Rassegna storica del Risorgimento
AUSTRIA RELAZIONI CON LO STATO PONTIFICIO; PIO IX PAPA (GIOVANN
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1967
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42 Giacomo Martina S.I.
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lazìonc: ma quelle parole, che appaiono nella prima pagina autografa del do* cnmento, non erano fratto di una forte eccitazione, che finiva per travisare i fatti. Esse, all'opposto, riferivano alla lettera i giudizi che circolavano a Vienna intorno all'operato del Papa e che, sia pure in forma meno esasperata, continuarono per lungo tempo ad essere condivisi da larghi settori dell'opinione pubblica viennese. Ancora mesi dopo, il nunzio ritornava su questo argomento e il nuovo segretario di Stato, card. Soglia, il 4 ottobre 1848 rispondeva essere una calunnia che il Pontefice avesse con le sue riforme dato esca al fuoco del liberalismo, e concludeva: Non dubito punto di tutte le sue sollecitudini nello smentire in qualsivoglia opportunità una sì nera calunnia . '
b) Rapporti da Roma a Vienna nell'aprile 1848.
Riporto qui per intero il testo di quattro importanti lettere del card. An-tonelli al nunzio mona. Viale Prelà, desunti dall'Archivio Nunziatura Vienna, voi. 229. Solo la firma è autografa.
1. Antonelli a Viale Prelà, Roma 4 aprile 1848, n. 4303/1 (Archivio Nunziatura Vienna, ff. 118*119).
IlLmo e Rev.mo Signore, Roma, 4 aprile 1848
Dalla Gazzetta di Roma avrà senza dubbio V.S. Uhm a e Rev.ma osservato ohe il Governo pontificio si è trovato nella necessità di mobilizzare alcuni Corpi di Guardia Civica, di mettere in marcia una parte delle sue truppe di linea, ed associare a questa de' volontari. La imponenza delle circostanze, fra le quali principalmente una decisa volontà delle masse ha consigliato a cedere a siffatta esigenza. Quello però che il Governo della S. Sede, in coerenza de' suoi prin-cipii non ha lasciato d'inculcare ed agli Emi. Legati ed allo stesso general Durando direttore di tale spedizione, si ;.<?>.. doversi questi limitare alla difesa de' propri Stati. È peraltro ben da temersi, che a malgrado delle dichiarazioni del nostro Governo in tal senso, si accingano le milizie ad oltrepassare i prescritti limiti, specialmente in ordine alla fortezza di Ferrara. E un simile timore prende ancora maggior fondamento dopoché sono stato assicurato avere la guarnigione di Cornacchia capitolato con le nostre truppe senza che fossero le medesime munite di alcuna autorizzazione. Ad evitar quindi ogni imbarazzo in che ci porrebbe l'entusiasmo delle milizie stesse per attaccare il Forte di Ferrara, vedrei espediente ch'Ella procurasse di metter sull'occhio, in via però meramente confidenziale, a cotesto Gabinetto Imperiale, la delicata posizione del Governo della S. Sede, e si studiasse a indurlo ad una conciliazione, in estremo caso anche in via provvisoria. Conto assai sullo zelo di cui Ella in tante difficili circostanze ha dato prove manifeste.
È alcun tempo che manco de' suoi dispacci, e ritengo ciò derivare dagl'in-tercettuti corsi postali, mentre la somma sua sollecitudine, e l'interessamento che riporta nel tenermi al giorno degli ultimi avvenimenti di costì e delle vicine contrade, non possono lasciarmene il desiderio.
Coi sensi della pia distinta stima mi ripeto
Di V.S. Mima e Rev.ma
Servitore G. Card. Antonelli
~W I duri sono desunti dall'Archivio Nunziatura Vienna, voi. 229 (dispacci dalla segreteria di Staio, 1848) e voi. 321 (dispacci alla segreteria di Stato, 1848).