Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO; GIORNALI FIRENZE 1893-1896; ITALIA POLITICA C
anno <1967>   pagina <11>
immagine non disponibile

Là e Rassegna nasìati-alè e Cì ./1893-1'896) VL
A questo gruppo, per vari motivi favorevole, come sì è visto, alla poli* dea Orispina, e che ha un suo peso, come si noterà in seguito, nel determi­nare la linea politica della Rassegna, si contrappone quello degli autieri-spini, del quale fanno parte il rosminiono prof. L. M. Billia, direttore de II Nuovo Risorgimento di Torino, ostile alla politica protezionista del lanaioio di Schio e agli eroici furori africani del conte Grabinski, in nome del buon senso e di una rinuncia completa a tutti i pregiu­dizi militareschi ; Raffaele Mazzei, che in Firenze alimenta l'opposi­zione al Rossi e allo Schiaparelli in quanto non nutre nessunissima fidu­cia in Crispi ; 8* Attilio Brunialti, la cui collaborazione viene sconsigliata dal Fea al Da Passano perché troppo feroce contro il ministero ;4' lo stesso Fòa, i cui sentimenti anticrispini, rivelali nelle lettere al direttore, a volte devono essere attenuati e sfumati per le molteplici ce pressioni , che il Da Passano riceve da una parte, ora dall'altra f,) e tra le quali sono quelle di alcuni vescovi oc amici . Al centro dei due gruppi, il diret­tore, Manfredo Da Passano, il quale cerca di bilanciare ed attenuare gli ardori degli uni e le accuse degli altri, con un intervento che a volte non basta ad evitare alla rivista un atteggiamento incerto, severamente giudicato dagli stessi collaboratori. )
a) La rivista omogenea alla Rassegna, che al suo nascere le aveva sottrano abbonati, suscitando là deplorazione di Paris Maria Sai vago (lettera di P.M. Salvago a Da Passano, Badia, 30 agosto 93, in A. DA P.S.).
2) Lettera del Billia al Da Passano, da Torino, del 26 aprile 96, in A. DA P.3.
8) Gir. lettera di R. Mazzei a Bonomelli del 15 marzo 95 in BIBI.. AMBKOS., fio* nometti, 1895.
*) Lettera del Fea al Da Passano dot 20 gennaio 96 (in A. DA PS.). Il Brunialti non era stato ostile ad una colonizzazione agricola; anzi con Camperio, Franchetti ed altri aveva sollecitato il governo Crispi nelT89 a mettersi sa questa via (cfr. R. RAI-NERO, I primi tentativi..., p. 27), ma era contrario ad ogni idea di ulteriore espan­sione per le conseguenze politiche e soprattutto finanziarie che ne sarebbero potute derivare. Egli, comunque, pur biasimando l'eccitamento morboso della, megalo­mania >- del Crispi, accusava soprattutto Sonni no e Saracco di non aver abbandonato, facendolo quindi crollare, il ministero Crispi; con lui sarebbero scomparsi tutti gli errori, tatti disastri della fatale impresa...; invece quei due rimasero legati a lui, come il gatto e la vipera nel sacco del parricida, essi, coscienti e intelligenti delle difficoltà, insieme agli interessati che non le curavano, insieme agli incoscienti che non le capivano . A. BnuwiAi.iu, Le colonie degli italiani, Torino, 1897, p. 505.
6) Lettera del Fea al Da Passano, Roma, 10 gennaio 96 (in A. DA P.S.).
fj À 'òaeiano Tononi, amico e collaboratore fin dal tempo degli Annali Cattolici (del periodico cioè die aveva dato origine alla Rasségna), il quale rimproverava al Da Passano la discordia > in seno alla rivista, il direttore rispondeva : Non sa che il senatore Rossi;, che Grabinski e che vari vescovi nostri amici sono criBplnissimi ! ! e ebe devo stare attento a non urtarli!, ma, ripeto cito sa questo punto non ho da te­mere che l'abbandono da questi aignori che ci trovano troppo rudi ninni (copialettere del 1896, Firenze, 9 giugno 96 : in alto confidenziale , in A. DA P.S.).,