Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA RELAZIONI CON GLI STATI UNITI D'AMERICA 1859-1866; STATI
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Stando In ricerca con rigore dì metodo, egli è giunto ad identificare una delle mag-piori cause di ritardo dello sviluppo economico della regione veneta nei decremento demografico dovuto all'altissima incidenza della mortalità infantile, pari al 70 di quella totale. Esaminando i problemi economici della regione, il relatore ha affermato che la fine del "700 è un momento di crisi particolarmente acuta, che giunge all'acme immediatamente dopo la Restauratone; soltanto verso il 1840 si manifestano i primi segni ili ripresa, fra i quali l'aumento del patrimonio zootecnico, la privatizzazione delle terre comunali, lo sviluppo grandioso della bachicoltura. L'industria e fi commercio restano tuttavia in crisi, ad eccezione dell'industria laniera di Schio, legata al nome di Alessandro Rossi.
Le carte Molon è stato il tema di un'altra relazione del dott. Dalla Pozza, che compendia II frutto di lunghe e minute ricerche (l'archivio. L'ing. Molon era il perno del movimento vicentino antiaustriaco, essendo in diretto contatto con il Comitato centrale veneto, che aveva sede a Torino, ed era guidato da Sebastiano Tecchio e da Alberto Cavalletto. Attraverso le carte Molon si riesce a far luce su un settennio di storia vicentina, dal 1860 al 1867, finora rimasto quasi interamente nell'ombra.
La Deputazione di Storia patria per le Venezie, riunitasi nella Sala degli Stucchi alla presenza delle maggiori autorità civili e militari della città, ha poi tenuto la sua riunione annuale, durante la quale il prof. Roberto Cessi, presidente della Deputa zione stessa, ha ricordato la centenaria attività dell'Istituto fondato dall'abate Rinaldo Fulin. Il socio doti. Mario Carrara, direttore della Biblioteca di Verona, ha svolto poi una interessante relazione su Memorie risorgimentali di un magistrato, un professore, un commerciante veronesi .
11 dott. Ugo Baroncelli, direttore della Biblioteca Queriniana di Brescia, ha aperto i lavori del giorno 10 giugno con la sua relazione sul tema L'emigrazione veneta a Brescia negli anni tra il 18S9 e il 1866 . 11 relatore, con una larghissima messe di notizie di prima mano, attinte particolarmente al giornale bresciano La Seit' tinella, ha rifatto la storia del Comitato per l'emigrazione veneta di Brescia, della sua attività a favore degli esuli, tra cui molti indigenti, dei suoi rapporti con il Comitato centrale di Torino.
L'ultima relazione del Convegno è stata tenuta dal prof. mons. Giovanni Mantese, che ha parlato su I principali problemi del clero vicentino e veneto dal 1859 al 1866 . Dopo aver ricordato il malcontento suscitato nel clero veneto dal giuseppismo austriaco dopo il 1815, il relatore si è brevemente diffuso sul giurisdizionalismo imposto dall'Austria nelle nostre terre, già prima della costituzione del 1849, parlando quindi dei problemi suscitati dalla mancata applicazione del concordato del 185!) e dalla persistenza del cesaropapismo. In particolare mons. Mantese ha posto la sua attenzione su tre problemi, intorno ai quali più vivo ferveva il dibattito nel clero veneto alla vigilia della liberazione: quelli della scuola, della stampa, del l'animi ni-(.trazione del patrimonio ecclesiastico. Il relatore ha concluso affermando che, da un esame approfondilo e sereno della situazione e dell'atteggiamento del clero veneto, e in particolare vicentino, prima della liberazione, cade l'accusa indiscriminata di ansiriarantismo, gettata per tanti anni sugli uomini della Chiesa veneta.
Ha quindi preso la parola 11 prof. Aristide Dani, con una comunicazione nella quale, riferendosi alla relazione del dott, Baroncelli, ha messo in risalto le figure e l'attività di due patrioti vicentini della vallata del Chiampo, Cenare e Federico Misi rorigo, pronipoti df quél Girolamo Mlstrorigo che aveva capeggiato l'ultima resi stenza della Repubblica Veneta contro la Francia di Napoleone, i quali, nonostante la loro giovane età. si distinsero per la loro partecipazione all'emigrazione politica veneta.
Ha concluso il prof. Giuseppe Mori, vicepresidente del Comitato Vicentino del l'Istituto e del Comitato per le celebrazioni del centenario '66, rilevando l'alto livello scientifico dei contribuii, ringraziando 1 relatori e quanti hanno partecipato al con* vegno e annunciando la pubblicazione degli atti, che sarà avviata quanto prima.