Rassegna storica del Risorgimento
D'ANNUNZIO GABRIELE
anno
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1967
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pagina
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626
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626
Albert M. Ghisalberti
ha dichiarato che la mia partecipazione alle pattuglie ha incoraggiato i giovani .l)
Soldato autentico ed autentico artista, il più. semplice e il più sano di tutti i combattenti , come lo ha definito Enrico Longi. pronto ad annotare realisticamente! mi son trovato il primo pidocchio sul collo e a cogliere durante un bombardamento di otto ore, la delicatezza di un paesaggio: * Arrivando ad Andraz ho risentito l'idillio. Le prime rondini, e qualche vaccherella, e i larici in novo verde, e un ciliegio un povero ciliegio, del resto fiorente a un lato della nostra casupola. E sapeva rilevare con finezza all'amico don Minozzi l'emozione provata a un discorso di padre Semeria agli ufficiali: Ieri sera ho inteso padre Semeria, Ha parlato per due ore, ma io l'avrei inteso sino all'aurora, perché ella sola, l'aurora dalle rosee dita, avrebbe potuto chiuder la bocca del parlatore gentile .2)
Di lui diceva il suo colonnello al generale Castellassi: gira sempre di giorno e di notte; qualche collega lo rimproverava di essere imprudente...; si arrivava addirittura ad imputare alle sue cavalcate certo rincrudimento dei bombardamenti nemici. Senza iattanza, ma disposto sempre a far vedere che il professore non aveva paura. Manca a un appuntamento al ponte di Cernadoi un colonnello che gli aveva ordinato di irovarcisi? Ve l'ho aspettato un'ora, guardandomi bene dal nascondermi sotto il ponte... . E ancora, qualche tempo dopo: Alle ore 10Vi una caracca scoppia a sinistra dalla strada di Valparola, presso il roccione. Una scheggia cade ai miei piedi Non mi sono nascosto . Questa virile, severa accettazione della realtà della guerra gli rendeva fastidiosa l'esaltazione altrui. A pranzo dal generale Rosacher. Arici dice che d'Annunzio cerca la morte. Ohibò! s) La fiamma è bella! : nel grido di Mila di Codra è il credo di d'Annunzio: de Lollis, forse, pensava come Silvio d'Amico che la fiamma era bella per quelli che la guardavano dal di fuori, ma, se gli appariva necessario, ci si buttava dentro anche lui. Nulla gli ripugnava più del volgare linguaggio militaresco e dei falsi atteggiamenti eroici; era il più perfetto dei soldati usciti dall'Università, di quelli cioè che nella guerra sentirono non come un uggioso e malinconico destino, né loro ebbra e avventata mania di glorificarsi, ma come una ragione logica o una continuazione naturale della propria vita .J)
Non gesta d'eccezione, dunque, nella sua esperienza di soldato, ma la coscienza alta e serena del dovere da compiere, la conferma quotidiana della serietà e della fermezza con cui lo compiva. Prontamente accorso sul luogo con ammirevole spirito di cameratismo e di ardimento ricorda un encomio
t) De I-.ou.is, op. cit., p. 4.
2) P. GIOVANNI MINOZZI, Ricordi di guerra, Amatrice, 1956. voi. I, p. 625. La sera Idei 23 settembre 19171 conferenza di p. Semeria e cinematografo , annota DE LOM.IS, op. cit., p. 42, da confrontare con il non benevolo giudizio del poeta di una eloquenza facile e pedestre , dovuta a l'errore di credere che i cuori umili non siano tocchi a dentro da una voce di altura , in A, BRUEUS, Le tre redazioni di un taccuino di guerra di G. d*A Milano, 1942, pp. 22-24. Era il giorno in cui aveva deciso di lasciare 1. comando di brigata, al quale èra stato assegnato, per tornare fra i suoi fanti : La mia compagnia ha bisogno di me . Vcd. la viva descrizione di uno di quegli incontri, ali Andraz il giorno di Natale del 1916, in MINOZZI, op. offe, pp. 175-176.
3) Da Lot.uìj, op. cit*, !' 22 (18 novembre 1916); ivi anche, p. 93, annotazione per la virila del san. Cavalli a d'Annunzio.
<) Cosi Enrico Longi, in Da I.OI.MS. op. cftw, p. 151.