Rassegna storica del Risorgimento
BIBLIOTECA UNIVESRITARIA DI GENOVA FONDI ARCHIVISTICI
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1967
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92
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Libri a periodici
del vecchio ordine fp. XIII). Predilezione, ' limile, di cai Gianni in tutta la Mia vita, le eoe opere e le sue idee e una continua esemplificazione (p. XIV).
Quest'affermazione va dimostrata. E il libro del Diaz vi si accinge analizzando puriiinmenie alcune grosse alternative in cui Gianni si trova via via impegnato, a cominciare da, quella fra protezionismo e liberismo. Non bisogna dimenticare, beninteso, che egli non interveniva, come certa tradizione farebbe pensare, in veste di economista, bensì nella sua Qualità e nell'adempimento dei suoi compiti di funzionario '( p. 24). Esperienza delle carestìe fra '64 e '66 du un lato, esigenze di buon sistema finanziario e commerciale dall'altro, aiutano a creare una notevole concordanza fra le idee fisiocratiche e la prassi riformistica toscana s (p. 30), portano Francesco Maria Gianni a intervenire con decisione e con generalizzazione sempre maggiore nella dispnta sulla libertà dei grani. Il vincolismo è nocivo innanzitutto perché contrario al buongoverno, fonte di abusi e di incertezze. Solo in secondo luogo hanno importanza altri molivi, come epici li di ordine morale e sociale, e persino quelli produttivistici, nel senso di una fisiocratica preminenza dell'agricoltura come fonte prima di ogni produzione (p. 92) per la ricchezza delle nazioni.
Osserva il Diaz a questo punto che il processo secolare di rurali zza zi one dell'economia toscana e delle sue classi superiori spiega il fisiocratismo di un Gianni e di tanti altri con lui. 0 forse sarebbe più esatto dire che la scarsità di iniziative industriali o di un capitalismo cxiragricolo, a fronte di un'Europa altrove in accelerata industrializzazione, non consentivano una problematica economica più avanzata di questa, che già distingueva comunque dai pregiudizi tardo-mercantilistici, protezionisti, Vincolistici, che ancora avevan peso nell'indirizzo di altri principi italiani. Comunque sia, un vasto campo d'azione pratica si apriva poi ad uomini come Gianni SU tutto ciò che riguardava le invocate riforme nelle campagne. In esso si sarebbero manifestate ancor più puntualmente le sue inclinazioni.
Nella polemica con i Pagnini, i Tavanti. i Serristorì, è noto come il Senatore si facesse campione del frazionamento della proprietà nella forma del livello. U Diaz rileva anzi come tale posizione -vada anticipata, rispetto a quanto comunemente se ne dice, a due memorie del 1764-68 relative a Siena ed a Pisa (una delle quali studiata a fondo da Luigi Dal Pane) e come la motivazione ivi portata fosse nettamente produttivistica, non umanitaria, rivolta cioè a favorite: .l'iniziativa economica di uno strato abbastanza vasto di sudditi a beneficio della ricchezza nazionale (p. 98). Solo gradatamente, ed anche per influenza della personale posizione del Granduca, Gianni rese più complessa la sua concezione, cosi come dovette lottare perché la stima dei beni da allivellare non fosse fatta in modo tabi da scoraggiare i piccoli contadini privi di capitale e fu costretto a scontrarsi sempre più duramente con un partito di proprietari, che aveva nei Georgofili un robusto sostegno. Anche l'approfondimento del problema da un punto di vista di principio avvenne solo nel corso di questi contrasti, trovando alimento senza dubbio nelle letture, o quanto meno nel clima culturale osserva il Diaz che gli venivano dal pensiero coevo di illuministi come Vasco, Beccaria, Verri, con le loro prese di posizione generali contro la grande proprietà, più ispirate alla esigenza morale di una riforma della società e delle sue ingiustizie, che non dettate da specifiche motivazioni economico-politiche (p. 117), e restando del resto sempre un po' esterno all'autentica motivazione politica e pratica, che Ispirava Gianni.
Il Diaz troverà conferma a questa visione nel seguire le diverse travagliate vicende delle tentate innovazioni. Si tratta di una diversa concezione generale, anziché della scotta contingente Era due mezzi giuridici di applicazione , egli osserva (p. 152), nel conflitto' che divide Gianni dai suoi oppositori. Ma intanto 6* accumulano, accanto alle resistenze, difficoltà oggettive di applicazione. E se si tieii Conto anche dell'entità limitata delle terre dello Scrittolo e delle opere pie laicali rispetto al complesso dell'estensione fondiaria si comprende come l'ai li veli uzione unisse per avere una incisività modesta. Più importanti furono in definitiva, verosìmilmente, le conseguenze della liberalizzazione dei grani, cui restano legati gli innegabili progressi dell'agri-