Rassegna storica del Risorgimento

CRISPI FRANCESCO CARTE; MANCINI PASQUALE STANSLAO CARTE; MUSEO
anno <1967>   pagina <658>
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Libri e periodici
Faschismus - Natìonnhosiulixtntu. Uni tizi uni del 6" Congresso (Itogli storiai Italo-Tedeschi {Treviri 1963), a etica di Georg Erkert e Otto-Ernst SchSddekopf (Colf lezione dell'Istituto internazionale del libro scolastico, n. 8); Braunt-chweig, Albert Limimeli Verlug, 1964, in 8", pp. 196. S. p.
Nel quadro della collaborazione tre ricercatori e insegnanti di storia italiani e tedeschi, per lo studio dì Mille anni di relazioni italo-tedesche e l'aggiorna-mento dei rispettivi libri scolastici, e nato il Convegno svoltosi a Treviri nell'aprile del '63. L'argomento riguardava un periodo ' 1910-19451 emotivamente scottante, che esige approfondimento e valutazione equanime prima e più di ogni altro.
Il volume contiene in versione bilingue le relazioni di Guglielmo Alff su L'Asso* einzione Nazionalista Italiana del 1910 di Alberto Montinone su Le relazioni italo-tedesche durante la prima guerra mondiale; di Edgar R. Rosen su Francesco Nitti e la questione tedesca ira le due guerre mondiali; di Ernst Nolte su Nazionalsocialismo e Fascismo nel giudizio di Hitler e di Mussolini; di Ettore Anchieri su / rapporti italo-tedeschi 1936-1943; di Carlo Franco vi oh, infine, su Caratteri e momenti essen­ziali della lotta di liberazione in Italia.
Dato il carattere della Rassegna ci si soffermerà specialmente sui primi due contributi: le relazioni di Alff e Montinone appaiono del resto le più sostanziose e di maggior respiro.
L'AI IT (il cui saggio, con qualche modifica, è apparso anebe nel Veltro, n. 6, 1964, pp. 994-1007) parte dalla constatazione dell'importanza di quei movimenti, cui nn tempo non si soleva accordare attenzione (in quanto sfuggivano all'inserimento nella larga corrente delle idee), per analizzare il vario fenomeno nazionalista italiano, coagulatosi nel 1910 nell'Associazione Nazionalista e poi nel '2.3 confluito nel fascismo (cui in sostanza fornì una dottrina coerente).
Gli studi del Gaeta e del Molinelli hanno negli ultimi anni affrontato in Italia l'argomento circostanziatamente. La sintesi dell'Alff si presta tuttavia, anche alla luce delle più. recenti indagini, a osservazioni interessanti. Giustamente lo studioso tedesco individua l'origine del nazionalismo, più che in chiare aspirazioni e programmi defi­niti, in uno stato d'animo le cui componenti principali erano un desiderio di azione insistente e 1*insoddisfazione per il proprio Paese. Cosi pure mette in luce l'iniziale molteplicità spirituale e ideologica delle adesioni: giovani intellettuali dì destra e di sinistra, aderenti al futurismo, D'Annunzio, Papini e Prezzolilo*, tutta gente, concorde, però, nel deprecare la meschinità della vita nazionale, nel promuo­vere un deciso rinnovamento, specialmente nella politica estera. La fondazione del­l'Associazione Nazionalista al congresso di Firenze e i successivi congressi, con il conseguente definirsi della dottrina e perciò degli obbiettivi, delle istituzioni auspi­cate e dei mezzi da utilizzare, avrebbero a mano a mano provocato l'allontanamento di democratici e- liberali.
Un primo rilievo si impone, però, quanto al termine di neonazionalismo (neue Nationalismus ) che l'autore usa più volte per designare il fenomeno politico in questione: esso è considerato, se non uno sviluppo (il neonazionalismo italiano non ha tradizione ), una reviviscenza aggiornata, anche se aberrante, del naziona­lismo liberale del secolo precedente. Ora, non solo e non tanto da parte degli stessi nazionalisti (vedi p.e. la voce Nazionalismo, di U. D'Andrea, ncll'Enciclo-pedin Italiana) ma sempre da porte della storiografia italiana più attenta si è denun­ciata la differenza di qualità fra nazionaliturismo, umanitario, promotore dei diritti degli individui, favorevole all'indipendenza di tutti i popoli, e nazionalismo, estetizzante, autoritario, imperialifta. Nessuno nega che alcuni elementi (l'idea di Roma, l'esalta­zione dell'eroismo guerriero e deUa forza al servizio Iella Patria) possano rinvenirsi in ambedue i movimenti ; ma in ben altro modo essi hanno pesato nei rispettivi programmi e nella prassi da cui questi sono stati verificati.