Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO; GIORNALI FIRENZE 1893-1896; ITALIA POLITICA C
anno
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1967
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pagina
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33
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La .Rassegna nazionale . a Crispi (1893-1896) 33
che amici della R.N. fanno sentire che questa si compromette, e perde il credito, legandosi al lanaiuolo di Schio. Io non nego le parti buone, le opere egregie di lui, ma sono due anni1* che non apre bocca, non muove passo senza far del male. Una rivista poi che si propone di salvare i principi deve allontanare da sé ogni sospetto, ogni apparenza di combattere per interessi personali contrari all'interesse comune. Se il mondo si persuade che i conservatori non pensano che a conservare i propri vetri [?] essi perdono ogni efficacia, ogni valore. E poi non si può far nulla di bene mettendosi fuori della scienza, impugnandone gli insegnamenti. Non abbiamo bisogno degli eroici furori africani del conte Grabinski, ma di economia politica, di statistica, di cognizioni, di buon senso, di rispetto all'interesse generale, di rinuncia completa a tutti i pregiudizi militareschi ...; che cosa possiamo fare contro la verità e cosa importa un Rossi di più o di meno? Dobbiamo cercare Rossi o la giustizia? Io apprezzo altamente la benevolenza e l'amicizia di Rossi e il bene che può fare la Rassegna Nazionale e faccio caldi voti che con unità di concetto e di direzione corrisponda sempre più al suo fine, ma l'essenziale è di fare il bene, non di andare d'accordo ad ogni costo ... .
L'invito ce all'unità di concetto non è raccolto, evidentemente, dalla direzione, in quanto nel giugno compaiono sulla Rassegna tanto la recensione del Grabinski al De Cesare, nella quale si condanna la politica ce micro-mane dei moderati, alleati coi radicali e socialisti, quanto l'articolo del tenente Emilio Salaria, che difende il valore dei soldati, messo in dubbio dal primo articolo del Fea (giudizio poi peraltro corretto), e afferma Che l'esercito italiano aveva tenuto testa alla ferocia di ce eserciti selvaggi :;2) l'elemento militarista3) è qui in linea con gli eroici furori africani del Grabinski.
Ma ciò che continua a preoccupare il Fea e il Da Passano, liquidato ormai il ce fenomeno Crispi, è il pericolo radicale: è ora necessario distìnguere ce fra gli avversari di ieri quelli che avrebbero potuto diventare gli amici di oggi e romperla ... prontamente con certe alleanze contro natura . *?
Anche il Rudinì deve fare ora una scelta e in tali termini il Fea scrive al Da Passano, il 4 giugno 96: ce La situazione è migliorata. Si vede però che Rudinì non è abbastanza equilibrato; e, nota che, a parer mio, è ancora il meglio di tutti. Egli avrebbe potuto romperla coi radicali, acco-
i) E da circa cine anni il Rossi pubblicava il Notiziario economico Bolla Rassegnò,
2) EMILIO HAÌ.AÌIIH, La guerra in Africa, in RJV., 1 giugno 96, pp, 606*617.
8) Il Salaria era un protetto del generale Revel, come scrive il Da Passano al Tononi, da Firenze, il 9 giugno 96 (copialettere del 1896). Il Tononi aveva scritto al Da Passano, citandogli proprio l'articolo Salaria di fonte crispina tra i motivi che portavano la discordia nel nostro campo (Piacenza, 5 giugno 96, in A. DA P.S.).
4) Rasa, polit., in R./V,, 16 giugno 96, pp. 822-829.