Rassegna storica del Risorgimento

AUSTRIA RELAZIONI CON LO STATO PONTIFICIO; PIO IX PAPA (GIOVANN
anno <1967>   pagina <46>
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Giacomo Martina S.I.
3. Tutelare i diritti temporali della S. Sede sulla fortezza di Ferrara, sul forte di Cornacchie, sul fortino di Magna vacca, sugli antichi possedimenti al di là del Po (in cambio dei quali si potrebbe chiedere la libera navigazione del Po di Maestra con Pisola di Ariano per intero), su Parma e Piacenza (che eventualmente possono dare luogo a scambi territoriali).
4. Opporsi alla formazione di uno Stato dell'Alta Italia, che sarebbe troppo forte e pericoloso per lo Stato della Chiesa. H card. Soglia ribadisce questo punto per espresso volere di S.S. . Primo. Insistere sulla separazione del Regno Lombardo-Veneto da quel del Piemonte; lo stabilimento di un gran regno nel Nord dell'Italia darebbe troppo squilibrio alla politica stessa del­l'Italia, comprometterebbe la libera azione degli altri Stati italiani, troppo ad esso inferiori, e quella stessa della S. Sede, nelle cose di religione sarebbe più vigorosamente minacciata di ostacoli. Secondo. Se fosse possibile la separazione dei due regni, cioè uno Lombardo e Coltro Veneto si vedrebbe anche più utile per le stesse ragioni. Terzo. A reclamare poi francamente l'effetto della separa' zione accennata di sopra nel primo punto, gioverà assaissimo il fare apprezzare la nota antipatìa che regna fra i Lombardo-Veneti e i Piemontesi. La dedizione della Lombardia al Piemonte nelle trascorse vicende venne generalmente di­sapprovata dalla maggiorità de' nazionali per quelle rivalità che d'ordinario nascono fra' governi da lungo tempo stabiliti e per l'indole ben diversa che signoreggia nette due popolazioni , *)
5. Dalle trattative delle Grandi Potenze vedrà Mgr. Nunzio l'opportunità di non disconvenire nella domanda che si fa dell'indipendenza italiana. A pre­venire la riproduzione di tanti disordini e di tanti mali potrebbe opportuna­mente questa essere assicurata mediante la federazione di tutti gli Stati italiani. Quando si vedesse disposizione di aderire a tale domanda, converrebbe adope­rarsi perché il centro di tale federazione fosse il S. Padre .2)
6. Chiedere non solo ogni esonero da riparazioni, ma addirittura un com­penso economico per le spese sostenute e i danni patiti, facendo rilevare che senza il prudente contegno del S. Padre ben altre potevano essere le sorti della guerra.
A conferma, sia pure solo parziale, del n. 4, il Soglia invia al Viale Prelà copia di una lettera di Tommaseo a Rosmini. a)
Caro Rosmini, Parigi, 29 agosto 1848
giacché siete in Roma in grado di giovare l'Italia del vostro cuore e del senno parlando a Pio IX, credomi a debito darvi notizia delle cose che io chieggo atta Francia e che credo potersi ancor nette angustie sue presenti otte­nere: che Venezia sia per la presenza di legni francesi e se si può degli Inglesi liberata dal blocco: che nel tempo che pendono i negoziati politici siano sospesi gli assalti contr'essa: e che per prima condizione ai trattati si ponga la indivi­sibilità del Lombardo dal Veneto e lo sgombro dall'armi austriache dall'Italia.
n M f. 428; Z) tv I. 424. ) Ivi. R. 427-428.