Rassegna storica del Risorgimento
D'ANNUNZIO GABRIELE
anno
<
1967
>
pagina
<
637
>
La laurea te honoris causa a d'Annunzio
637
infatti, al prof. Giuseppe Cardinali, che porta solo, intervallati da pontini di sospensione, l'inizio e la fine ( Con decreto... averlo mai ricévuto ) di quella al ministero è chiaramente posteriore a quest'ultima, anche se conclude Prego pertanto la S.V. chiarina di voler comunicarmi il Suo parere circa l'opportunità del rilascio di un duplicato .l)
Si* forte fu l'amoroso grido che l'ottimo Cardinali, preside e titolare di Epigrafia e antichità romane, si affrettò ad esprimere il suo rammarico perché quel tale diploma non fu mai ricevuto dal Poeta, per esplicita dichiarazione del medesimo , e, con il rammarico, espresse anche il parere che il rilascio di duplicato sia non solamente opportuno ma doveroso .2) La sollecitudine del rettore aveva anticipato di ventiquattr'ore il parere del preside. L'autorizzazione ministeriale a rilasciare il duplicato venne concessa con lettera n. 15491, del 27 ottobre, ma, come risulta da un Pro Memoria scomparve dall'incartamento. Cercarla, o farsene fare una copia al Ministero , suggeriva l'autore di quella nota, ma il documento non c'è neppure oggi.s) Ma il fatto non era importante: si poteva procedere. La Calcografica. Studio artistico d'incisione , consegnò in breve giro di giorni il foglio per 1 Laura ad honorem in carta pergamena e Giorgio Del Vecchio potè finalmente inviare il 12 novembre al poeta il diploma, firmato il 29 ottobre, alla vigilia di cedere ad altri il gravoso, ancor più che onorifico, ufficio di rettore . Ma come potrei meglio lasciarlo scriveva nella calda lettera d'accompagno -, che rendendo onore a te, Duca, Amico e Maestro? . *)
Questa volta, nella certezza di una maggior sicurezza di recapito e per l'assenza del nostro fido messaggero Salvatore Lauro , mandava il diploma per le poste . Ricordava all'amico di avere ottenuto, per singolarissima concessione, la facoltà di inviargli un duplicato del diploma, nel quale aveva voluto consacrare ancora ima volta, col sigillo rettorale, le sue qualità di compagno di Oberdan, di vate ed artefice della nuova e più grande Italia. Al di sotto, infatti, delle sottoscrizioni ufficiali del 1919, nel nuovo documento, dopo l'accenno al fatto che l'originale non era pervenuto al poeta a causa delle vicende gloriose che resero possibile la riunione della città olocausta alla Patria , viene ricordato che l'Università di Roma, debitamente autorizzata, rilasciava questo duplicato al grande Italiano già compagno di Oberdan tra i suoi scolari vate e artefice della nuova e più grande Italia , come aveva detto il rettore nella sua lettera.
Con l'occasione il Del Vecchio mandava all'amico una copia della monografia suUTJniverBiià di Roma ( che poco t'insegnò ripeteva , e molto da te apprese . E per questo essa, e con essa l'Italia nuova e quella futura ti sono e saranno sempre debitrici di debito infinito ) e gli chiedeva di fargli avere* t giusta l'inobliabile sua promessa , l'inno dalmatico, e l'inno, o gli
t) Sta la ridotta minuta autografa, sia la intera copia dattiloscritta sono nell'Archivio delIIJniveraita (Poe. 24, Prot. 6383).
3) Vud. f tienimi le in COMKS, op. citH tv. 16.
ì Archivio dellTJnivendtà.
4) In COMES, op. ek*, fca'v. 13, il nuovo diploma} in tuw. 18*21, facsimile della lettera di Del Vecchio: Pantografo b in Archivio dell'Uni versila, Ove sì trova anche Copia conforme dattiloscritta dell'indomani.
*