Rassegna storica del Risorgimento

CALDESI VINCENZO; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1967>   pagina <600>
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Piero Zuma
fine di settembre Giuliano Pcllìzzari do Marsiglia informa Lamberti che Cai* d[esi], minacciato d'arresto nella prima débàcle a Fir[enzeJ, scappò a Mar-s[iglial, né sa se ne sia ripartito.1)
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I rapidi e saltuari accenni relativi all'attività dei Caldesi, che abbiamo raccolto sin qui (e che forse non sono inutili ai fini biografici) ci interessano per accertare che Vincenzo ed il sno fedelissimo fratello Leonida sono da considerare quali partecipanti sostanzialmente alla vicenda della grande fa­miglia mazziniana e ciò a cominciare dai tempi della fondazione della Giovine Italia e fino a tutto l'anno 1845 ed oltre. Si tratta di una generica ubbi­dienza alle direttive che vengono da Londra, e non così rigida da escludere iniziative singole e momenti di diversa valutazione.
Ma la nascente alba dell'estate del 1846 colora di diversa luce le cose e gli nomini. È la vigilia della grande esperienza che prende l'avvio dalla elezione al pontificato di Giovanni Mastai Ferretti: una esperienza che trova molti e molti Italiani nelle carceri, ed altri come i Caldesi li trova in terra d'esilio.
Sappiamo difatti che nel febbraio del 1846 i due Caldesi sono a Mar­siglia, forse col proposito di esulare in Algeria o in altro paese africano dove già altri avevano cercato rifugio e lavoro.2)
Un'altra lettera di Lamberti del 13 giugno attesta che Vincenzo è presso di lui a Parigi; e nel mese seguente lo stesso Lamberti riceve una lettera di Enrico Pieroni da Bastia a mezzo Caldesi , il che ci fa supporre che Vincenzo non fosse arrivato allora a Parigi da Bastìa, ma che trovandosi a Parigi avesse quivi ricevuto la corrispondenza da Bastia per poi recapitarla a Lamberti.3) Sono dunque: va vi i rapporti dei Caldesi con la famiglia maz­ziniana.
Movimenti fra gli esuli da luogo a luogo, e ritorni in patria non pote­vano mancare nel nuovo clima piononista. H primo settembre Edmo Francia da Livorno informa Lamberti che essendosi recato a Marsiglia, ha trovato che i Caldesi erano già partiti.4)
Partiti da pochi giorni, giacché Lamberti con lettera del 5 settembre può comunicare a Mazzini che i Caldesi, proprio da Marsiglia lo avevano informato che a Torino il 1 settembre s'avea a far rivoluzione . Una delle tante notizie che correvano in quei mesi così propizi non solo alle speranze, ma anche alla fantasia dei patrioti.
Partiti forse negli ultimi giorni di agosto e per l'Italia, e partiti a se­guito dell'amnistia. Di ciò si ha indiretta conferma nella lettera che Mazzini scrive II 15 settembre a Lamberti, appunto per dirgli che i Cai [desi], cugini, tornarono, ma legati con me.8) Tornarono intendiamo in
Protocolli/, voi. IH, p. 303. Non è da escludere che si temiti di Lodovico Gal-desi, mn noi riteniamo che si tratti di Vincenzo.
2) Lettere di Lamberti a Mazzini in data 3 e 16 febbraio 1846: Protocolla, voL Ili, p, 13 e p. 19.
8) Protocollo, voi. TV", p. 81, e p. 74, 6 loglio 1846.
*) Protocollo, voi. IV, p. 116.
B> Protocollo, voi. IV, p. 123.