Rassegna storica del Risorgimento

BRACCIANTI ROMAGNOLI OSTIA 1884
anno <1967>   pagina <67>
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La- vita dei braccianti romagnoli ad Ostia 67
si rifecero le squadre che si erano sciolte e si formò una direzione a capo della quale fu nominalo da tutti il doti. Maggi. Comandante fu fatto Luigi Scarfegnn, il segre­tariato lo diedero a me. In tal modo La Croce Verde cominciò a fare servizio di nuovo.1)
Questa volta il volontariato dura di più. anche per merito del diarista, che da quanto risulta dispiega mollo zelo prendendo a cuore la carica attribuitagli. Sembra anzi che il medico lo consideri suo uomo di fiducia. Continua l'autore del diario :
Così io non andavo piò a portare il latte a Castelporziano, dove, dopo la morte di Umberto I fa messo un fattore. I Romagnoli che lavoravano nella tenuta reale furono alloggiati a Torfusina. Il latte per le guardie lo procurava un Romagnolo il quale, nominato dal fattore caposquadra* si era fatto una vacca. Si chiamava Mon-tuschi Pietro.
Io stavo sempre ad Ostia e dopo il mio lavoro mangiavo qualche C06a all'osteria di li azzini e poi me ne andavo o dal dottore o alla Croce Verde.2:)
Per potenziare la quale il dott. Maggi inventa il sistema dei soci contri­buenti . Costoro sono esentati dal volontario servizio, ma si tassano con una lire al mese. Se ne iscrivono quindici e secondo il criterio democratico ai fa l'assemblea per le cariche a votazione e scrutinio segreti . Risultano eletti: dott. Augusto Maggi (direttore), Luigi Sarrecchia (segretario), Luigi Scarfagna (comandante).
Le sqnadre erano quattro. Per ogni squadra 4 militi. I servizi venivano fatti a turno sia per l'assistenza nei locali della Croce Verde, sia pel trasporto all'ospedale di Roma. Naturalmente tutti i servizi erano gratuiti, perché i militi erano volontari. Entrati in società anche i contribuenti eì formò un consiglio d'amministrazione com­posto da 4 consiglieri e da un cassiere che fu Vicari Ludovico.
Ora che era tutto bene organizzato bisognava trovare la strada per far fare quattrini, perché ci servivano molte cose. Così facemmo una lotteria chiedendo i premi agli esercenti di Roma e ricevendone molti. La lotteria ci fruttò bene, e pò* temmo acquistare tre bei lettini, molta biancheria di. ricambio, tre materassi e un tavolo uso operatorio della lunghezza di 2 metri per 1 e 40 centimetri. Poi organiz­zammo una festa da ballo a beneficenza della Croce Verde. Ecco come la prepa­rammo: due soci, uno contribuente e un milite andarono a Roma e acquistarono una quindicina di bottiglie di liquori assortiti, due chili di caffè e un paio di chili di zucchero. Poi comperammo 50 tazzine da caffè con i loro piattini, una cinquantina di bicchieri, insomma tutto l'occorrente per il buffet. Per l'illuminazione i dirigenti delle macchine idrovore ci prestarono 4 lumi a petrolio che facevano una gran luce
1) Diario, pp. 33-34.
2) Diario, pp. 4041.
Federico Buzzi ni (1859-1934), addetto all'approvvigionamento viveri e assistenza ai soci durante fi viaggio da Ravenna a Ostia. Precorse gli altri giungendo sui luo­ghi e compiendo il lungo viaggio da Ravenna a Ostia sopra un modestissimo baroc-cino, trainato da un più modesto somarello (V. A. UTILI, op> dtn p. 11).
È sepolto nel cimitero di Ostia con la seguente lapido: Primo fra i Ravennati venuti ad Ostia per ridare la vita lo dove imperava la morte, portò con sé la forza la passiona della stirpe romagnola. Con grande amore assecondò le aspirazioni dei suoi compagni, senza piegarsi, senza spezzarsi, senza dubitare. Con eguale fervore amò hi famiglia, idolatrò la Patria .