Rassegna storica del Risorgimento
BRACCIANTI ROMAGNOLI OSTIA 1884
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1967
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71
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La vita dei braccianti romagnoli ad Ostia 71
deputali socialisti e delle bandiere rosse. Il Diario ci dà la cronaca di uno di questi cortei non senza indicarci il tragitto che normalmente percorreva. Par* riva dall'Ospedale S. Spirito, poi attraverso il Corso Vittorio Emanuele, Via Alessandrina, Piazza delle Carrette, Via Cavour, Stazione Termini, Via Marsala, si fermava a Piazzale Tiburlino. Qui avvenivano i discorsi di qualche deputato socialista .
Quando muore Ernesto Rossetti succede un inconveniente, presente Andrea Costa:
Passavamo in Via del Corso Vittorio, in colonna appresso al carro. Tutti si levavano il cappello, ma a un certo ponto un prete non se lo cavò, ossìa non fece il saluto perché sul carro non c'era la croce. Allora un operaio che stava in colonna, notato che questo prete non aveva preso parte al saluto togliendosi il cappello, si avvicinò al marciapiede e gli assestò un pugno in testa. Senonché (quando c'erano questi funerali venivano molti questurini in borghese) un questurino ha subito preso l'operaio Attilio (cosi si chiamava) e lo ha portato in prigione.
La sera l'abbiamo detto al presidente Armuzzi e questi è andato dal Questore per protestare perché gli avevano arrestato un operaio. H Questore chiese il motivo e dopo lunga discussione s'informò dove era avvenuto. Prima d'arrivare a Piazza Argentina rispose l'Armnzzi. E il Questore: e Allora l'arrestato starà ai Campiteli!. Telefonato là, gli hanno risposto che effettivamente due questurini vi avevano con* dotto un certo Attilio. Allora il Questore diede ordine di rilasciarlo subito. Cosi Attilio la sera ritornò a casa. Veramente questi era un anarchico.1)
Il Diario descrive anche i festeggiamenti fatti a metà maggio 1904 con lo scoprimento della lapide dettata da Andrea Costa e posta sulle mura di Ostia a fianco della porta aperta dai Romagnoli. Tali festeggiamenti coincidono con l'apertura della strada che dal bivio Fiumicino va al mare[...] così dopo tanti secoli si univa Roma con il suo mare .
Andrea Costa fa preparare un gran banchetto al mare invitando tutti i deputati socialisti e altre persone di fama, ingegneri del Genio Civile e molte altre personalità >.
S'erano preventivati per la sera anche i fuochi artificiali, ma un preciso divieto della Questura li aveva impediti per timore che incendiassero i pagliai della zona. L'autore del diario (che evidentemente è colai che ha suggerito l'idea) va subito a Roma per ottenere il permesso dal Questore. Saputo dalla Ditta Murazzi, in Piazza del Pantheon, che in questi casi occorre una carta bollata da 60 centesimi su cui il Questore deve mettere l'autorizzazione altrimenti la ditta non può fornire i razzi, il Nostro se la procura e si presenta in Questura:
0n piccolo vicoletto con la porta non tanto grande a sinistra partendo dal Corso. All'ingresso stavano tre questurini. Dissi loro che dovevo parlare con il signor Questore. Uno mi fece: Accidenti il pezzo grosso che vuol parlare col Questore. .Sì, si, devo parlargli. Ditegli quel che volete, affari personali che non posso riferire a nessuno. O mi ci mandate o mi ci accompagnate.
I questurini sono rimuBti molto seri sentendo queste parole. Così uno mi fa: e Si accomodi al primo piano. Infatti al primo piano in una saletta d'aspetto trovo un questurino di guardia: Cosa volete? Devo parlare con il signor Questore . Dite cosa volete ed io andrò a riferire. Gli devo parlare io personalmente.
i) Diario, pp. 69-71.