Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno
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1967
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pagina
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648
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648 XJbrì e .periodici
ANTONIO MADONIZZA, Lettere dalla Costituente austriaca del 184849, a cara di G. QUARANTOTTI; Venezia, Deputazione di Storia Patria per le Venezie, 1966, iti
8, pp. xxxrvm s. P.
BAFFAELE FASANAHI, Profilo storico del Risorgimento veronese (1779-1866) ; Verona, Comitato per la Storia del Risorgimento di Verona, 1966, in: 24". pp. 97. S. p.
Aspetti e problemi del Risorgimento a Modena. Relazioni e comunicazioni svolte al Convegno di studi storici sul Risorgimento a Modena organizsato dal Comitato Modenese per le celebrazioni del centenario dell'Unità d'Italia l'8-Q dicembre 1961 (Collezione storica del Risorgimento e dell'Unità diluita, LX); Modena, S.T.E.M., 1963, in 8, pp. 345. S. p.
Per quanto questi volumi abbiano carattere fondamentalmente diverso sia per il .fine e la destinazione delle ricerche, sia per la natura medesima (carteggi, atti di convegno ecc.), abbiamo ritenuto opportuno dare una breve segnalazione globale soprattutto per accostare alcuni modi di analisi e di valutazione storiografica che scaturiscono -r- in modo invero non meccanico dall'angolazione medesima delle opere, che rispondono ad esigenze e a situazioni differenti. Di primo ordine è senz'altro il lavoro del Quarantotti, i cui studi sul Madonizza e sul Risorgimento istriano ci riportano alFindictro di alcuni decenni; ma l'opera recente merita di essere rammentata per la rara probità ed accuratezza dei risultati e per il quadro veramente europeo che offre di un momento così altamente drammatico delle vicende italiane nel 1848-19. Se varie insurrezioni tra il marzo e il maggio del '48 resero possibile, anche in Vienna, la conquista di alcune libertà fondamentali con mutamento di governo, promessa di costituzione, convocazione di una assemblea costituente ecc., è vero però che dal maggio in poi ci fu in Vienna netta separazione fra monarchici costituzionali e insorti democratici (tra classi abbienti e quelle popolari) con implicazioni di carattere sociale , mentre gli Ungheresi ottenevano una riforma della loro costituzione e la sollevazione dei Cechi a Praga veniva repressa dal principe di Windischgraetz (giugno '48).
Quale era la situazione nella Venezia Giulia (Litorale austro-illirico) in quei mesi, dopo il tentativo di insurrezione andato a vuoto a Trieste, ed il rientro delle forze austriache nel Friuli e in varie Provincie del Veneto?
In base al presupposto (comune ai liberali ed ai conservatori) della opportunità' di partecipare alle elezioni per la costituente e di difendere poi gli interessi delle comunità nazionali alla Camera, il Madonizza in un appello agli Istriani (Osservatore triestino, 13 giugno 1848) sostenne il principio che l'Istria ex-veneta dovesse essere rappresentata non da funzionari imperiali, ma da sudditi della regione; dei 5 distretti dell'Istria, nelle elezioni 4 furono conquistati da liberali (Antonio Madonizza, Michele Fachinettì, Carlo De Franceschi, Francesco Vidulich), ed uno da un consigliere di tribunale Giuseppe Vlach, fuggiasco da Milano. Mentre le autorità comunicavano a Vienna l'esito delle elezioni sottolineando la vittoria delle tendenze liberali e repubblicane degli Istriani, suirOaseruf.ore triestino del 4 luglio venne pubblicato un invito agli eletti perché sapessero rivendicare all'Istria ogni suo nazionale diritto e vantaggio morale e materiale. Dei deputati istriani certamente il più significativo era il Madonizza: avvocato di Capo distria, legato alla città di Trieste per pratica forense e attività letteraria (fondazione e pubblicazione della Favilla), e alla regione istriana, si era fatto benvolere dai concittadini tanto da divenire talora portavoce a Vienna dei loro desideri ed interessi. Degli altri deputati il Fachinettì rivelò una tendenza più avanzata, causa di dissenso e di rottura col Madonizza: tutti però ni batterono per la salvaguardia degli interessi della comunità nazionale, ispirandosi ai principi del liberalismo democratico (e ai memoriali inviati dall'Istria, forse dal Combi) con chiaro accento sui diritti di nazionalità, contro la proposta presentata al parlamento germanico di Fruncoforte di incorporare l'Istria nel Rei eh germanico.
Dell'attività dei deputati anzi detti abbiamo una serie di testimonianze (del Fnehinelli in Pagine Istriane del 1960, a cura del Cella), del De Franceschi, nelle sne Memorie autobiografiche del Madonizza, nello Lettere dalla Costituente austrìaca