Rassegna storica del Risorgimento
BIBLIOTECA UNIVESRITARIA DI GENOVA FONDI ARCHIVISTICI
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1967
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Libri e parlottici
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per parie suu, < onit-uiplu la rose con freddo distacco, non valuta nell'intervento austriaco nlrun pulii irò inconveniente >. i llnsira a Luigi Filippo le esigenze poli lidie delia famìglia italiana ci di cui membri debbono in caso di bisogno prestarsi reciprocamente soccorso ed aiuto . Senonché Sebastiani, il nuovo titolare degli Esteri, nel fondamentale colloquio col conte Appony, sradica bruscamente cpiesi'ot* timntmo ed arriva a giudicare probabile la guerra nel caso di quell'intervento austriaco che Lambriisrhini, per parte sua, continua a reputare indispensabile. In realtà, la minacciosa politica francese non tarda a mostrare la corda, si ripiega sulla rie*uma-zionc di un non meglio noto piano riformistico del Consalvi, Périer pronunzìatis-simo per la conservanone della pace è chiamato alla direzione degli affari, il progetto della conferenza romana resta campato in aria e sabotato con ogni industria dal B emetti. L'atteggiamento rigido ed altero di La in bruschini, insomma, sembra corroborato dai fatti: ai primi d'aprile egli può con Périer escludere sprezzante mente ogni accenno a concessioni, declinare ogni parvenza di negoziato. L'assoldar mento di reggimenti svizzeri, del resto, consigliato di comune accordo fra Parigi e Vienna, può restituire allo Stato ecclesiastico un fondamento di autonomia militare ed escludere le complicazioni dell'intervento straniero. Alle Tuileries, è vero, si è malcontenti dell'eccessivo rigore della repressione pontificia, Sebastiani protegge in una maniera aperta i nostri rivoluzionari , a Roma l'ambasciatore Saìnte Auluire procura di far estendere l'amnistia alla capitale, ma insomma si tratta di strascichi della durissima tensione di febbraio, che sia Lombruschini, aio Bernetli sono in grado di controllare abbastanza agevolmente.
A questo punto, nel maggio 1831, s'inserisce l'incidente della morte di Grégoire, che aveva avuto anni prima un precedente poco noto. US ottobre 1825, infatti, Vincenzo Macchi, predecessore del Lambruscbini nella nunziatura di Parigi, aveva trasmesso a Propaganda Fide una lettera dell'arcivescovo, di San Domingo fattagli pervenire appunto tramite Grégoire, a proposito del quale il Macchi si diceva < grandemente meravigliato che avesse osato scrivergli e ben lontano dal dargli risposta . Senonché il 23 ottobre il Della Somaglia segretario di Stato replicava in termini inattesi a proposito del Grégoire : Lo avrei cortesemente riscontrato e ringraziato della trasmissione : altrimenti, aggiungeva il vecchio e scaltrito cardinale, o non l'avrebbe più ripetuta o avrebbe dipinto la S. Sede con i più. neri colori (ma questi argomenti non smuovevano Macchi, che 1*11 novembre si ribadiva risoluto a non rispondere e pure non me ne passi Ella un ordine positivo ). La situazione mulatte mutandis à ripete sei anni più. tardi, aggravata dall'intimità di Grégoire con uomini infernali e sulla cresta dell'onda quali Lafayette e Odilon Barrot, su una prospettiva di sempre minore engagement austriaco in Italia e più in generale sullo scacchiere internazionale, che induce Bernetti al rammarico e quasi alla disperazione, Lambruschini ad una estrema circospezione, persino a proposito della vexata quaestio del riconoscimento del suo prediletto don Miguel quale re del Portogallo. Tale prudenza non giova perché Sebastiani è già irrevocabilmente deciso ad ottenere il richiamo del nunzio, un punto d'onore per lui, al pari dell'immediato ritiro degli Austriaci dalie Legazioni, che suscita tanto panico in Bernetti. Lambruschini, insomma, è costretto a lasciare Parigi in un'atmosfera di sconfitta esplicita, mentre le relazioni tra le Tuileries e Vienna sono tornate ad intorbidarsi e Sebastiani può contare sull'unanimità del gabinetto, sulla solidarietà del re e dell'Inghilterra, nell'intransigenza delle sue vedute riformistiche a proposito dello Stato pontificio.
TI primo dispaccio dell'abate Antonio Garibaldi come incaricato d'affari a Parigi reca la data del 18 luglio 1831 ed apre il secondo dei volumi curati dal Procacci, e La massa del paese - - egli scrive, diseostondosi subito dal catastrofismo apocalittico del Lambruschini - - vuol l'ordine e detesta gli anarchìsti. Tocco con mono che le rivoluzioni costano care . Senonché, se a Parigi sembra essersi tornati sulla via d'una saggia moderazione, ben diversamente vanno le cose nelle Legazioni dove (è lo