Rassegna storica del Risorgimento

D'ANNUNZIO GABRIELE
anno <1967>   pagina <627>
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La laurea K honoris causa a d'Annunzio 627
solenne del Comando di divisione prestò opera di salvataggio, difficile e pericolosa, verso militari travolli da una grossa valanga. Andraz, 13 dicembre 1916 . *>
Fante tra i fanti, cercò sempre, come appare dalle notazioni del suo Toc-cuino, di evitare incarichi speciali che lo potessero allontanare dalla trincea. La motivazione della medaglia d'argento al valore, ignorata fino alla sua scom­parsa anche dagli amici e dai discepoli più. cari, dà chiara idea, nella buroera-tira concisione del testo, di quello che egli era stato come soldato. De Lollis Cesare, di Casalincontrada (Chieti). capitano di complemento, 81 reggimento di fanteria. Volontario di guerra, durante venti, mesi di campagna trascorsi la maggior parte in trincea, diede esempio ai suoi soldati e compagni d'arme di fede, ardimento e sprezzo del pericolo.
Volle essere soldato fra i soldati, e fu valoroso , scriverà di lui all'in­domani della morte il generale Castellazzi, il suo generale, il quale trovava meraviglioso che all'età sua si comandasse una compagnia . Eppure, guar­dandosi allo specchio, si sentiva vecchio, e le esasperate sofferenze fisiche gli parevano sintomi certi della dolorosa malattia che aveva stroncato suo padre Ma gli slessi momenti di smarrimento erano superati dalla sua volontà indomita. La quale gli consentiva di reagire anche agli spettacoli desolanti e vergognosi che gli si offrirono dopo Caporctto. quando soldati ebri di sconfitta deside­rata urlavano Viva Giolitii presidente della repubblica! . Il commento del­l'antico collaboratore di Italia nostra era esasperato: Voglion la pace, le ca­naglie, a qualunque costo 1 .2)
Era in licenza per la seduta di Facoltà del 24 ottobre 1917, quando, avendo appreso dall'on. Camerini nuove allarmanti delle nostre cose , la mattina del 28 parti immediatamente per il fronte. L'Università di Roma aveva chie­sto il 4 di quel mese che il professore de Lollis fosse esonerato dal servizio militare e rinnovava la richiesta il 3 dicembre dichiarandolo insostituibile nel­l'insegnamento. Ma il capitano de Lollis rendeva vano qualunque tentativo del genere. Cosi come stanno ora le cose scriveva al suo Comando , non posso non sentire che il mio posto è ancora qui, dove mi trovo già da quando il dovere di partecipare alla guerra poteva parere meno imperioso, anziché all'Università. Non sorprende, quindi, trovare nel verbale della seduta di Fa­coltà del 26 gennaio 1918 questo rapido cenno: Risposta del Comandante della Brigata Torino alla domanda trasmessagli dal Rettore per la restituzione del professor De Lollis all'insegnamento, con acclusa una nobilissima lettera dello stesso De Lollis il quale dichiara di voler rimanere ancora, nel momento attuale, in zona di operazioni . *)
Lasciato il fronte il 24 agosto 1918, dopo una breve licenza di convale­scenza in seguito a grave malattia, il 14 settembre fu posto in congedo tempo­raneo per un anno. Riprese allora regolarmente la vita di Facoltà. E fu così che si trovò presente alia seduta di Consiglio del 5 febbraio 1919.
i) Per il racconto dell'avvenimento, De LOLLIS, op. ri/., pp. 22-23.
2) Da LOLLIS, op. cft., pp. 4546 (29 ottobre 1917). E più tardi (10 marzo 1918), apprendendo che alcuni soldati avevano gridato: < Siamo dellu 2" annata. Viva l'Ausi ria! abbaso la Guerra! annotava con rabbia: Non ne hanno fucilato nessuno. Cosa si aspetta ? , p. 71.
s) Archivio del l'Uni vernila di Roma; La nobilissima lettera in DB Lotus, op. cftn pp. 130-131; ved. anche SCAHSULLI, op. di., pp. 38, 45, e MOMTEVBIUH, in Abruzzo, cit pp. 25-20.