Rassegna storica del Risorgimento

CALDESI VINCENZO; MAZZINI GIUSEPPE
anno <1967>   pagina <610>
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Piero Zuma
aprire linee di commendatila nostra oggi rinsavito, scrive perché non an­diamo in Italia! .
Sicuro: Mazzini è già tornato a Londra: Soffi è a Lugano: Caldesi è in Italia addolorato, ma pronto all'azione, e fidente nel prossimo domani; fidente in Cari* baldi anche se il generale è assente, se è a Como, nella villa del marchese Giorgio Raimondi, ammalato ad un piede, e non soltanto ammalato.
La lontananza Ira Mazzini e Caldesi è dunque accertata e rimane il silenzio anche nell'anno seguente. L'impresa dei Mille dove la fortuna è com­pagna all'ardimento ed alla genialità del Condottiero non ha avuto bisogno di incitamenti e di programmi. Del resto è Garibaldi stesso che vorrebbe per* correre la strada ben oltre il Volturno, mentre ancora una volta gli verrà im­posta una sosta.
Ma poi altri abbandoni e silenzi da parte di vecchi e provati amici di Mazzini si sono fatti più frequenti in questo tempo, o per lo meno più decisi; giacché la Società Nazionale fondata da La Farina e sulla quale domina la figura di Garibaldi ha attratto a sé quanti credono più all'azione immediata che alle lungimiranti dottrine. Ed anche per questo la Società era una spina nei cuore di Mazzini: spina della quale si lagna coi suoi. Uno dei suoi lamenti si riferisce appunto a Caldesi che è lafariniano come Tanari, Simonetta, Montecchi ed altri.
Persino Bernieri non si fa vivo, non risponde alle lettere che già Mazzini gli ha scritto da Lugano nell'ottobre, nel novembre e nel dicembre del *59. Intanto la sezione di Londra è ridotta a zero; ed alla fine Bernieri decide di piantar tutto, e difatti da Londra parte per Torino.2)
Ma lo sdegno mazziniano colpisce ancora di più un altro infedele, e cioè Montecchi, giacché questi ha accettato un ufficio pubblico governativo che gli è stato offerto da uno dei più decisi e convinti avversari dèll* imbarazzante e deleterio movimento repubblicano, e cioè da Luigi Carlo Farmi. Mon­tecchi capo sezione agli Interni sotto Farini. Dipartimento prigioni! . Così esclama Mazzini in una lettera a Saffi del febbraio 1860. E per il momento non aggiunge altro.3)
Ma poi Mazzini tornato in Italia e precisamente a Genova, scrive il 31 maggio a proposito di Montecchi di nuovo a Saffi che è a Oxford: Bada; viene Montecchi a Londra; non so perché, ma ricordati che s'è con­dotto pessimamente e come il più governativo fra i rinnegati. Lascio quel che dice di me, i terrori ch'ei cerca di mettere sul mio conto in Ber [tatti}; ma Ber[tani] stesso tornato ieri da Torino mi diceva che fra Tanari, Caldesi, Simonetti e lutti i Lafariniani, il più che l'aveva nauseato era Montecchi, ser­vile oltremodo; cerca carriera e non altro. Sii più che freddo con lui: lo
1) S.EX, voi LXV, p. 339.
Non interessa riferire qui sulle ragioni e sui modi riguardanti l'allontanamento di Garibaldi dalle Romagna, e mono ancora riferire sullo penose vicende di casa Raimondi*
3} S../.t voi. LXV, pp. 147.148, 250, 279-280 o 296.
) 5.EX, voi. LXV1T. p. 102. In variti Montecchi rientrato in Italia definitiva' mente sui primi del 1860 aveva accettato un incarico che ora più ufficioso che ufficiale. (Vedi: E, Moiasccfu, Mattia Montecchi nel Risorgimento Italiano Roma, 1932, p. LXVDD.