-elli), al problema storico particolare delle caratteristiche dello sviluppo economico dell'Italia unita (dopo l'analisi del Romeo, tuttora discusso dagli studiosi), a quello della realtà del rapporto tra centro e periferia esaminato soprattutto dal Caracciolo e da lui schematicamente raffigurato nel circolo chiuso depuinio-purlameiito-minislero prefetto (Convegno di studio, Torino-Saint Vincent, 8-7 settembre 1961), a quello del* l'origine, evoluzione, organizzazione e base sociale dei movimenti politici dell'Italia liberale (che dal Merendi al Maturi al Perticone non ha cessato di interessare gli storici), nonché a qualcuno del problemi di natura metodologica come quello dibattuto al Congresso di storia del Risorgimento del 1961 sul punti di vista e sull'oggetto delle indagini e delle impostazioni .storiche.
Anche se fl Genovese non ha tenuto chiaramente presente questa complessa problematica e, meno ancoro, ai è proposto di cogliere e sottolineare aspetti e fatti idonei