Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA RELAZIONI CON GLI STATI UNITI D'AMERICA 1859-1866; STATI
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Libri e periodici
che altro come mezzo di Iona politica contro i celi' e Io forse di centro-dèstra. Solo dopo che l'iniziali va passò realmente nelle mimi proletarie, trasformando in strumenti di lotta dì classe e di rivendirazionj sindacali quelle leghe ch'erano divenute feudo borghese, si posero le premesse per mtest'evento di grande significato politico provinciale e regionale. Tra i primi propagandisti della Camera del lavoro, come centro d'educazione popolare oltre che come ente sindacale e cooperativistico, era ring. Vii* fredo Pareto, il noto economista e sociologo, uno degli ingegni più fervidi di quello scorcio di secolo,
11 risveglio d'iniziativa politica delle classi popolari, era accompagnato da un ridestarsi di tendenze repubblicane e radicali; nel 1888 era nata la < Società demo* erotica Garibaldi-Mazzini dalla fusione delle preesistenti associazioni dei due partiti e parallelamente era sorto il e Circolo Giordano Bruno . Nell'anno successivo i de* rico-moderati subirono una sconfitta ed il liberale di sinistra Francesco Guicciardini fu eletto sindaco.
Si era ormai al decennio fatale: ad un progredire lento ma sicuro delle masse, scontente della situazione generale del Paese, ed all'assestamento dei partiti e delle associazioni di sinistra, faceva riscontro drammaticamente la volontà ministeriale e regia di impegnarsi in costose campagne militari e d'irrigidirsi di fronte alle istanze riformistiche più urgenti. Avvennero cosi i primi scioperi massicci, le rivolte dei fasci siciliani e delle leghe popolari milanesi. Il secolo XIX si sarebbe chiuso, ahimè, con le cannonate di Bava Beccaria e con il regicidio di Monza.
GIANFRANCO DE PAOLI
HEINRICH BAYER VON BAYERSBURC, Sckiff verlassen! 1914-1918 Vienna, Bergland Verlag, in 8, pp. 132. Scellini 52.
L'aspetto modesto e le dimensioni tascabili di questo libriccino possono forse trarre in inganno, ma non diminuire il valore documentario, e in definitiva storico, della rievocazione che Pallora capitano di corvetta Heinrich Bayer von Bayersbarg ha fatto oggi, a mezzo secolo di distanza, delle operazioni navali svoltesi sull'Adriatico dal 1914 al 1918.
Quando il comandante lancia, come ultima ratio, l'ordine di abbandonare la nave! dice l'autore nella breve introduzione vuol dire che tutto è perduto per il combattente pia accanito, al quale non resta che salvare la vita da un sacrificio divenuto ormai mutile. Quanti e quali equipaggi, navi e comandanti, furono costretti al salvataggio estremo o scomparvero tra i finiti dell'Adriatico nelle disfatte subite dalla flotta austro-ungarica? A questa domanda risponde Heinrich von Bayer, valendosi dei precedenti studi di 11. Hugo Sokol, di Georg von Trapp, di 0. Richard Wulff e di altri, dei diari privati dei combattenti, ma soprattutto sulla scorta degli atti con* servati nell'Archivio di Stato austriaco, cui si deve anche il materiale fotografico raccolto in fondo al volumetto. E lo fa con chiarezza ed obbiettivo distacco, passando in rassegna ad una ad una le grandi e piccole unità (dalle corazzate ai sottomarini, dagli incrociatori alle guardacoste), illustrando con tratti incisivi cause e circostanze della catastrofe. Fine tragica ed insieme eroica: e pur tuttavia come parrebbe d'altronde inevitabile da chi ha visto e vissuti quegli eventi qui non si tratta di nostalgici -ritorni, d'un sentimentale abbandono ai fatti della giovinezza o ai fantasmi d'una gloria sfortunata.
Anche se qualche accento sembrerebbe legittimare il sospetto d'una partecipazione diretta e fin troppo contemporanea . pure nella ricostruzione asciutta e quasi cronachistica non s'Incontrano apprezzamenti che non siano improntati al doveroso oroaggio verso il valore sfortunato di questa o quella parte. Così, accanto alle rapide biografie di insigni condottieri austriaci - - quali il viceammiraglio Alexander II ansa è il contrammiraglio H. Scita von Treffen. c'imbattiamo in un sobrio quanto efficace -racconto (pp. 127*129) delle gesta del capitano Luigi Rizzo, leggendario autore della beffa di BucoarJ e a (Fondatore della e Vienna e della Santo Stefano. Sia nel giù* dizio sul condottiero italiano, sia nel riconosci mento della funzionalità bellica e del*