Rassegna storica del Risorgimento
D'ANNUNZIO GABRIELE
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1967
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La laurea honoris causa a d'Annunzio
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1896, nella quale è il ricordo dei belli anni di Roma > e della fierezza aguzza dei baffi di de Lolite, e la dedica di nn esemplare del primo libro delle Laudi appena apparso: Ài bnon navigatore Cesare de Lollis questo poema navale è offerto fraternamente. Maggio 1903 . Una fraternità asserita, ma che non poteva, in realtà, legare quei due spiriti così profondamente diversi. L'ano, il poeta, che si sentiva al di là e al di sopra dei problemi e dei doveri della vita quotidiana, tatto teso a farsi maestro ed esempio del vivere inimitabile , l'altro, l'uomo di scuola e di scienza, tutto profondato, radicato in quel mondo della sicurezza e della ragione creatrice, in coi come ha detto Stefan Zweig noi avevamo avuto educazione e dimora e la fraternità spirituale aveva costi luito un vincolo più forte delle fedi e dei confini.2) Anche per salvare quel mondo Cesare de Lollis fu, durante il periodo della neutralità italiana, neutralista, contrastando dalle colonne dell'Italia nostra le tesi dell'interventismo. E questa posizione non fa senza rischio, come ricordano ancora alcuni superstiti di quella primavera, che non possono, tra l'altro, aver dimenticato il drammatico pomeriggio in cui la lezione di de Lollis fa turbata da una violenta dimostrazione (d'Annunzio avrebbe detto un'incanata) di interventisti urlanti e imprecanti. Ma la quercia d'Abruzzo dantescamente né piegò collo né mutò sua costa, affrontando in piedi dall'alto della sua cattedra la torba vociante e minacciante, difeso anche da studenti di pensiero diverso dal suo (èrano tra questi Amerigo Rotcllini e Cesare Legni, eroicamente caduti più tardi al fronte), uno dei quali si buscò dai colleghi assalitori una lampadina elettrica sulla testa, motivo, anni dopo, di sorrise rievocazioni nella redazione de La Cultura. E quando, chiamato dai bidelli, comparve in fondo all'aula del primo piano della Sapienza inquieto e smarrito l'ottimo professor Tonelli, in disperata ricerca di un modo per indarre de Lollis a sospendere la lezione, risuonò alta e forte al di sopra del clamore e delle ingiurie la voce di qnel nobile maestro: Signor rettore, mi duole dirle che Lei non sa fare il suo dovere l .
Neutralista, si, ma quel neutralista ha scritto il mirabile articolo .Noi* del 5 giugno in Italia nostra e ha inviato al Ministro della guerra questa domanda : Eccellenza, io qui sottoscritto mi metto a disposizione di codesto Ministero per qualsiasi ufficio ch'io sia in grado di coprire nell'Esercito, o nell'interesse immediato dell'Esercito, durante la guerra. Sono della leva del 1863, fui ascritto alla 3" categoria, non ho mai prestato servizio; ma sono robusto, resistente camminatore, e cavalco passabilmente. Anche parlo correntemente il tedesco, e per lunghi e frequenti soggiorni fatti in Baviera e in Tirolo sono in grado di intendere i cittadini che parlano i dialetti di quei luoghi ,8) II 29 luglio 1915 si arruolò volontario, con assegnazione alla milizia territoriale, ma tanto insistette che riuscì ad essere inviato come sottotenente in zona di operazioni, nel settore del Col di Lana, ove giunse il 7 aprile 1916. Il sno taccuino di guerra ci presenta nella sua interezza questo mirabile esemplare di Italiano serio, quadrato, antìretorlco, il cui esempio già pochi giorni dopo il suo arrivo al reggimento era utile al morale della troppa: II maggiore Franco
1 ) SCARSELLI, op. cit p. 18. Ivi anche il ricordo di un più tardo accenno del poeta. Che fa avrebbe chiesto al dr. A. Rosica il vofltro De Lollis, In quercia d'Abruzzo? . La lettera del 26 novembre 1896 in lacrimila in Abruzzo, eie., tra le pp. 56-57.
2) S, ZWEIG, Il mondo di ieri, Milano 1946, p. 225.
s) SCAUSEU.I, op. cit., p. 37. L'articolo del 5 giugno è riportato in appendice a C. DE Lorxis, Taccuino di guerra, a cara di M ColesanU, Firenze, 1955, pp. 106-109.