Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO; GIORNALI FIRENZE 1893-1896; ITALIA POLITICA C
anno
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1967
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pagina
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14
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M
Ornella Confessare
saie ad una conciliazione prossima tra Governo italiano e Segreteria di Stato. >
E un auspicio di ciò possono .ben sembrare, anche all'anticrispino Pea. sulla scia dell'entusiasmo del Rossi,2* la formula di Napoli e l'istituzione della prefettura apostolica di Keren, che costituiscono un programma altrettanto nobile quanto sapiente ... il programma dell'Italia reale, il programma dell'avvenire . Sospettare, infatti, che il Crispi abbia pronunciato il discorso senza comprenderne la portata sarebbe la maggiore offesa che si possa fare ad un uomo politico.3) D'altra parte una prova evidente per il Fea che anche il paese vuole assolutamente una politica di conciliazione religiosa è offerta dall'entusiasmo con cui gli italiani accompagnano la partenza del padre Michele da Carbonara.4)
Lo stesso Grabinski, che nel dicembre 93 aveva scritto a Bonomelli notando la ce nota irreligiosa rappresentata nel nuovo ministero dal Crispi, 5) immediatamente dopo il discorso di Napoli, scrivendo al vescovo di Cremona, vedeva nel presidente del Consiglio l'uomo più adatto per
1) L'Osservatore Cattolico invece scrìveva: Non creda il Ministro di far servire Dìo da questurino e la religione da polizia al servizio della setta che ha gettato l'Italia nella desolazione (art. 15-16 settembre 94, cit. da P. SCOPPOLA, Cattolici e moti sodali in Italia intorno al 1900, in Quaderni di cultura e storia sociale, n. I, n. 5, maggio 1952, pp. 171-176). Cfr. il giudizio del FARINI in Diario.*, I, p. 564: Crispi al solito mette a rumore il mondo con quei salti di quinta; è la sua natura fragorosa, spettacolosa che si rivela. Il Papa ha Varrosto del riconoscimento di arcivescovi giovani, battaglieri, intelligenti, popolari [Svampa, Ferrari, Sarto]. Regolarmente insediati, organizzeranno potentemente la lotta contro l'Italia. H Papa lascia a noi il fumo del balocco eritreo. Poco a Lui cale se ci assodiamo al di fuori indebolendoci in casa a vantaggio suo. Del resto, anche questa volta avremo poco rumore per nulla e neppure ora si avrà il modus vivendi od un incominci a mento di esso. Bisognerebbe prima rendere Roma al Papa, ed il papato non ha fretta... . Sul carattere strumentale del discorso di Napoli, mirante non solo ad ottenere consensi nel mezzogiorno ove già notevole era l'influenza del Crispi, ma soprattutto il concorso elettorale dei cattolici settentrionali, cfr. F. FOHZI, op. cit pp. 34 e sgg.
2) II Rossi scriveva entusiasta a Crispi da Schio il 6 novembre 94: Eccellenza, quando ho udito istituirsi una Prefettura apostolica delPErilrea, e vidi destinativi i cappuccini italiani, mi corsero tosto alla mente le benevoli parole che V.E. mi rispose in Senato nella tornata 19 giugno 1890: "noi abbiamo sempre sostenuto che sui nostri cittadini all'estero nessun governo possa esercitare un protettorato ". Quanto al mio plauso personale, nessuno più di me, meglio di me fa voti in Italia perché Dio vi conservi la energia del corpo e l'energia dell'anima ch'Egli vi ba elargita . (S.S.PJ?., Crhpì, scrii. 7). 11 Crispi gli rispondeva auspicando che la creazione della Prefettura apostolica contribuisse degnamente a tener alti e il prestigio italiano ibidem, dicembre 94: a matita e scrìtto: sospesa.
>) Ross, polii., in R.N* 1 settembre 94, pp. 349357.
*) Rais, pdlit., 1 dicembre 94, pp. 635*643.
S) Lettera di Grabinski u Bonomelli, 16 dicembre 93 da Bologna, in Bini. AMBROS., Bonomelli, 1893, pubblicata in F. FONSSI, op. cit-, p. 290. Il Grabinski, comunque, scriveva che il Crispi come meridionale e capace talvolta di mostrarsi illogico e di transigere .