Rassegna storica del Risorgimento
D'ANNUNZIO GABRIELE
anno
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1967
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Alberto M. Ghisalbarli
mando delle varie Armate per assistere agli atti che si verranno svolgendo sull'intera fronte dell'Esercito >. Benissimo. Ricevo nel medesimo tempo una lettera dell'Ammiraglio Viale che mi permette di andare a Venezia e di seguire le operazioni navali. Ora io non so in che modo concilierò la terra e il mare >. scriveva a Luigi Alberimi il 22 maggio.1) Una medaglia di bronzo, sei d'argento, una d'oro al valor militare e l'Ordine militare di Savoia, tre promozioni per merito di guerra, dimostrano come il tenente di complemento dei bianchi Lancieri abbia interpretata la specialissima condizione creatagli dal Comando supremo.
Nessun altro combattente ebbe a Venezia una Casetta Rossa con gondoliere, cuoca, cameriera, attendenti a parte, né godette dei conforti non soltanto spirituali che quelle stanze accoglienti gli offrivano, ma nessun altro combattente fu come d'Annunzio fante, aviatore e marinaio insieme, nessuno esercitò come lui per il prestigio del nome e per l'audacia delle imprese il fascino che tutti gli riconobbero, anche quei fanti ignoti alla Fama che seppero il fango delle trincee, l'orrore delle valanghe, i pidocchi d'ogni fronte e le insidiose anofeli del Piave. Persino chi gli era avverso come Romain Rolland, nelPap-prendere che d'Annunzio era stato nominato tenente di complemento, commentava: In questo, per lo meno, egli si mostra superiore ai Barrès, Daudet e altri eroi del patrotlismo, che si contentano di far combattere gli altri . -)
Un suo coetaneo e conterraneo, futuro componente di quel Consiglio di Facoltà che gli concederà la laurea honoris causa, combatterà con la stessa fede e con minori comodità la stessa guerra, fante da fango, da valanghe e da pidocchi, Cesare de Lollis. Di sei mesi più giovane del poeta (era nato il 14 settembre 1863, a Casalincontrada, in provincia di Chieti), era entrato a diciassette anni all'Istituto Superiore di Firenze, ma l'aveva lasciato profondamente deluso , al termine del primo anno per mettersi a sgobbo , avrebbe detto d'Annunzio,, di Filologia romanza Botto il magistero del d'Ovidio a Napoli. E, dopo la laurea, nel 1884, si era recato a Roma per perfezionarsi alla scuola del Monaci.3) Anche se non c'è traccia negli scritti di d'Annunzio di suoi incontri romani con de Lollis, che nel 1885 aveva collaborato alla Cronaca Bizantina con traduzioni del Platea, '' sappiamo che i due si conoscevano e non superficialmente, come attestano la lettera affettuosa del poeta del 25 novembre
i) GATTI, op. cu., p. 299.
2) Per l'azione di d'Annunzio in guerra ved. GATTI, op. ciL, pp. 285*330; per la dimora veneziana, G. DAMERINI, D*A. a Venezia* Milano, 1943, pp. 129-253. Per il giudizio del Rolland (giugno 1915) ved. R. ROLLAND, Diario degli anni di guerra 1914-1919, Note e documenti per lo studio della storia morale dell'Europa odierna. Prefazione di G. Piovene, testo a cura di M. R. Rolland, Milano-Firenze, 1960, voi. I, p. 331. Pro tardi, 16 ottobre 1918, scriverà al Scippai: Apprezzo coloro che, come lui IJ. R. Bloch] e d'Annunzio,, mettono a repentaglio nella partita la loro stessa vita . Ma concludeva anche; ;.:e non vi vedrei alcun inconveniènte, se non mettessero a repentaglio anche la vi tu di milioni di altri uomini, per i quali la partita non ha alcun interesse , ivi, voL H, p. 583.
s) Così si spiega l'accenno iniziale della sua prolusione romana del 1905 al corso di Letteratura franoso e spagnola moderne: Con vivo commozione, salgo qui, dove fui reverente e bene amato scolaro, una cattedra che questa facoltà di lettere volle istituita e da me coperta, A* SCARSRLU, Cesare de Lollis a scuola e nella trincea, Lanciano, 1941, p. 99. Ved. sul de Lollis il fascicolo de La Cultura, del dicembre 1928.
*> A. MONTEVERDI. Cesare De Lotti lMS-J'fS'), In Abruzzo, anno II (1964), p. 10.