Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO; GIORNALI FIRENZE 1893-1896; ITALIA POLITICA C
anno
<
1967
>
pagina
<
6
>
6. Ornella Q<mf(tasore
Uà atteggiamento incerto si riscontra nella rivista anche circa il prò* blema coloniale per cui, prima di esaminare i vari articoli, è necessario stabilire quali sono i gruppi che si formano all'interno del periodico di fronte alla politica coloniale del ministero Crispi.
Dalla lettura del carteggio Da Passano, si possono distinguere, in linea generale, due gruppi. Il primo è formato da un certo numero di collaboratori e redattori, i cui interessi si legano direttamente alla politica africana, e che fa capo all'industriale Alessandro Rossi, al senatore Fedele Lampertico e al prof. Ernesto Schiaparelli. A questo gruppo sono vicini altri collaboratori, favorevoli alla politica crispina su un piano teorico, quali il conte Giuseppe Grabiuski e i meridionalisti Leopoldo Franchetti e Pasquale Turiello. Non bisogna inoltre dimenticare che la Rassegna è vicina agli ambienti di corte e, in modo particolare, alla regina Margherita, re se riguardo al periodo preso in esame si può parlare di un appoggio solo morale,2) ai primi del secolo ventesimo tale appoggio si muterà in qualcosa di più tangibile e di' reale concorso sarà versato al Da Passano attraverso la marchesa Villana ari na 8K
I legami col Rossi, che per il passato aveva appoggiato la Rassegna come sostenitore, sottoscrivendo nelP88 dieci abbonamenti, divenuti poi trenta nell'89, ' proprio dal febbraio 94 si sono fatti più intensi in quanto
*) Sull'atteggiamento reazionario della regina, sull'ambiente di corte che lo alimento e ne fu alimentato, eh*. C. CASÀIEGNO, La regina Margherita Torino, Einaudi, 1956.
3) Già nell'89 c'erano stati dei tentativi e delle proposte, da parte del conte Gra-hinski, per avere l'appoggio concreto della regina Margherita, attraverso il cappellano di corte, Mona. Ansino. Nel 92 il conte Grabinski assicurava il Da Passano che la regina apprezzava moltissimo la Rassegna e ne parlava col massimo fasore con tutti ; la mancanza di alati concreti era attribuita dal conte all'influenza esercitata a corte dal Rattazzi (lettera del Grabinski da Bologna, 4 gennaio 92, in A. DA P.S.). Nel 91 il Da Passano comunicava al Grabiuski le lodi della regina (come si ricava da una lettera del Grabinski al Da Passano; Bologna 8 gennaio 97, in A. DÀ P.S.) e nel 99 la contessa Sabina di Parrà vici no Revel informava il Da Passano che la Rassegna era racchiusa a nella biblioteca reale (Leniate sul Seveso, 6. ottobre 99, in A. DA P.S.).
a) Particolarmente significativa sarà la lettera che il Da Passano nel 1902, in un momento di crisi finanziaria della rivista, indirizzerà alla marchesa Villamarina, e sulla cui busta annoterà : Dopo di questa se non si va avanti cessi la Rassegna (La copia della lettera si conserva in A. DA P,S.).
*) Già nell'84 si era pensato di rendere partecipe il Rossi della proprietà e della direzione della rivista, affidando a lui il settore economico e sodale e al Da Passano quello politico letterario ( minuta dell'abbozzo di contratto si conserva nelle carta DA F.S,, datata Firenze 5 novembre 1884). Questa idea non dovette però concretisi* zarsi poiché il Feo -sarive al Da P. da Roma il 3 dicembro 84: Riguardo alla proposta Rossi, non so troppo elio dire. Mi pare che, se egli avesse messo molti quattrini, e se i tuoi amici di costi non fanno della questione economica maggior caso di quello cito occorre, l'affare poteva; accattarsi. Coerenti in politica, in morale in religione bisogna