Rassegna storica del Risorgimento
CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
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Libri e parludici
fino a ridurre lo Camere li Commercio ad End preposti quasi esclusivamente al* l'anagrafe societaria e mercantile, e u mala pena ricordale dagli operatori economici in vieta della infinita surie di controlli di carattere amministrativo a cui ben di Aìri Ini ente ci si può oggi sottrarre.
Di tal che, quando di recente abbiamo avuto il pregio di partecipare ad un Seminario promosso da un importante organismo camerale del Mezzogiorno, per lo studio delle svariate questioni connesse con l'esportazione di taluni tradizionali nostri prodotti, calzature e guanti, ci siamo resi conto della scarsa rispondenza dello categorie produttrici, a tutti i livelli, all'attività stimolatrice quasi instancabilmente elaborata dalle Camere di Commercio: di circa 150 aderenti, infatti, solo una ventina hanno ritenuto opportuno prestare la loro effettiva adesione allo svolgimento degl'intercssanti lavori!
Or bene, proprio queste Camere hanno adempiuto, nel corso delle alterne vi* cende di questi ultimi cento anni, a funzioni e a finalità di primissimo piano.
Proprio esse come conclude assennatamente il Santoro banno fiancheggiato gli sforzi governativi per la soluzione della questione meridionale, sforzandosi in primo luogo di comunicare alle svariate categorie sociali un'ansia di progresso economico, di aumento delle capacità produttive e di instaurazione di un più diffuso benessere sociale. Sarebbe dunque bastato, durante questi aitimi lustri di affannosa ricerca di espedienti adatti a porre ordine nel sistema economico ita* Iiano, restituir loro vigore, dar loro ampiezza di compiti, opportunamente rafforzarle, potenziarne le strutture, piuttosto che dar vita alla lunga, ben poco comprensibile serie di nuovi organismi, di unioni, di consorzi, che in definitiva ha appesantito le nostre strutture, determinando, fra l'altro, nuovi aggravi di carattere finanziario.
CORRADO RAINONE
Ateneo Veneto. Fascicolo speciale per il centenario dell'Unione del Veneto all'Italia; Venezia, 1967, in 8, pp. 511. S. p.
Con un fascìcolo speciale della Rivista, a cura di Giovanni Gambarin e di Nicola Mangini, realizzato mediante il generoso aiuto del Comune di Venezia, YAteneo Veneto ha solennizzato la ricorrenza del Primo centenario dell'unione del Veneto e di Mantova al Regno d'Italia. Nelle oltre 500 pagine del volume, nitidamente impresso dalla Tipografia Commerciale di Venezia, i quindici saggi, a firma di specialisti e Studiosi, contribuiscono alla miglior conoscenza di fatti e figure meritevoli di particolare attenzione per l'influenza e l'importanza che ebbero ad esercitare nel periodo storico considerato.
I Tentativi di approccio per la cessione del Veneto desunti da documenti diplomatici fino ad ora sconosciuti, tentativi iniziati dopo hi pace di Zurigo che aveva posto fine alla guerra del 1859 e che con alterne vicende si protrassero per più di sei mesi per conchiudersi nella maniera più sfavorevole per l'Austria col trattato segreto del giugno 1866, vengono esposti ed analizzati dallo storico austriaco Richard Blaas competentissimo in materia.
Ugo Baroncelli ricorda La mancata elezione a deputato di Brescia nell'aprile 1861 dell'avvocato G. F. Aveaani , capolista dei quaranta proscritti da Venezia nell'agosto 1849, colui che in termini perentori il 22 marzo 1848 aveva intimato la capitolazione al governo austriaco; chiari senno la vicenda e illustrano la figura del* l'Avesani due lettere di Alberto Cavalletto.
Il verbale del convegno del Partito di azione risorgimentale riunitosi a Padova il 30 maggio 1864 alla presenza dell'ing. Giovanni Chiassi, incaricalo di rap* presentarvi il Comitato Centrale Unitario, allo scopo di esaminare l'opportunità di moli insurrezionali in varie località del Veneto, viene minutamente analizzato da Teodolfo Tessati il quale non manca di ricordare l'eroica morte del Chiassi a Boz* zecca il 21 luglio 1866.