Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO; GIORNALI FIRENZE 1893-1896; ITALIA POLITICA C
anno <1967>   pagina <28>
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Otnvlla Conft'sorp
uno degli artefici del complotto ordito alle spalle del Crispi, complotto che, a Camera aperta, porterà al crollo del ministero. Sono proprio questi stessi molivi, invece, che spingono il rudiniano Fea ad appoggiare la can­didatura Saracco e a difendere il ministro dei LL.PP. dalla a guerra sleale che la stampa gli muove con una sconvenienza difficile a qualificare .J*
Benché all'interno della rivista ci sia sul problema coloniale un dia­logo abbastanza vivace con il direttore, chi scrive articoli su tale tema è quasi sempre il Fea; in effetti, soprattutto per la questione africana, non è facile trovare collaboratori, proprio perché si vuole che la Rassegna segua una certa linea e non sia eccessivamente violenta contro il Crispi, per le pressioni che in tal senso vengono esercitate sul periodico. Già nel gennaio 96, il Fea, resosi forse conto che gli articoli sulla questione afri­cana si riducevano praticamente ai suoi, aveva scritto al Da Passano; -* ce Ma per l'Africa? Non c'è nessuno che lavori? Sarebbe indispensabile provvedere! Anche qui Brunialti potrebbe far bene, ma non te lo consiglio perché troppo feroce contro il ministero e vedo che tu mi segui con ripu­gnanza in questo senso a causa delle pressioni a cui accenno più sopra .s)
Visto quindi che si deve eliminare chi potrebbe far bene , quando avviene la sconfitta di Adua, tocca ancora al Fea scrivere un lungo arti­colo al riguardo,4) sebbene egli adoperi lo pseudonimo per non compro­mettersi di fronte agli amici crispini e, forse, per dare l'impressione di una certa varietà nei collaboratori. Dopo aver dichiarato che l'Italia a ha perduto gran parte del suo credito politico in Europa e, purtroppo, anche una parte del suo credito militare , in quanto non tutti i soldati ce sembrano essersi mostrati degni dei gloriosi esempi di Dogali e Amba Alagi, il Fea sottolinea la necessità di ce tutelare ad ogni costo il nostro onore nazionale ; pur senza atteggiarsi a potenza primaria (ep­pure poco tempo prima aveva parlato dell'Italia grande nazione ) l'Italia non deve diventare ce ludibrio delle altre nazioni.
Della situazione interna, venutasi a creare dopo Adua, parla nella Rassegna politica. Dopo aver ribadito che F origine prima dei nostri
x) Rasa, polii., in Ti./V., 1 marzo 96, pp. 184-191.
2) Lettera del Fea al Da Passano, 10 gennaio 96 s.l., in A. DA P.S.
8) Il Fea aveva parlato precedentemente delle troppe, molteplici pressioni che ora s'impongono da una parte ora dall'altra senza però specificare do parte di chi venivano esercitate; ma si può pensare do parte del Rossi e dei Vescovi amici (cfr. lettera del Da Passano a Tononi ci/.) tra i quali la rivista contava Bonomclli e Scalabrini. Il Da Passuito, in carteggio da molti anni col Bonomo-Ili, ne riceveva il concorso > nel 94: [lettera di Da Passano a Ho no incili, Firenze, 6 dicembre 94, in Beau AMDROS., Bonomeffi, 1004]. Sulla benevolenti} di tuona. Bonomelli zelan­tissimo per la Rassegna cfr. lettere di Crabìnski a Da Passano, Le Combc, 12 ago* sto 94, Bologna, 17 gennaio 96.
*) E. A. Foi'Eim, La buttagli a di Adua, in R.N., 16 marzo 96, pp. 363-376.
B) Rata, polii., in K./V., 16 marzo 96, pp, 377-385.