Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO; GIORNALI FIRENZE 1893-1896; ITALIA POLITICA C
anno <1967>   pagina <12>
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Ornella Confessore
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L'attesa di un governo forte , diffusasi nelle classi conservatrici, dopo gli avvenimenti degli ultimi mesi del 93, *) si sente anche nell'invito che al Crispi, appena salito al potere, rivolge il redattore politico della Rassegna Nazionale, Pietro Fea. Egli indica al Presidente del Consiglio, quale suo dovere . il ristabilire l'ordine pubblico in Sicilia , lodando come garanzia certa di un governo ispirato a giustizia ed equità la no­mina a prefetto di Palermo e a capo dell'esercito del generale Morra di Lavriano.2* Alla <c classe dirigente in crisi , un'altra ancora di salvez­za 3) era offerta quasi contemporaneamente dalla vittoria di Agordat, la quale è vista dal redattore della rassegna politica come raggio di luce inattesa 4> che viene a rischiarare la buia situazione interna dell'Italia. Lc orgoglio e la patriottica esultanza non impediscono, tuttavia, al Fea, di mettere in guardia il ministero contro la tentazione di allargare ancora la nostra occupazione in Africa .5)
Sull'argomento coloniale, il Fea si sofferma in particolare in un arti-
*) Proprio queste classi erano rassicurate dal discorso tenuto da Crispi nella se­duta del 20 dicembre 2893, nel quale affermava: Mentre sono favorevole a tutte le legittime associazioni, che hanno per iscopo il miglioramento delle classi operaie, non posso ammettere alcune di queste associazioni che abbiano di mira lo sfasciamento dello stato attuale. Cfr. Discorsi parlamentari, Roma, 1915, voi. IH, tornata del 20 dicembre 1893, p. 677.
2) Ross, polii., in i?J ì gennaio 1894, pp. 134-141.
8) R. BATTAGLIA, La prima guerra d'Africa, Torino, Einaudi, 1958, p. 554. Lo stesso gen. Morra di Lavriano nel discorso tenuto a Palermo i'8 febbraio confrontava la vittoria ottenuta sui fasci a quella di Agordat. Su questo confronto illuminante per il nesso che vi si stabilisce tra politica interna e politica coloniale , cfr. R. BAT­TAGLIA, OD. cfc, p. 567, il quale afferma che repressione poliziesca ed espansione in. Africa diventano in effetti, e non per semplice coincidenza cronologica, due aspetti indissolubili della politica dell'ultimo Crispi.
4) Ross, polita in RJV., 1 gennaio 94, p. 140. P. Turiello, a sua volta, scriveva: Agordat... e Cassala due fatti gloriosi in Africa... ci pare che abbiano dato un grande aiuto alla fortuna d'un uomo ohe l'aveva meritato. Agordat... apparve al mondo ci­vile subito come il trionfo più glorioso di guerra che gli europei da alcuni anni ab­biano ottenuto in Africa; ed a noi come la rivelazione del luogo dove si fossero rifugiati fuori di questa terra stanca, il senno ed il valore degli italiani. Cfr. P. Tu-BIELU). Da dottiti a Cassala, in // secolo XIX ed altri scritti..., p. 126.
B) Fin dall'89 il Fea aveva espresso sulla questione africana un parere favore­vole ad uno ulteriore espansione. Aveva infatti scritto al Da Passano : Per l'Africa, nonostante le chiacchiere dei giornali, io sono sempre per la astensione e per la con­servazione della sala Mattaua*; e ancora: Jaeini dice sulla Triplice Alleanza e sulla nostra politica estera ciò che abbiamo sempre detto noi* oioà che lo nostra condotta è da pazzi. E il Re non si stanca di scrivere lettere panegiriche a Crispi . Cfr. lettere del Fea al Da Passano da Roma del 25 aprile 89 e del 20 giugno 89, in A. DA PS.